Elezioni: per Domenici grande stabilità elettorale, per Giocoli (FI) la sinistra non festeggi
La Toscana si prepara a far votare nel 2010 i propri corregionali sparsi all'estero

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 aprile 2006 10:07
Elezioni: per Domenici <I>grande stabilità elettorale</I>, per Giocoli (FI) <I>la sinistra non festeggi</I><BR>La Toscana si prepara a far votare nel 2010 i propri corregionali sparsi all'estero

Non avrà luogo oggi l'incontro delle Giornate europee del dialogo sul tema "L'Europa dei territori" Governance, sviluppo sostenibile, democrazia" presso l'Istituto Stensen. E' saltato a causa di una improvvisa indisponibilità dei Sindaci di Bologna e Firenze.

“La Toscana si conferma come uno dei principali riferimenti per l’Ulivo nel paese”. E’ questo il primo commento dell’onorevole Antonello Giacomelli, coordinatore regionale della Margherita toscana, al voto toscano.
“Siamo soddisfatti del risultato della Margherita che quasi ovunque, in Toscana, ha migliorato le proprie posizioni rispetto alle recenti amministrative.

Ora siamo impegnati in particolare a tradurre in fattive azioni di governo le politiche per la famiglia che altri hanno strumentalmente agitato per anni e che la Margherita e l’Ulivo renderanno concrete”.
“Inoltre appare chiaro il consenso degli elettori al grande progetto dell’Ulivo – prosegue Giacomelli – che alla Camera ha conquistato 180mila voti in più rispetto alla somma delle liste che lo compongono al Senato. E’ chiaro come le generazioni più giovani individuano nel progetto del Partito democratico il soggetto politico capace di raccogliere le loro attese, di parlare al futuro, di far uscire il paese da una vuota logica di contrapposizione”.
“La prima cosa da fare – conclude Giacomelli – è procedere anche nella nostra regione senza esitazioni su questa strada, riempiendo di contenuti innovativi l’identità dell’Ulivo toscano”.

"Voglio esprimere la mia grande soddisfazione per questo risultato.

Ora dobbiamo lavorare per affrontare una difficile situazione, per dare un governo al paese e per mandare un forte segnale di unità agli italiani, dimostrando la capacità di confrontarsi sui grandi temi. Abbiamo di fronte scadenze molto impegnative e noi vogliamo unire, non dividere". E' il primo commento del sindaco Leonardo Domenici sull'esito del voto per le elezioni politiche nazionali, che hanno visto il centrosinistra vittorioso. "Da Firenze e dalla Toscana abbiamo dato un grande contributo al risultato nazionale - dice ancora Domenici - E per quanto riguarda la nostra città, voglio sottolineare lo straordinario risultato ottenuto dall'Ulivo, premiato sia come forza di governo sia come progetto politico.

Dai dati emerge una grande stabilità politica ed elettorale". Restando sui voti fiorentini, il sindaco registra poi "la flessione del centro destra, con Forza Italia in costante calo" e "l'importante risultato dell'Udc, che argina la loro sconfitta ed è positivo per l'ala più moderata" del Polo. Per quanto riguarda il risultato di Rifondazione comunista, Domenici afferma di "non vedere a Firenze un dato di straordinaria novità, ma un dato costante che non cambia la situazione". "Qui il problema non è di natura politica ma programmatica - aggiunge - e riguarda non solo Firenze ma la sua Provincia, la Regione, molte altre grandi città toscane.

Il quadro nazionale, dove c'è un programma condiviso, è molto diverso da quello locale". E tornando alle valutazioni generali, Domenici ha aggiunto che "la vera novità è il successo del voto per l'Ulivo, soprattutto in prospettiva futura. Noi dobbiamo pensare a due processi paralleli: da un lato lavorare al meglio per il governo, dall'altro impegnarsi per creare nuovi soggetti politici". Domenici ha poi parlato anche come presidente dell'Anci, l'Associazione dei comuni italiani. "Nel nuovo governo spero di trovare un interlocutore più sensibile ai nostri problemi - ha detto - La prima cosa che chiederò? Di rivedere la legge finanziaria 2006 e il patto di stabilità.

Anche se questo - ha aggiunto - è solo un aspetto della questione: quando parlo della necessità di unire e non dividere, mi riferisco anche ai livelli istituzionali. La maggiore responsabilità del governo Berlusconi nei nostri confronti è stata proprio quella di esasperare lo scontro e proporre una logica di contrapposizione: lo si è visto fino all'ultimo, con le proposte sull'Ici e la Tarsu, che stavano nella logica di intervenire sulle tasse... ma quelle degli altri. E ripeto che io non sono certo in disaccordo con la riforma della finanza locale, rispetto alla quale abbiamo avanzato molte proposte, rimaste però sempre senza risposta".

Passando all'attualità della cronaca, Domenici ha infine espresso la sua soddisfazione per la cattura del boss della mafia Bernardo Provenzano: "E' un importante segnale che va nella giusta direzione, per rasserenare il paese e rafforzare le istituzioni. Ed esprimo il mio grande apprezzamento alle forze dell'ordine".

«Si tratta di una "vittoria di Pirro", c'è poco da festeggiare. Ricordiamoci delle elezioni presidenziali Usa e della vicenda Bush-Gore: il pugno di voti che sembra mettere al sicuro il centrosinistra potrebbe essere annullato dalle prossime verifiche».

Così la consigliera di Forza Italia Bianca Maria Giocoli commenta l'esito delle elezioni politiche. «La maggioranza è schiava di Rifondazione e, quindi, dell'estrema sinistra - ha aggiunto - un'estrema sinistra che, come nel caso della capogruppo di Unaltracittà/unaltromondo, non esita a offendere quella metà del Paese, quei milioni di italiani che hanno votato per la Casa delle libertà». «Se questo è il loro concetto di democrazia c'è da preoccuparsi - ha commentato Bianca Maria Giocoli - ma l'estrema sinistra è ormai l'ago della bilancia della coalizione.

E lo sarà anche a Firenze. Altro che nascita del "partito democratico", come auspica il capogruppo della Margherita Perini. Con il rimpasto nella giunta comunale saranno proprio alcuni assessori della Margherita a far posto a quelli di Rifondazione». «Quanto al probabile governo Prodi - ha concluso l'esponente del centrodestra - sarà un "governo balneare". Il leader del centrosinistra mangerà sicuramente la colomba ma non riuscirà a assaggiare il panettone».

«Firenze non manca di assicurare il suo forte contributo alla vittoria che ci consegna un Paese diviso ma con tutte le energie necessarie a garantirne l'unità, la ripresa, un nuovo futuro ed un buon governo.

I dati fiorentini indicano stabilità, con un ottimo risultato in primo luogo dell'Ulivo: segnale che anche nella nostra città viene premiato lo sforzo unitario ed il disegno fortemente riformatore che raccoglie le diverse anime del centrosinistra. Un nuovo orizzonte che dovremo perseguire senza dimenticare di mantenere una ampia disponibilità al confronto a sinistra, da articolare sui contenuti e sulle scelte di programma». E' quanto hanno dichiarato il capogruppo dei Ds Alberto Formigli ed i consiglieri Manuele Auzzi e Michele Morrocchi, rispettivamente segretario metropolitano e cittadino dei DS.

«I Democratici di Sinistra - hanno aggiunto - sono comunque la forza di riferimento dell'ampio panorama che compone l'Unione, vera coalizione vincitrice che in città raggiunge il 63%, a fronte di un risultato del centrodestra che valorizza il voto moderato e penalizza Forza Italia che peraltro prosegue nella sua discesa oramai avviata dal 2001, raggiungendo il minimo storico in città del 15,62%». «Un ringraziamento particolare - hanno aggiunto Formigli, Auzzi e Morrocchi - va ai cittadini che hanno partecipato attivamente e con passione alla campagna elettorale, contribuendo a garantire quella elevata partecipazione che ha raggiunto percentuali dell'87% testimoniando inoltre un rinnovato interesse dei giovani, come testimonia il dato della Camera, un dato che l'Ulivo ha saputo intercettare come dimostra il suo buon risultato.

Le città italiane lo aspettavano questo nuovo giorno da tempo: l'impegno non ha tradito la speranza per un futuro nuovo in cui ritornino le persone ed i loro problemi al centro del dibattito politico del paese e si possa archiviare una stagione di divisioni, di veleni e di promesse non mantenute. Oggi però è il giorno della festa di tutta l'Unione per questo ci troveremo in piazza Santa Croce alle ore 21.15».

“Il nostro successo è il successo dei valori delle radici cristiane.

Famiglia, lavoro e solidarietà sono stati i punti cardine da cui siamo voluti ripartire ed il triplicare dei consensi ottenuti è per noi fonte di grande soddisfazione. Continueremo a tenere alto l’impegno preso dal nostro presidente Pier Ferdinando Casini, nel tentativo di aprire, per il prossimo futuro, scenari politici in linea con il nostro pensiero”. Con queste parole Federico Tondi ha commentato l’esito delle consultazioni poltiche 2006.
“Il progetto del partito democratico della sinistra è definitivamente tramontato.

Questo è il risultato più eclatante deciso dagli elettori. A Firenze e, più in generale, in Toscana la scelta di campo è stata ben precisa. La Casa delle Libertà - ha proseguito Tondi - ha recuperato rispetto alle regionali esclusivamente grazie all’apporto delle nostre forze che, addirittura triplicate rispetto alle ultime consultazioni, hanno permesso di tenere costante la percentuale di voto nello schieramento di centrodestra. La stabilità di Alleanza Nazionale (12%) e la flessione di Forza Italia, a livello locale, senza il nostro contributo avrebbero accusato un sostanziale sbilanciamento dello schieramento”.
Resta comunque difficile non constatare la delusione della lista unitaria dell’Ulivo (DS e Margherita) che nell’ultimo anno si è vista impoverita di ben 10 punti percentuali.

“Una vera e propria bocciatura per quello che doveva essere considerato l’embrione del partito democratico - prosegue Tondi - La perdita della Margherita di oltre 4,5 punti ha portato un rafforzamento della matrice più estremista della sinistra (è da leggersi in questa chiave il successo di Rifondazione Comunista), mentre sono stati molti coloro che, forti del nostro attaccamento ai valori della vita, della famiglia e delle radici cristiani della nosra società, hanno spostato il loro consenso nella nostra direzione.”
Positivo è stato il trend registrato in molte realtà della provincia fiorentina: Fiesole, Bagno a Ripoli, Empoli, Fucecchio e Borgo San Lorenzo sono soltanto alcuni esempi.
Adesso la sfida più importante si sposta sul piano locale: “In Provincia e in Regione la debacle del partito moderato risulta ancora più evidente.

La posizione di Matteo Renzi, presidente della Provincia di Firenze, si fa ancora più debole”.
Un doveroso ringraziamento va a tutti i dirigenti e consiglieri dell’UDC della provincia di Firenze per l’impegno ed il lavoro sostenuto in questa mese di campagna elettorale e, naturalmente, a tutti quegli elettori moderati che hanno dimostrato fiducia al progetto politico del nostro partito. Un progetto politico incentrato sul rispetto dei valori su cui da sempre si è incentrata la vita sociale degli italiani.
«Il risultato elettorale rende attuale la scelta di rilanciare una stagione politica nuova anche attraverso il rafforzamento e l'armonizzazione del governo della nostra città».

E' quanto ha dichiarato il capogruppo della Margherita Nicola Perini. «Una prima riflessione, che accompagna la gioia per il successo del centrosinistra, sul risultato elettorale del 10 aprile - ha aggiunto - è di preoccupazione per la tenuta sociale del nostro paese. In questa fase occorre un grande senso di responsabilità all'interno della coalizione di centro sinistra, teso a far prevalere gli interessi complessivi del paese rispetto agli interessi di parte». Secondo il capogruppo della Margherita «gli elettori hanno dimostrato che la proposta lanciata dall'Ulivo, segnale forte e serio di novità politica, conferma la capacità di aggregare e raccogliere un positivo riconoscimento nella nostra comunità».

«La classe politica - ha concluso Perini - dovrà avere la capacità di cogliere e tradurre questo messaggio avviando un processo rapido per la costituzione del "partito democratico". Per dare il nostro contributo a questo processo dobbiamo assumerci l'onere di scelte coraggiose da far maturare all'indomani di questo risultato significativo ed avere la capacità di tradurre, anche in consiglio comunale, questo messaggio, con la costituzione del "portavoce unico" dell'Ulivo e con l'avvio di azioni conseguenti dei gruppi consiliari».



“Ci sono quattro punti percentuali di differenza tra la somma dei voti di DS e Margherita, comunque positivi, di poco sotto il 40% a Firenze come in provincia, e il risultato dell’Ulivo, al 43,2% a Firenze in città e quasi al 50% in provincia. Questo dimostra che il voto dei giovani tra i 18 e i 25 anni è fortemente ulivista”. Con queste parole, il coordinatore provinciale della Margherita giovanile Riccardo Clementi e quello cittadino Enrico Ricci hanno commentato il risultato elettorale nella città di Firenze e provincia.

“A questo punto, ci pare evidente che la direzione giusta sia quella del Partito Democratico. Un soggetto nuovo, che faccia convergere i giovani cattolici democratici e quelli socialdemocratici verso un grande progetto di giustizia e solidarietà. Dallo scarso risultato della Rosa nel Pugno” aggiungono i due coordinatori “ci pare evidente che il laicismo non paga. È l’ora di accantonare prese di posizione ideologiche e lavorare insieme per restituire dignità al Paese e a noi giovani” concludono Clementi e Ricci.



"In Italia ha vinto L'Unione, ottenendo la maggioranza dei seggi in entrambi i rami del Parlamento. Il nostro Paese ha bisogno di un nuovo governo, che si occupi da subito dei problemi più importanti per la vita dei cittadini: dal lavoro, al carovita, alla sanità, alla protezione sociale. Un governo che sia anche punto di riferimento per tutti perché la spaccatura che ha vissuto il Paese in queste settimane di dura campagna elettorale si ricomponga guardando al futuro". Con queste parole Maurizio Cenni, candidato a sindaco di Siena per il centrosinistra commenta i risultati delle elezioni politiche del 9 e 10 aprile.


"Sono soddisfatto - continua Cenni - dell'elevatissima affluenza registrata a Siena: oltre 40mila votanti alla Camera e quasi 38mila al Senato rappresentano un dato di grande valore. Una partecipazione alta che, con quasi il 90 per cento degli aventi diritto al voto, dimostra ancora una volta il senso civico dei senesi. Voglio ringraziare quindi tutti coloro, nessuno escluso, che si sono recati alle urne e hanno espresso il loro giudizio. Non mi riferisco solo agli elettori di centrosinistra, ma anche a quelli di centrodestra".


"Lo considero un successo di questa città - sostiene ancora il candidato del centrosinistra - Siena merita più attenzione dal governo centrale. Al di là delle preferenza politiche, infatti, è innegabile che in questi cinque anni il centrodestra ha completamente dimenticato Siena e la nostra provincia. Per questo dal nuovo governo di centrosinistra mi aspetto più attenzione e più risorse per il nostro sviluppo".
"L'Unione, la coalizione che mi ha eletto nel 2001 e che oggi mi sostiene - continua Cenni - raggiunge a Siena il 60 per cento dei voti e si conferma come larga maggioranza.

Lavoriamo affinché questo consenso si consolidi e si rafforzi ancora di più grazie ad un progetto e a un programma che guardano al futuro. A Siena il bipolarismo ha dimostrato ancora una volta di funzionare bene perché a fronte di un centrosinistra che prende il sessanta per cento, la Casa delle Libertà raccoglie tutta l'altra fetta, con il quaranta per cento. Per il centrodestra è uno dei risultati più alti di tutta la provincia. Per questo auspico una campagna elettorale corretta, con una dialettica, anche aspra ma rispettosa, ed ancorata ai grandi filoni politici e culturali che si confrontano in Italia e in Europa".
"Voglio esprimere - conclude Cenni - la mia soddisfazione per l'elezione alla Camera di Rosy Bindi e Franco Ceccuzzi, che rappresenteranno al meglio le esigenze del capoluogo e della nostra provincia.

Con loro e con il nuovo governo potremo riaprire quel confronto mancato in questi anni sulle grandi questioni che riguardano il rapporto tra Siena e le politiche nazionali. Sono certo di rappresentare il rincrescimento di tutta la città per il fatto che, per il momento, Fabrizio Vigni sia il primo dei non eletti al Senato. Vigni in questi anni ha lavorato molto per Siena e sono convinto che rappresenti una risorsa per la nostra provincia e per l'intero centrosinistra nazionale, che non mancheranno di impegnarlo nella vita politica del Paese".

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