In Toscana le demenze sono un'emergenza: nel 2005 censiti 48.000 casi

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
03 marzo 2006 14:08
In Toscana le demenze sono un'emergenza: nel 2005 censiti 48.000 casi

LUCCA, 3 marzo 2006- La solidarietà come strategia di cura. E’ questo il titolo di un progetto che verrà realizzato dall’associazione Don Franco Baroni in due zone pilota della Toscana, le province di Prato e di Lucca, grazie al patrocinio della Regione Toscana e al contributo della Fondazione Pfizer. L’iniziativa, che sarà presentata sabato 4 marzo alle 10 presso il Palazzo della Provincia di Lucca alla presenza dell’assessore regionale alle Politiche Sociali della Toscana, Gianni Salvadori, è rivolta alle persone affette da demenza e si concretizzerà in un corso formativo per volontari che già operano nel sociale.

Oggi, in Italia, i casi presunti di demenza sono circa 800.000 e in più della metà di questi casi gioca un ruolo fondamentale la malattia di Alzheimer. Solo in Toscana i casi di demenza censiti, nel corso del 2005, sono stati ben 48.000. Lo scenario di quella che il professor Antonio Bavazzano, primario dell’Unità Operativa di Geriatria dell’Usl 4 Area Pratese, ospedale di Prato, definisce come “una vera e propria emergenza” è piuttosto preoccupante. “Il 90% dei pazienti colpiti da demenza – sottolinea in proposito il professor Bavazzano – è assistito a casa.

Si calcola, inoltre, che i pazienti ricoverati in ospedale hanno beneficiato per 6 anni di assistenza a domicilio nel periodo antecedente il ricovero. A parità di compromissione, la mortalità è del 6% nei residenti presso il proprio domicilio, mentre per gli ospedalizzati si aggira attorno al 25%. Per non parlare poi dei problemi che ricadono sui familiari o su chi si deve prendere cura dei malati. Spesso si è costretti a diminuire o a sospendere la propria attività lavorativa. Inoltre, in base a dati Censis del 1998, il 72% dei familiari che assistono dementi ricorre all’uso di psicofarmaci.

Per questo, la Regione Toscana – spiega ancora il professor Bavazzano – ha dato già vita a una serie di interventi, sia di carattere sociale che sanitario, cui si aggiungerà anche il progetto della associazione Don Franco Baroni”. Grazie a tale iniziativa si cercherà, infatti, di favorire il permanere nel proprio abituale ambiente di vita delle persone con demenza ma, al contempo, si garantirà sostegno e assistenza alle famiglie dei malati. Per il momento sono state selezionate due aree: l’area di Prato, centro di riferimento regionale per la cura delle demenze, in cui i servizi sono gestiti direttamente dall’Azienda Sanitaria, e l’area di Lucca, dove già opera l’associazione di volontariato Don Franco Baroni.

Il confronto tra queste due realtà, diversamente organizzate, ma con uguali finalità, potrà consentire di effettuare valutazioni e riflessioni. Il corso, destinato a 60 operatori del settore, si articolerà in lezioni di carattere teorico e pratico, prevedendo anche momenti comuni. “I volontari non sostituiranno, di certo, figure professionali già esistenti, come medici, infermieri, addetti all’Assistenza domiciliare integrata – spiega il professor Bavazzano -, ma andranno ad affiancarsi a tutte le attività di coloro che già operano sul territorio.

Trattandosi, però, di un volontariato specifico si è deciso di organizzare queste lezioni, perché gli stessi volontari devono sapere cosa fare essendo chiamati ad assistere persone malate”.

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