Domani la Giornata Mondiale delle Zone umide

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
01 febbraio 2006 14:02
Domani la Giornata Mondiale delle Zone umide

Tutte le Zone Ramsar devono essere effettivamente protette, riconosciute come Zone di Protezione Speciale secondo la Direttiva Uccelli, e istituite come Riserve naturali. Questa la richiesta del WWF inviata in una nota al ministero dell’Ambiente in occasione della giornata mondiale delle zone umide, anniversario della sottoscrizione dell’importante Convenzione di Ramsar.
Una richiesta che si unisce alle quattro proposte di tutela del WWF per le principali aree umide d’Italia: armonizzare e si integrare le aree protette del Delta del Po per un unico grande Parco nazionale; proteggere la lagune di Grado e Marano attraverso un unico Parco naturale; proteggere la Laguna di Venezia con un Parco naturale in tutta la sua estensione; istituire in breve tempo un Parco regionale del Sinis, in Sardegna, che comprenda gli stagni costieri.

Oggi il WWF Italia gestisce circa 50 zone umide, che rappresentano quasi la metà dell’intero Sistema Oasi, per un totale di circa 15.000 ettari.

Di queste 10 sono Zone Ramsar, gestire direttamente o in collaborazione: Lago di Burano, Laguna di Orbetello e oasi di Bolgheri (Toscana), Le Cesine e Torre Guaceto (Puglia), Lago di Pignola e Lago di San Giuliano (Basilicata), Lago dell’Angitola (Calabria), Valle Averto (Veneto), Oasi di Persano (Campania).
Così per festeggiare e comprendere meglio queste aree, il WWF ha scelto di aprire in occasione speciale le sue Oasi, a partire dalla Toscana dove a Orbetello, Bolgheri e sul Lago di Burano si organizzano visite guidate gratuite anche nei settori normalmente interdetti alla visita in quanto riserve integrali.



Le zone umide sono fondamentali per la vita dell’uomo: come riserve d’acqua potabile, per il controllo delle inondazioni e dall'erosione, per il consolidamento delle rive, per il trattenimento dei sedimenti e delle sostanze tossiche, la cattura dei nutrienti, la mitigazione e la conservazione del microclima.
In un rapporto del WWF Internazionale, “The Economic Value of the World’s Wetlands”, si analizzano 89 casi studio e si elaborano dati per una superficie ad area umida di circa 630.000 kmq: si è calcolato che il valore economico di questa area sottoposta a tutela è pari a 3,4 miliardi di dollari l’anno.

Se si estende questo valore alla superficie delle zone umide d’importanza internazionale, le cosiddette aree Ramsar, stimato intorno ai 134 milioni di kmq, l’annuale valore globale è di 70 miliardi di dollari.

La pesca selvaggia, le captazioni idriche indiscriminate, la costruzione di dighe per l’approvvigionamento energetico hanno già distrutto più della metà del nostro patrimonio di aree umide, per questo il WWF si è impegnato nell’obiettivo di proteggere e gestire 250 milioni di ettari di aree umide rappresentative entro il 2010 in tutto il pianeta, riuscendo tra il 1999 e il 2005 a fungere da catalizzatore di iniziative di tutela per 49 milioni di ettari.
Ma non è ancora abbastanza se non ci sarà un’attenzione particolare alla corretta ed efficace gestione delle zone umide e un impegno concreto per la tutela effettiva di importanti aree umide del Paese.

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