Primarie Unione:oltre 4 milioni al voto, Prodi al 74,4%
soddisfazione funestata dall'uccisione del vicepresidente della Regione Calabria

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 ottobre 2005 18:13
Primarie Unione:oltre 4 milioni al voto, Prodi al 74,4% <BR>soddisfazione funestata dall'uccisione del vicepresidente della Regione Calabria

Esprime soddisfazione per il risultato ottenuto da Romano Prodi alle primarie di ieri il coordinatore provinciale di Firenze della Margherita, Nicola Danti. “Questo risultato trasmette un messaggio chiaro: i cittadini imprimono una forte spinta riformista alla guida dell’Unione. Non vengono premiate la grande campagna mediatica, all’americana, dell’On. Bertinotti e le candidature di disturbo dei partiti minori. Il grande successo di partecipazione unito alla straripante vittoria di Prodi danno la misura di un elettorato maturo che saprà dare forza alla politica riformista che anche la Margherita porta avanti.

Dopo il risultato al di sotto delle aspettative di Bertinotti ci auguriamo che anche Rifondazione Comunista sappia riprendere il dialogo sui temi della politica locale facendo tesoro dell’esperienza di queste primarie”.

“Le primarie di ieri segnano uno straordinario risultato di partecipazione e danno una indicazione chiarissima sulla leadership di Romano Prodi - commenta l’On. Antonello Giacomelli, coordinatore regionale della Margherita Toscana -. I dati vanno al di là delle aspettative ed offrono l’immagine di un paese reale deciso a chiudere la parentesi berlusconiana ed investire la propria fiducia su Romano Prodi e sull’Unione.

In questo contesto il risultato toscano appare tra quelli trainanti ed il consenso a Romano Prodi arriva a sfiorare quell’80%, da molti giudicato troppo ambizioso, che avevamo dichiaratamente indicato come obiettivo. Ringrazio profondamente le donne e gli uomini della Margherita impegnati da settimane, insieme agli altri volontari dell’Unione. Senza il loro impegno questo risultato non sarebbe stato possibile. Appare evidente, anche ai profani o ai distratti, la differenza, il divario di mobilitazione, di partecipazione dell’opinione pubblica, oltre che la capacità di coinvolgere la società civile, che c’è tra gli appuntamenti analoghi che riguardano, o che hanno riguardato, singole forze politiche, e il risultato ottenuto nel corso di queste primarie che hanno visto mobilitarsi tutte le forze della coalizione Prodi e dell’Unione.

Bisogna ora evitare un rischio ed accettare invece una sfida. Il rischio è quello di vanificare il risultato con patetici tentativi di intestarlo all’uno o all’altro partito e riaprire elucubrazioni su modalità elettorali, liste e tecnicismi di vario genere. La sfida da accettare e vincere invece è quella di una risposta politica, e non elettorale, all’altezza della domanda che viene da milioni di cittadini. Insomma, il grande affascinante obiettivo del Partito Democratico, evocato nel 1999 da Romano Prodi, riproposto da Francesco Rutelli e rilanciato nei primi commenti di oggi da Arturo Parisi è la vera sfida che misurerà le capacità di questa generazione politica del centrosinistra.

Per quanto ci riguarda intendiamo continuare ad impegnare tutte le nostre forze in questa direzione, convinti che la Toscana possa avere un ruolo da protagonista. La straordinaria mobilitazione di ieri è una risposta chiara ai rischi di nostalgiche suggestioni del passato che la legge elettorale in discussione sollecita. Credo che adesso tocchi a noi, a tutti noi, dimostrare di essere capaci di guardare al futuro e di avere l’intelligenza, il coraggio, la determinazione, per costruirlo”.

Questo il testo dell'intervento di Ornella De Zordo, capogruppo di Unaltracittà/unaltromondo:
«La straordinaria partecipazione alle Primarie dell'Unione è prima di tutto il risultato della voglia diffusa di dare un taglio netto alla cultura e alla politica berlusconiane.

Partecipare a una votazione dall'esito scontato e tutta giocata sul protagonismo dei candidati, per molti si è trasformata in realtà in un gesto concreto, un contributo in prima persona contro lo schieramento avverso. Questa valenza che potremmo definire "impropria" delle primarie del centro-sinistra è un dato molto significativo perché va letta come voglia di partecipazione di milioni di persone. Una campagna elettorale incentrata sui singoli candidati e non sulla costruzione dei programmi per battere Berlusconi e il berlusconismo non ci aveva convinto: l'Italia che si è vista ieri conferma pienamente che ci sono le condizioni per un coinvolgimento dell'elettorato di centro-sinistra nella definizione delle priorità di un programma che permetta di vincere le elezioni e di governare l'Italia in maniera diversa.

È un patrimonio importante, i partiti lo sapranno valorizzare? Ora sta a loro non cedere alla tentazione di chiudersi nelle segreterie a calcolare equilibri interni e seggi relegando la definizione del programma a un accordo tra pochi. Molte realtà presenti nella società civile ma anche dentro gli stessi partiti sono pronte a fare la loro parte lavorando insieme all'interno di un'Unione che non è la mera sommatoria di partiti ma l'insieme di tutti quei soggetti interessati a costruire una politica alternativa a quella delle destre».



Gonfalone di Firenze ai funerali di Francesco Fortugno, il vicepresidente del consiglio regionale della Calabria assassinato ieri a Locri. Lo ha proposto il presidente del consiglio comunale Eros Cruccolini intervenuto all'inizio della seduta dell'assemblea per ricordare l'esponente politico calabrese. «Si tratta di un fatto gravissimo, incomprensibile e inaccettabile - ha sottolineato Cruccolini - c'è bisogno di una forte mobilitazione perché questo omicidio non deve essere sottovalutato.

Ricorda molto le stragi della primavera-estate del '93 che insanguinarono anche la nostra città. Chi ha ucciso Fortugno voleva mandare un messaggio intimidatorio alle istituzioni». Sono intervenuti anche il capogruppo della Margherita Nicola Perini, il capogruppo dei Comunisti Italiani Nicola Rotondaro e il vicesindaco Giuseppe Matulli. Perini ha ricordato l'impegno politico e sindacale di Francesco Fortugno, da segretario regionale aggiunto della cisl medici di Reggio Calabria a responsabile regionale della sanità per il partito popolare.

«E' un attacco alla democrazia - ha commentato Rotondaro - Fortugno è stato ucciso perché aveva avuto il coraggio di mettere le mani in un settore così delicato come la sanità calabrese. A questo omicidio vanno collegate anche le minacce di queste estate contro il presidente della giunta regionale della Calabria, Agazio Loiero». Il consiglio comunale ha poi osservato un minuto di silenzio.

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