(Firenze, 13 ottobre) Il protagonista  dell’ultimo  film  di Roberto Benigni  “La  tigre  e  la  neve” è un poeta, un uomo che vive in un sogno ma è ricco di innocente energia.  Un  film  ben accolto, questa  sera, nel   corso   dell’anteprima per  la stampa. Un  film  che  crediamo  avrà   successo all’uscita  nelle  sale  prevista  per  domani e rinviata a sabato per la protesta del mondo dello spettacolo.
Parafrasando   il   titolo  del   capolavoro  di  Roberto  Benigni  si  potrebbe  dire  che La vita è bella anche a Baghdad.
                          
In equilibrio tra realismo e sogno, tra grottesco e sublime le peripezie del protagonista lo conducono nell’Iraq in guerra. E’ una storia d’amore, è la storia della forza dei sentimenti che trionfano anche in mezzo alla guerra. C’è forse nell’ottavo film diretto da Benigni una deriva un po’ sentimentale, che però non diviene mai un perdersi nel sentimentalismo. L’asciuttezza della regia, l’ottima interpretazione dei protagonisti (una segnalazione particolare oltre al grande Benigni va anche a uno straordinario Jean Reno che interpreta Il poeta iracheno Fuad, che ha deciso di lasciare l’Europa per rientrare in patria) mantengono all’opera il dovuto armonioso equilibrio.
Girato con grande accuratezza tecnica il film si fa apprezzare come una favola, che attraversa con la leggerezza consapevole di un poeta gli orrori della guerra. Da segnalare anche, come cosa non comune nella cinematografia italiana, il protagonista sia un poeta còlto nella sua quotidianità normale: insegna, si occupa delle figlie, scrive. Benigni propone un personaggio simile per lo spirito, positivo e creativo al protagonista di “La Vita è Bella”.
La bravura di Roberto, che forse talvolta dovrebbe essere meno verboso e lasciar parlare la sua grande straordinaria gestualità in grado di esprimere tutta la gamma di una forte personalità teatrale e naturale, ci ha ricordato, per certi versi l’ultimo Chaplin, da cui l’attore toscano sembra derivare forse quel suo procedere con leggerezza e consapevolezza nelle tematiche importanti che da tempo affronta nelle sue opere.
                            
  Alessandro  Lazzeri
                          
 
     
             
					 
					