Angius e Martini chiudono la Festa de L’Unità di Siena

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
25 agosto 2005 04:09
Angius e Martini chiudono la Festa de L’Unità di Siena

Saranno Gavino Angius e Claudio Martini a chiudere, con due appuntamenti, la Festa de l’Unità di Siena. Il presidente del gruppo senatori Ds- L’Ulivo parteciperà domenica 28 agosto, a partire dalle ore 21, alla manifestazione “I Ds, la forza che fa L’Unione” presso l’anfiteatro della Fortezza Medicea. All’iniziativa parteciperanno anche Fabio Panci, responsabile provinciale delle Feste de L’Unità; Lorenzo Brenci, segretario dell’unione comunale Ds di Siena; Donato Montibello, segretario provinciale della Sinistra Giovanile e Franco Ceccuzzi, segretario provinciale dei Ds.

Il presidente della Regione Toscana sarà invece il protagonista del dibattito di lunedì 29 agosto, in programma alle ore 18,30 presso lo spazio dibattiti Coop Arena, dal titolo “Siamo l’Italia che crede nel futuro” e in un primo momento previsto per venerdì 26 agosto.

Strade, infrastrutture e sviluppo del territorio saranno invece i temi del dibattito di domani, giovedì 25 agosto, in programma alla Festa de L’Unità di Siena. Presso lo spazio dibattiti Coop Arena è infatti in programma l’iniziativa "Trovare la strada.

Quale futuro per il miglioramento delle infrastrutture del territorio" a cui parteciperanno Fabrizio Vigni (responsabile nazionale infrastrutture Ds), Fabio Ceccherini (presidente amministrazione provinciale di Siena), Alberto Brandani (consiglio amministrazione Anas), Riccardo Conti (assessore regionale ai trasporti). Presiederà Simone Bezzini (vicesegretario provinciale Ds), coordinerà la giornalista Laura Valdesi.

Prosegue la raccolta di firme alla Festa de L’Unità di Siena per salvare la Costituzione e per ammodernare le infrastrutture ferroviarie in provincia di Siena.

I Democratici di Sinistra raccolgono le adesioni alle due petizioni presso lo stand allestito all’ingresso della Festa, dal titolo “Il futuro si svela”, in svolgimento all’interno della Fortezza Medicea.

La prima raccolta di firme riguarda la salvaguardia della Costituzione. Il centrodestra vuole infatti duramente intaccare alcuni principi della Carta Costituzionale: il progetto della Casa delle Libertà prevede l’indebolimento dei supremi organi di garanzia, mentre viene enormemente rafforzata, invece, la figura del premier.

Inoltre, l’attribuzione alle Regioni della potestà legislativa nel campo dell’assistenza sanitaria e dell’organizzazione scolastica pone le basi per violazioni del principio di eguaglianza dei cittadini, a cui non è piú garantita la parità di trattamento. Per questo i Ds chiedono una firma “per rilanciare una cultura che riaffermi i valori di fondo della Costituzione e la necessità della loro applicazione e per prepararsi a un referendum che batta la controriforma della destra. Chiediamo a tutti di impegnarsi da subito per un’ampia mobilitazione, il piú possibile unitaria, e di mettere in atto tutte le necessarie iniziative”.

I Ds chiedono dunque di sottoscrivere l’appello “a favore di tutti i Comitati per la Difesa della Costituzione e delle altre organizzazioni aderenti al Coordinamento Nazionale, presieduto dal Senatore a vita Oscar Luigi Scalfaro”.

Con la petizione relativa alle infrastrutture i Democratici di Sinistra chiedono al governo, alla Regione, alla Provincia, a tutti i Comuni, a Trenitalia e a Rfi che “venga prevista una verifica complessiva sull’organizzazione dei servizi, tesa ad ottenere una riduzione dei tempi di percorrenza dei treni nelle linee Siena-Empoli, Siena-Chiusi e Siena-Grosseto; venga rinnovato il materiale rotabile con treni e carrozze più moderne; venga preservato e valorizzato un importante punto produttivo e occupazionale come quello dell’officina di Siena.

Venga infine attivato un tavolo di confronto tra tutti i soggetti interessati per arrivare alla definizione di un nuovo accordo di programma sullo sviluppo del trasporto ferroviario sul nostro territorio, a partire dal potenziamento dei collegamenti con Firenze e Roma, dall’attribuzione di un ruolo centrale alla stazione di Chiusi, dalla strutturazione di centri logistici per il trasporto merci funzionali alle esigenze delle diverse aree della provincia e dalla necessità di favorire una mobilità sostenibile, integrata e funzionale nell’area urbana senese”.



Investimenti in ricerca e formazione, crescita dell’impresa con attenzione alla qualità del prodotto e del lavoro. Questi i temi principali che hanno animato il dibattito che si è sv oltomartedì 23 agosto ed intitolato “Finisce l’illusione, comincia l’Italia. Ritrovare la fiducia nella crescita, nell’impresa e nel lavoro”. Il dibattito è stato presieduto da Marco Macchietti, responsabile provinciale Ds per l’economia e coordinato dal giornalista Alessandro Rossi ed ha visto la partecipazione di manager locali oltre a Cesare Damiano, responsabile nazionale Ds per il lavoro; Fabio Ceccherini, presidente dell’amministrazione provinciale di Siena e Michele Logi, responsabile provinciale Ds per il lavoro.

“Il Paese – ha affermato Cesare Damiano – sta vivendo una situazione di crisi economica, recessione e declino industriale e il nostro compito deve essere quello di parlare dei problemi concreti che i cittadini italiani vivono ogni giorno.

Quando andremo al governo erediteremo una situazione economica pessima e dovremo ridare al Paese una nuova idea di sviluppo”. “Sono necessarie nuove risorse – ha aggiunto Damiano - e potremmo reperirle tassando le rendite. Occorre anche combattere l’evasione fiscale e recuperare risorse da utilizzare per lo sviluppo in termini selettivi premiando chi investe in ricerca e in formazione e in forme di lavoro stabile”. “Il lavoro flessibile – ha concluso l’esponente nazionale Ds – deve avere maggiori protezioni.

Oggi la nostra impresa, per avere successo, deve sviluppare la qualità del prodotto e questo si ottiene migliorando la qualità del lavoro e la sua stabilità”.

La necessità di investire in formazione e ricerca è stata sottolineata anche da Fabio Ceccherini, presidente dell’amministrazione provinciale di Siena che ha messo in evidenza l’importanza del Patto per lo sviluppo. “Questo nuovo strumento – ha affermato Ceccherini – sarà un luogo di confronto con i diversi soggetti presenti sul territorio e sarà necessario lo sforzo di tutti per legare la gestione di queste difficoltà alle strategie per lo sviluppo e per fornire mezzi e risorse alle imprese che vogliono contribuire allo sviluppo del Paese”.

“E’ importante – ha continuato Ceccherini – promuovere l’attuazione di alcuni progetti che vogliono legarsi al territorio e alle sue qualità ed è necessario fare delle scelte nell’ambito di una svolta globale”.

La necessità di reperire risorse da investire in ricerca, formazione, sviluppo della qualità dei prodotti e l’introduzione delle nuove tecnologie nelle aziende e nella pubblica amministrazione sono stati i temi sottolineati anche dagli altri relatori presenti al dibattito fra cui Claudio Vigni, segretario provinciale Cgil di Siena; Antonio Vicino, preside della facoltà di ingegneria dell’Università di Siena; Franco Barducci, amministratore delegato della Trigano Spa; Carlo Gualdaroni, direttore generale Elsag Spa; Enzo Urbani, amministratore delegato Calp Spa e Giorgio Raggi, presidente Coop Centro Italia.

Le ultime riflessioni sul tema del dibattito sono state affidate a Cesare Damiano.

“Il programma dell’Unione – ha affermato l’esponente nazionale dei Ds – dovrà proporre una svolta in campo economico con una nuova idea di convivenza civile e democratica che faccia grande attenzione allo sviluppo economico”. “In questi anni il governo di centro-destra – ha continuato Damiano – ha dimenticato la politica industriale e le strategie produttive. L’Unione dovrà parlare di progetti per rilanciare i settori produttivi. In Italia non ci sono più precari rispetto agli altri paesi, ma c’è un maggiore senso di insicurezza per la mancanza di ogni forma di protezione sociale”.

“In questi mesi che ci separano dalle elezioni politiche – ha concluso Damiano – dovremo parlare di questi problemi al Paese con due priorità: rimettere in movimento lo sviluppo e proteggere la qualità del prodotto tutelando anche i lavoratori”.

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