Da Siena, città del credito, un appello al Governatore della Banca d’Italia

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 agosto 2005 15:27
Da Siena, città del credito, un appello al Governatore della Banca d’Italia

“La città della finanza. Siena dalla parte dei risparmiatori e dei consumatori”. Questo il titolo del dibattito pubblico in programma ieri giovedì 11 agosto alla Festa de L’Unità di Siena. Sono intervenuti alla manifestazione, presieduta da Cristina Catani, del comitato politico provinciale, Franco Ceccuzzi, segretario provinciale dei Ds, Franco Bassanini, senatore Ds – L’Ulivo, Lanfranco Turci, senatore Ds – L’Ulivo, Stefano Bellaveglia, vicepresidente Banca Mps e Domenico Moccia, segretario nazionale Fisac – Cigl.



“E’ necessario recuperare la fiducia dei consumatori – ha dichiarato nella sua relazione introduttiva Cristina Catani -. Servono controlli e regole certe per restituire credibilità e trasparenza al mercato finanziario italiano e per costruire una nuova strategia di sviluppo. La riforma per la tutela del credito, presentata mesi fa dai Democratici di Sinistra, va in questa direzione”.
Franco Ceccuzzi ha poi illustrato la situazione del panorama economico e finanziario nazionale denunciando il ruolo degli speculatori che, a differenza degli imprenditori, accumulano reddito senza reinvestirlo per la crescita delle aziende: “Il costo dei conti correnti italiani è il doppio rispetto alla media europea; le società per azioni nel nostro paese sono un numero irrisorio rispetto alle altre nazioni occidentali: dati significativi che riducono la trasparenza delle operazioni e la sicurezza dei mercati.

Denunciamo questa situazione perché siamo dalla parte dei consumatori”. “La Fondazione e la Banca Mps – ha poi aggiunto Franco Ceccuzzi – hanno operato con lungimiranza rispetto alle recenti offerte di acquisizioni. E’ venuto ora il momento di valutare una nuova stagione di crescita della Banca sia in Italia che all’estero”.

“Il nostro paese – ha denunciato Franco Bassanini – ha un gravissimo problema di credibilità internazionale per quanto riguarda i mercati finanziari.

Una situazione che va risolta immediatamente e non può essere rinviata a dopo le elezioni. Servono nuove regole ed organismi di controllo credibili ed imparziali. Le decisioni più importanti – ha continuato il senatore riferendosi ai poteri del Governatore della Banca d’Italia – non possono risiedere nelle mani di una unica persona. Per ridare credibilità al nostro sistema finanziario è necessario che Fazio si dimetta: un provvedimento che deve essere richiesto a gran voce da tutte le forze politiche”.



Le dimissioni del Governatore della Banca d’Italia sono state auspicate anche da Domenico Moccia, segretario nazionale Fisac – Cgil: “per tutelare il prestigio dell’istituzione – ha precisato – e per impedire che il mercato italiano venga controllato da una lobby vicina a Via Nazionale. Imprenditori e finanzieri – ha poi aggiunto – non possono essere considerati sullo stesso livello”.
Stefano Bellaveglia ha rimarcato la mancanza di un’etica d’impresa sottolineando che la non imparzialità di Fazio era evidente da alcuni anni ed aveva alimentato un mercato finanziario privo di trasparenza e correttezza.

Il senatore Lanfranco Turci ha poi affrontato le tematiche relative all’emendamento sulle Fondazioni bancarie, recentemente approvato in commissione finanze del Senato, che limita la 30 per cento la proprietà delle azioni di un istituto di credito: “Si tratta di una legge ad personam, proposta per penalizzare la Fondazione Monte dei Paschi. Un provvedimento incostituzionale che creerebbe pericolosi precedenti”.

Notizie correlate
In evidenza