Canili: Totaro morde gli enti locali

Redazione Nove da Firenze
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26 luglio 2005 12:13
Canili: Totaro morde gli enti locali

Come mai nei canili dell’area fiorentina è così difficile adottare un cane? Come mai i Comuni di Firenze, Scandicci e Sesto Fiorentino affrontano ogni anno fior di spese ma poi i cani stanno in condizioni malsane? Come mai i comuni si sottraggono all’applicazione della legge regionale secondo cui sono tenuti a dotarsi di strutture proprie, pubbliche e controllabili, e preferiscono invece continuare a foraggiare gestioni private? Tutte domande sollevate ieri mattina in conferenza stampa dal Consigliere regionale di Alleanza Nazionale Achille Totaro che, dati alla mano, ha denunciato come il fenomeno del randagismo celi un certo giro di soldi.



Qualche dato. Dal 01/01/2005 al 30/06/2006 per gestire 35 cani ex randagi di sua proprietà il Comune di Firenze spende 64.870,30 euro, ovvero 103 euro al mese circa per ciascun cane. A Scandicci, nel 2004, il Comune ha speso 137.000 euro circa per gestire 60 cani ex randagi di sua proprietà (190 euro al mese per ciascuna delle bestiole). Il Comune di Sesto Fiorentino, invece, nel 2005 ha speso 5.650,02 euro per tre cani trovatelli di sua proprietà (156,94 euro al mese per ciascuno).

Ma questi denari corrispondono poi a un reale benessere del cane? «I randagi ricoverati presso i canili muoiono in media nel giro di sei anni – hanno spiegato Totaro e il responsabile regionale di Ambiente e Vita Giancarlo Calderoni – con una longevità rispetto alla norma inferiore di oltre la metà. Questo a testimoniare, semmai non fossero sufficienti i sopralluoghi, come questi canili non rappresentino poi per i loro ospiti degli hotel a cinque stelle. Anzi».

Da queste considerazioni nasce l’appello all’applicazione della legge regionale: «Presenterò una interrogazione – annuncia Totaro – in cui chiederò di sapere come mai la Regione non vigila sull’applicazione delle proprie direttive in questa materia, soprattutto in questo periodo in cui si moltiplicano le campagne di sensibilizzazione».

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