Una mostra di oggetti pubblicitari dal 16 al 26 giugno alla Galleria Tornabuoni di Firenze

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
07 giugno 2005 14:09
Una mostra di oggetti pubblicitari dal 16 al 26 giugno alla Galleria Tornabuoni di Firenze

Firenze, 7 giugno 2005- Mostra di oggetti pubblicitari realizzata dagli studenti del Master in Comunicazione multimediale, pubblicità istituzionale e creazione di eventi della Facoltà di Lettere e Filosofia di Firenze, prodotta dall’Università degli Studi di Firenze.

La pubblicità non era ancora la regina incontrastata dei mezzi di comunicazione quando timidamente, tra XIX e XX secolo, cominciava ad entrare nella sfera della vita privata degli acquirenti borghesi.


L’incredibile varietà tipologica di oggetti usati per pubblicizzare i prodotti nell’epoca del decollo industriale è in mostra alla galleria Tornabuoni dal 16 giugno. Gelosamente custoditi da collezionisti privati questi pezzi di storia della comunicazione visiva, raramente raccolti in esposizioni, sono un caso unico di fruizione tra pubblico e privato.
Persa l’ingenuità di un tempo oggi la pubblicità, che ha cambiato supporti e tecniche persuasive, domina l’economia, guida le nostre scelte e i nostri gusti ma ricorda ancora i suoi albori con una raccolta di oggetti…not for sale.

Da sempre l’uomo ha elaborato forme di sponsorizzazione, dalle iscrizioni sulle locande a Pompei alle grida medievali, ma solo alla fine dell’Ottocento compare l’immagine pubblicitaria vera e propria.

Smerciare i prodotti presso un pubblico più vasto diventa una necessità.
Questo sarà il compito primario della reclàme. Cartoline, menù, figurine, etichette, scatole di latta e ancora manifesti e ventagli sono utilizzati come veicoli di promozione nei neonati grandi magazzini e sugli scaffali dei piccoli negozi (allora ancora in vita). Idee nate dalle matite di grandi disegnatori come Leonetto Capiello hanno portato la confezione a scomporre la realtà in prodotti e a trasformarsi in merce autonoma.

In alcuni casi diventano giochi per bambini, in altri sono eleganti oggetti legati ad un mondo festoso, fino alle immagini rivolte ad un pubblico maschile e definite “lascive”. Nelle figurine pubblicitarie di soggetto naturalistico è possibile ravvisare uno sguardo incantato sul mondo naturale, fatto di mistero e curiosità, di insolito e fiabesco, di arte grafica e desiderio di conoscenza, ma anche di divertimento. Disegnatori realizzano cromolitografie per la pubblicità su carta mentre la litografia, con l’applicazione su banda stagnata, trova ampio utilizzo nelle scatole di latta.

Veri e propri oggetti d’arte quindi, pezzi unici in cui rime, allitterazioni, iperboli e immagini allusive o satiriche erano le uniche astuzie per indurre all’acquisto.

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