Lippi, Ruta & C. a Uliveto per discutere di calcio e Tv

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
25 maggio 2005 23:32
Lippi, Ruta & C. a Uliveto per discutere di calcio e Tv

Uliveto Terme – Se le partite in Tv ci sono tutti i giorni a tutte le ore, se il campionato è spalmato dal venerdì al lunedì per compiacere le esigenze televisive, se ogni emittente moltiplica i programmi, tutto questo fa bene o fa male al calcio? Rinforza il giocattolo o rischia di romperlo?

Di questo argomento che sta a cuore a milioni di sportivi si discuterà nei prossimi giorni a Uliveto Terme (Pisa) nel corso di un convegno organizzato dalla Lamica, la Libera Associazione dei Medici del Calcio presieduta dal medico della Nazionale maggiore, il professor Enrico Castellacci.

Appuntamento lunedì 13 giugno nel Parco Termale, grazie all’ospitalità della società che gestisce l’acqua minerale dell’omonima sorgente.

Star dell’evento Maria Teresa Ruta in veste di moderatrice, insieme al coach della nazionale maggiore, Marcello Lippi, il collega Gigi Simoni, calciatori, esperti di comunicazione, giornalisti, e ovviamente i medici delle società di serie A e B.

Tutte queste presenze sono dovute al fatto che il convegno conclude un importante corso di aggiornamento per i medici sociali del calcio (è il decimo della serie) organizzato da Castellacci (Asl di Lucca) e dal professor Giulio Guido dell’Università di Pisa.

Il dibattito sul tema calcio e tv appassiona in effetti molta gente e coinvolge molti interessi.

A chi spiega che il calcio non potrebbe vivere senza i proventi televisivi, molti rispondono che grazie all’overdose tv gli stadi sono spesso vuoti e che inseguendo i soldi delle emittenti si perdono quelli dei biglietti. Altri aggiungono in omaggio ai palinsesti i calciatori sono costretti a tour de force impressionanti.

Non basta: mogli e fidanzate si lamentano perché un tempo sapevano di dover sacrificare al calcio la domenica mentre ora devono rinunciare ai loro uomini anche il martedì, il mercoledì, il sabato, etc.

Poi ci sono i regolaristi, ossia quelli che in omaggio alla regolarità dei campionati vorrebbero tornare alle partite tutte in contemporanea. Infine, ci sono quelli che non amando il calcio, semplicemente non ne possono più di tv infarcite ogni sera di pallone. Insomma quelli che il calcio.

Il dibattito di Uliveto non mancherà di aggiungere sale alla polimica.

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