Sfratto in via de' Macci: la De Zordo chiede un tavolo di confronto
Cessione immobili Inps: il consiglio comunale esprime contrarietà
Intanto l'ICI è aumentata dal 5,6 al 6,0 per mille

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
13 aprile 2005 13:50
Sfratto in via de' Macci: la De Zordo chiede un tavolo di confronto<BR>Cessione immobili Inps: il consiglio comunale esprime contrarietà<BR>Intanto l'ICI è aumentata dal 5,6 al 6,0 per mille

Da Palazzo Vecchio l’Amministrazione Domenici ha aumentato dal 5,6 al 6,0 per mille l’imposta comunale sugli immobili cioè ha incrementato l’imposta sulla casa dell’8% che significa in soldini un aumento per una abitazione media di oltre 40 Euro l’anno.


L’esecuzione dello sfratto è già stata rimandata cinque volte. L’abuso edilizio consiste nell’aver fatto un piatto doccia in cucina. Il peso del piatto doccia, ha compromesso la stabilità dell’edificio. Questa la motivazione della sentenza di condanna, avallata dalla perizia tecnica dell’architetto legale.

Alla fine nemmeno questa è la volta buona. Il resistente Lunetti anche questa volta non è solo. Il movimento di lotta per la casa, l’unione inquilini il Comitato dei residenti di santa croce ed il parroco di S. Ambrogio hanno lanciato un appello ad essere solidali in questa causa per la giustizia. Appello raccolto dai vari rappresentanti del social forum, numerosi immigrati, consiglieri dei partiti di minoranza tra cui Ornella De Zordo di un’altracittà/Un’alto mondo. Ma molte sono anche le persone che a titolo personale hanno sentito importante essere in Via de Macci ieri mattina.

Il folto presidio ha impedito anche ieri che il Lunetti fosse buttato fuori di casa. Quando si è capito che lo sfratto non si sarebbe fatto è saltato fuori un banchino con pane e salame, panettone e caffè per un più sereno, per il momento, ristoro. L’assessore alla casa Paolo Coggiola ha mediato con l’ufficiale giudiziario ed il proprietario un altro rinvio. Quindi sfratto rinviato all’otto di giugno. Due mesi in cui l’assessore Paolo Coggiola ha promesso di trovare una soluzione.


"Il compito dell'Amministrazione comunale è quello di trovare soluzioni pratiche e concrete. Ed è proprio quello che abbiamo fatto". Lo afferma l'assessore alle politiche per la casa Paolo Coggiola che ieri si è recato in via dei Macci dove era in corso lo sfratto, poi rinviato, per un anziano settantacinquenne. "Ferma restando qualsiasi valutazione politica - ha aggiunto l'assessore Coggiola - che posso anche condividere, siamo in presenza di uno sfratto con forza pubblica, che ha ottenuto l'ottavo rinvio.

E come tale il Comune di Firenze ha individuato per l'anziano sotto sfratto una soluzione che prevede l'assegnazione di un alloggio popolare, preceduto da un breve periodo di permanenza in una residenza sanitaria assistita, attuabile entro l'8 di giugno, giorno cui è stata rinviata la procedura di sfratto. E' evidente che se la soluzione prospettata non convinca l'interessato, non abbiamo al momento alternative".
Una mozione che esprime «netta contrarietà» in merito «alla cessione degli immobili dell'Inps al "Fondo comune di investimento immobiliare FIP"» è stata approvata lunedì sera dal consiglio comunale.

Il documento, presentato dal vicecapogruppo dei DS Antongiulio Barbaro e firmato dai capigruppo del centrosinistra e della sinistra critica, ha ottenuto l'astensione dei gruppi di centrodestra. La mozione sottolinea che «la cessione delle sedi Inps rappresenta un'operazione di straordinaria amministrazione che andrà comunque ad incidere sull'assetto patrimoniale dell'ente e, in futuro, sui costi di gestione» e «si configura altresì come un fattore lesivo dell'autonomia gestionale di fronte alla prospettiva di processi di riorganizzazione logistica».

«L'amministrazione comunale e l'Inps hanno in atto una convenzione - prosegue il documento - per cui presso la sede di Firenze opera da alcuni anni l' "ufficio invalidi civili del Comune di Firenze, operazione sinergica che ha determinato ottimi risultati sia da un punto di vista della qualità del servizio reso, con l'accorpamento in un unico punto di competenze gestite da enti diversi che richiedevano precedentemente lo "spostamento fisico" del cittadino utente e delle pratiche relative, sia da un punto di vista puramente "economico"».

La mozione impegna sindaco e la giunta «a promuovere un confronto con i parlamentari della circoscrizione fiorentina per rimuovere lo stato delle cose e ripristinare la situazione precedente».

«L'amministrazione comunale ha il dovere di dichiarare 'emergenza cittadina' il dramma di migliaia di famiglie fiorentine senza casa o con lo sfratto esecutivo. Per questo proponiamo Unaltracittà/Unaltromondo, con il coinvolgimento delle realtà storiche impegnate sul tema della casa dal Movimento di Lotta per la Casa all'Unione Inquilini, la costituzione di un "tavolo di confronto sulla casa", a livello cittadino, che rimetta al centro il diritto costituzionale ad un abitazione dignitosa per tutti.

Sarà un tavolo trasversale, dove tutte le organizzazioni della società civile organizzata potranno sostenere, al di là del loro ambito di attività, il tema dell'emergenza casa a Firenze». E' quanto ha dichiarato la capogruppo di "Unaltracittà/unaltromondo" Ornella De Zordo secondo la quale «solo così, tutti insieme, riusciremo a fare una pressione adeguata verso le amministrazioni pubbliche che ad oggi, nonostante 11.000 appartamenti sfitti in città, non hanno il coraggio di contrastare la rendita immobiliare».

«L'impotenza istituzionale mostrata sul tema della casa - ha aggiunto Ornella De Zordo che questa mattina, insieme ai consiglieri comunali di Rifondazione Comunista, è intervenuta al presidio organizzato dai movimenti cittadini per scongiurare lo sfratto del signor Lunetti dalla sua abitazione di via De' Macci - è parte del vero degrado della nostra città. Sembra una storia di una realtà parallela l'indignazione e la presa in carico da parte del Comune di Firenze del paventato degrado rappresentato dai giovani che sedevano sugli scalini del Duomo, non più di un anno fa.

Vorremmo che l'indignazione raggiunta in quei giorni da parte di buona parte di chi governa la città si ripetesse per risolvere l'emergenza casa. A quando un'amministrazione capace di difendere appieno i propri cittadini dalle speculazioni sulla casa? A quando un'amministrazione capace di governare le emergenze sociali della città sempre e comunque in nome del bene comune?». «Questo - ha concluso la capogruppo di "Unaltracittà/unaltromondo - è il momento in cui necessario stare accanto, vicino, insieme alle persone che soffrono a causa delle speculazioni del mercato della casa.

Si tratta di cittadini senza speranze, perché oggi a Firenze la speculazione domina su tutte le altre dimensioni del vivere civile. In nome della rendita vengono devastate vite umane: sono centinaia le famiglie costrette letteralmente a sopravvivere tra rifugi di fortuna, automobili, baracche in periferia o in soprannumero in abitazioni di familiari o amici. Parallelamente viene distrutto il tessuto sociale dei quartieri, in particolare del centro storico, così appetibile per le operazioni speculative, che a seguito della continua espulsione dei vecchi abitanti si trasformano da ambienti urbani in cui la conoscenza reciproca, la solidarietà, l'interazione quotidiana fornisce una solida base di vita e convivenza, in gigantesche strutture ricettive diffuse o oasi di lusso per pochi eletti"».

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