CNA Toscana: preoccupazione per i possibili aumenti dei costi per lo smaltimento dei rifiuti

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
24 marzo 2005 14:04
CNA Toscana: preoccupazione per i possibili aumenti dei costi per lo smaltimento dei rifiuti

La CNA Toscana esprime una forte preoccupazione con l’avvicinarsi della scadenza di approvazione dei bilanci comunali, sia nel caso di passaggio dalla tassa (TARSU) alla tariffa (TIA) per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, sia per le modalità di applicazione in caso di tassa.
"In sostanza non vorremmo che -spiega Marco Baldi, Presidente CNA Toscana- ancora una volta, questa operazione gravasse nuovamente e pesantemente sui conti delle imprese in un momento di grande difficoltà economica; per assurdo, ma non troppo, molti comuni della nostra regione potrebbero vanificare il lavoro della Regione Toscana, del Presidente Claudio Martini, che ha tenuto per anni una politica di invarianza fiscale.
Dalle prime applicazioni dello TIA nello scorso anno si nota una tendenza, in molti comuni, che realizza incrementi troppo consistenti raddoppiando o triplicando il costo per le imprese; questo ovviamente non accade per un aumento della produzione dei rifiuti, ma per una non adeguata determinazione dei coefficienti potenziali di produzione rifiuti (previsti per legge), combinata con un sistema di agevolazioni per le utenze domestiche ed al tempo stesso per le modalità di copertura dei costi della gestione dei rifiuti urbani, attribuendo principalmente i costi fissi alle utenze non domestiche.
Inoltre, si segnala come negli ultimi anni i comuni abbiano ampliato la qualità e quantità di rifiuti speciali assimilati agli urbani, generando così un incremento delle entrate della tassa o tariffa che sia, impedendo di fatto alle imprese produttrici di rifiuti speciali di rivolgersi allo stesso Comune o a terzi per lo smaltimento, in base alle migliori condizioni economiche praticate.
Per questi motivi CNA Toscana ritiene opportuno che i comuni della Toscana, procedano ad una non applicazione della TIA, evitando anche di ritoccare con tecnicismi la TARSU, il tutto in attesa di un quadro generale più stabile, di maggior condivisione nella sua applicazione, anche dal punto di vista del territorio e puntando all’avvio di un mercato competitivo che non riservi una competenza esclusiva ai Comuni.

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