Progetto Fondiaria-SAI nella piana di Castello alternativo allo sviluppo dello scalo aeroportuale?
Amato, Toccafondi (FI): «Tutti i candidati alle elezioni regionali esprimano la loro posizione»

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 febbraio 2005 19:10
Progetto Fondiaria-SAI nella piana di Castello alternativo allo sviluppo dello scalo aeroportuale?<BR>Amato, Toccafondi (FI): «Tutti i candidati alle elezioni regionali esprimano la loro posizione»

«Il presidente della Camera di Commercio di Firenze Luca Mantellassi prenda l'iniziativa, chiedendo ai candidati un'assunzione d'impegno in merito». E' l'appello lanciato dal capogruppo di Forza Italia Paolo Amato e dal vicecapogruppo Gabriele Toccafondi, a proposito «dei possibili investimenti a tutela e sostegno dell'aeroporto Vespucci». «La legislatura regionale - ha sottolineato Amato - non ha presentato un progetto d'insieme sugli aeroporti di Firenze e Pisa. L' amministrazione comunale e provinciale continuano a rimanere silenti sul tema.

Vogliamo sapere se la classe politica fiorentina ha intenzione di scommettersi ancora sullo sviluppo dell'aeroporto». «I soci pubblici della società aeroportuale fiorentina - ha aggiunto Toccafondi - posseggono poco meno del 20% del capitale sociale del Vespucci. Il comune con le su società partecipate ne detiene appena il 2%. La Camera di commercio ha invece una quota del 14%: per questo motivo il suo presidente deve esercitare un'attività di lobbyng sui soci pubblici e privati, all'interno del consiglio di amministrazione della società, per investire sul futuro dello scalo fiorentino».

«Come gruppo politico di opposizione - ha concluso Amato - abbiamo già dichiarato la nostra piena disponibilità a collaborare con la maggioranza locale sul tema. Adesso è necessario che la classe politica che governa la nostra realtà prenda una posizione precisa in merito».
La società assicuratrice fiorentina intanto ha recintato il terreno da urbanizzare, fino al limite della strada che costeggia il sedime aeroportuale del Vespucci. Si tratta del terreno già adibito dal ministero dei trasporti alla espansione dello scalo con la costruzione di una pista di rullaggio? E la torre di controllo costata 35 milioni di euro semi-inutilizzata?
Forse la pista di rullagio sarà realizzata dall'altra parte dell'area aeroportuale, cioè nei pressi della torre di controllo.

Per quanto riguarda invece l'allungamento della pista non è possibile. Piuttosto gli addetti ai lavori hanno sempre parlato di una seconda pista diagonale all'attuale che potrebbe raggiungere i 2 km. Ma il progetto immobiliare in area Fondiaria SAI potrebbe creare problemi per il decollo dei velivoli?
Sta di fatto che la pista non sembra nella "lista delle priorità" della politica fiorentina. La congiuntura turistica di questi ultimi anni forse sconsiglia ingenti investimenti in un'opera che incontrerebbe una facile opposizione da parte degli abitanti della zona.

Gli amministratori preferiscono confrontarsi con la realizzazione, non lontano da Peretola, del nuovo "termovalorizzatore". Dunque il vecchio progetto Fondiaria viene a costituire importante pedina del puzzle di riorganizzazione nell'area a Nord ovest della città.
Il gruppo Benetton, che controlla lo scalo aereo ha lasciato però delusi tanti piccoli risparmiatori rimasti incastrati nel processo di privatizzazione del titolo in borsa e che ora non riescono a capirne il futuro. Riusciranno i Benetton a rilanciare uno scalo con forti potenzialità ma, senza tanti amici in Firenze? La Fondazione Valentino Giannotti per lo sviluppo del dell'aeroporto di Firenze non basta a contrastare la crisi turistica, nonostante che l'infrastruttura dovrebbe proprio permettere un più facile transito da Firenze.

La protesta degli abitanti della zona trova conferma nel monitoraggio acustico anche se i partigiani dellea pista parallela all'autostrada sostengono che produrrebbe meno inquinamento acustico proprio per gli abitanti e Firenze avrebbe finalmente un aeroporto più sicuro ed affidabile. Senza diventare uno scalo internazionale l'aeroporto di Firenze avrebbe velleità nei confronti dei concorrenti Bologna e Pisa.

Nicola Novelli

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