Un’indagine del Pinocchio Tv Festival conferma il forte gradimento dei ragazzi per la televisione, ma rivela che il mezzo viene ritenuto poco affidabile: “perché dice le bugie”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
09 febbraio 2005 17:34
Un’indagine del Pinocchio Tv Festival conferma il forte gradimento dei ragazzi per la televisione, ma rivela che il mezzo viene ritenuto  poco affidabile: “perché dice le bugie”

I ragazzi amano la Tv ma non si fidano di ciò che dice. La guardano quasi tutti (97%), ogni giorno, di pomeriggio, di sera e anche di notte e non possono fare a meno della sua compagnia, ma solo il 6% la ritiene attendibile. Questa l’indicazione più significativa che emerge da un’indagine condotta nell’ambito del Festival di televisione per ragazzi Pinocchio Tv, in corso a Pistoia e Pescia dal 10 a 13 febbraio. L’indagine ha proposto a 1.104 alunni di 21 scuole elementari e medie, in varie parti d’Italia, alcune semplici domande per capire quanto e cosa piace ai nostri bambini della programmazione televisiva.

La ricerca è stata realizzata da GT Ragazzi, TG 3 Rai Tre, Istituto degli Innocenti di Firenze e TV Sorrisi e canzoni, come contributo al dibattito sulla promozione di una TV di qualità per i giovani telespettatori ma anche come stimolo per una maggiore partecipazione dei ragazzi stessi alla riflessione sul mezzo televisivo.
E le risposte ai questionari confermano il grande amore dei ragazzi verso la televisione. Piace molto al 55% degli intervistati, abbastanza al 42%. Tra coloro che hanno risposto molto, sono maschi il 56,8% degli alunni delle elementari e il 58,9% degli alunni della medie.

Il gradimento è forte e si accompagna a un utilizzo quotidiano della televisione nel tempo libero. La maggior parte degli alunni guarda la televisione tutti i giorni della settimana (51,5% della scuola elementare e 59,8% della scuola media). La percentuale maggiore di chi guarda la televisione tutti i giorni è rappresentata dai maschi, 56,5% nella scuola primaria e 52,7% nella scuola secondaria (contro il 43,5% e il 47,3% delle femmine). Pochissimi rispondono di non guardare “mai” la Tv.
La visione quotidiana è anche intensiva, dal momento che la maggior parte degli alunni guarda la televisione sia di pomeriggio che di sera, con una percentuale media dell’80%.
Tra coloro che guardano la TV solo di pomeriggio, la maggior parte sono femmine, mentre tra coloro che guardano la televisione di pomeriggio e anche la sera o solo la sera, prevalgono invece sempre i maschi con valori di poco superiori al 50%.

Non solo, da alcune interviste, emerge chiaramente, attraverso i programmi segnalati, che i bambini e ragazzi dopo aver guardato la TV molte ore durante il giorno e arrivano fino alla seconda serata, dopo la cosiddetta fascia protetta.
I programmi più gettonati dalla maggior parte degli alunni sono i cartoni animati, con una percentuale media che dal 30% della fascia 9-10, scende al 23% in quella 11-13 con una prevalenza delle femmine rispetto ai maschi (33,8% e 25,3% nelle due fasce).
Iniziano poi le differenziazioni perché se al secondo posto in ordine di preferenza, per i più piccoli abbiamo la categoria “Gioco/quiz/gara”, questa passa addirittura in quarta posizione per i più grandi per i quali risultano preferibili gli avvenimenti sportivi al 18% (con netta prevalenza maschile: 24,1% contro 9,0%) e i programmi di intrattenimento (talk show, reality show, programmi musicali) che si attestano al 17,7% per i più grandi (contro un 9,9 nella fascia precedente) questa volta invece al traino delle femmine (25% femmine contro un 12% maschi).

L’informazione si mantiene costante intorno al 12%. La categoria film/telefilm scende invece con il crescere dell’età dal 14,9% al 9,3%.
Al crescere dell’età i maschi trasferiscono l’interesse per cartoni, film e telefilm sugli avvenimenti sportivi e i programmi di intrattenimento, mentre le femmine distribuiscono la loro attenzione verso questi ultimi e i cartoni. Oltre il 50% delle risposte fornite dalle femmine più grandi è infatti equamente distribuito fra cartoni e programmi di intrattenimento, una polarizzazione non presente fra le bambine più piccole che dimostrano una più ampia varietà di interessi, segno probabilmente di una maggiore sensibilità all’orientamento e condivisione di gruppo delle scelte nella fase di inizio adolescenza.
Ma nonostante il forte e costante gradimento e il grande utilizzo del mezzo, appare a sorpresa che più della metà dei ragazzi (maschi e femmine in uguale misura) è convinta che la televisione dica molte bugie; soltanto il 6% circa dichiara che la tv non dice alcuna bugia, mentre il 40% circa afferma che ne dice poche.

E’ diffusa quindi la consapevolezza di avere a che fare con uno strumento non sempre, o, comunque, non completamente “affidabile”. E il pubblico dei ragazzi si conferma molto attratto ma anche capace di disincanto, seppure non ancora in grado di analisi critica del messaggio. La capacità di distinguere e di non “affidarsi” completamente al mezzo confermano le grandi risorse e la capacità di difesa dei piccoli telespettatori. Ma resta invariata la responsabilità degli adulti di offrire loro una tv più adatta, con programmi di maggior qualità formativa.

Una tv che sappia ascoltare i ragazzi stessi e migliorare grazie anche alla loro partecipazione.
L’indagine, che è stata realizzata nel mese di gennaio 2005, ha coinvolto un totale di 1.104 alunni, maschi e femmine, tra i nove e i tredici anni, frequentanti gli ultimi due anni della IV e V classe della scuola primaria (584) e la scuola secondaria di primo grado (520), ai quali è stato proposto un breve questionario. Tre le principali aree d’indagine: il gradimento, in relazione anche alla quantità di tempo dedicato, la tipologia dei programmi più seguiti e l’affidabilità riconosciuta o meno dai ragazzi alla televisione.

La risposta è stata significativa, non solo per la qualità del dato, ma anche per la sensibilità e l’attenzione che il mondo della scuola dimostra verso la Tv, nella consapevolezza del ruolo sempre più determinate che il piccolo schermo gioca nell’educazione e nella vita di bambini e ragazzi.
Complessivamente sono state coinvolte 21 scuole nelle zone di: Bracciano (Roma), Cagliari, Catania, Crispano (Na), Macerata, Milano, Orvieto (TR), Pescara, Pescia (PT), Pistoia, con una prevalenza dell’area toscana e in particolare della provincia di Pistoia.


Nel frattempo il GT Ragazzi di Rai Tre ha realizzato una serie di incontri in alcune classi di varie scuole italiane, registrando le impressioni dirette dei bambini e ragazzi intervistati. Questa attività, affiancata all’indagine più prettamente quantitativa, ha aggiunto alcune considerazioni anche di tipo qualitativo al panorama complessivo messo a fuoco dall’indagine.

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