Jack and Joe di Cerbaia 14-15-16 febbraio: lo spettacolo in prima nazionale ed esclusiva per l'Italia della compagnia russa Derevo

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
09 febbraio 2005 16:38
Jack and Joe di Cerbaia 14-15-16 febbraio: lo spettacolo in prima nazionale ed esclusiva per l'Italia della compagnia russa Derevo

L’ultima visita della compagnia russa DEREVO in Toscana è datata 1995, dieci anni di lontananza dai nostri palcoscenici, un decennio che gli è servito ad andare in giro per il resto del mondo, che gli è stato indispensabile per continuare la ricerca iniziata alla fine degli anni ’80. Chi li ha visti in quegli anni si ricorda bene il loro teatro che tratta i grandi temi della vita in modo stupefacente, spettacolare, con il calore proprio della Russia. In scena troviamo Anton Adasinsky, lo storico fondatore della compagnia,di San Pietroburgo, con gli attori ballerini Gala, Di, Buda, Max, Figa ed Adam, componenti il Derevo Laboratorium.

Le musiche sono dell’inglese Daniel Williams, le luci del tedesco Falk Dittrich e di Elena Iarovaia altra fondatrice dei Derevo.

In esclusiva per l’Italia li incontriamo al Jack and Joe Theatre di Cerbaia, un teatro nato da due anni in provincia di Firenze, realtà capace di iniziativa, grazie al suo spirito innovativo, premiato dall’attenzione della stampa e sorretto dalla fiducia del suo folto e curioso pubblico.

KETZAL è il titolo della nuova produzione della compagnia di San Pietroburgo.

Il primo episodio di una serie dedicata all’uomo e al suo rapporto con il divino, partendo da quello Atzeco, adorante Quetzalcoatl, la divinità del Messico precolombiano, patrono dei sacerdoti, simbolo di morte e resurrezione, che l’iconografia è solita raffigurare come un Serpente Piumato, un ibrido e mitico animale, che nelle culture mesoamericane rappresenta il principio cosmico della dualità: ciò che striscia e ciò che vola riuniti in uno stesso simbolo. Archetipo preso in prestito dal reale Quetzal, tipico uccello del Messico dalle lunghe piume, il cui nome, nello spettacolo, si trasforma in KETZAL.

Come tutti i lavori dei Derevo anche questo è la loro personale interpretazione del mito, un lavoro che rientra nel progetto più grande intitolato “Book of Ketzal” che s ispira alla leggenda azteca del dio Quetzalcoatl (dio del cielo), la divinità più importante della cultura Atzeca.

Si narra di come Quetzalcoatl, dopo aver creato tutto, sparisca in pieno oceano Atlantico promettendo di tornare per finire il lavoro iniziato. Per questo, nella realtà di quei luoghi, quando arrivarono gli invasori-conquistatori spagnoli, gli indigeni, in perpetua attesa del ritorno di Quetzalcoatl, ritenendoli il dio agognato, diventano facili prede da sterminare.

KETZAL non è semplicemente un nuovo spettacolo e non è uno spettacolo mordi e fuggi, è un progetto. In questo caso i DEREVO creano un un libro visuale sul mitico uccello Ketzal, un’idea che durerà per anni, dove ogni capitolo sarà una continuazione del precedente e nel suo procedere, forse, qualche pagina potrà essere persa e altre potranno essere confuse, aggiunte, in un vero lavoro che procede, senza una vera fine.

I DEREVO partono dal primo capitolo intitolato “NEST”: narra di un un uomo che arriva in questo mondo pur non essendo stato invitato.

Ci arriva nudo, senza conoscenze ne desideri, parla attraverso il suo tormento e la solitudine che lo portano “a bere questa vita...veleno di felicità temporale, veleno di amore, veleno di conoscenza e potere... veleno di bellezza..” La sua riflessione, prima di tornare da dove è venuto, è che “la perfezione è terribile... in quei giorni quando il cielo schiacciava le spalle...”

L’atmosfera di cui è impregnato lo spettacolo KETZAL è fatta di voci, è avvolta dalla bruma del mattino, da mura di pioggia, e da tutto quello che c’era prima. La scenografia è ipnotica, affascinante, seducente.

I cambi di luce, lo scorrere dell’acqua, la danza degli artisti, le musiche stregate da sonorità particolari, rendono lo spettacolo dei DEREVO fantastico e coinvolgente.

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