Comitati e Italia Nostra: sulla Fortezza esposto alla Magistratura

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 febbraio 2005 15:53
Comitati e Italia Nostra: sulla Fortezza esposto alla Magistratura

Lunedì 10 gennaio Italia Nostra sezione di Firenze e i Comitati dei Cittadini hanno presentato un ATTO DI DENUNCIA alla Procura della Repubblica di Firenze nel quale si evidenzia quanto segue:
1. Nell’area della Fortezza di San Giovanni detta Da Basso, sottoposta a vincolo diretto tramite D.M. 27 febbraio 1984, il complesso edilizio di parcheggio e “galleria commerciale”, attualmente in costruzione per accordi di “finanza di progetto”, il quale doveva essere interrato, fuoriesce invece da uno a tre metri rispetto al piano di campagna.
2.

Il 3 aprile 2002 nella seduta della conferenza dei servizi che ha approvato il progetto esecutivo, sempre per tre piani interrati, e al quale secondo quanto previsto dalla legge dovevano essere allegate le relative relazioni idrogeologiche e tecniche asseveranti la situazione della falda, la corrispondenza alle norme urbanistiche e di tutela architettonica, l'arch. Gaetano Di Benedetto, dirigente dell'Assessorato all'Urbanistica del Comune e responsabile unico del procedimento, e i rappresentanti della Soprintendenza ai Beni Ambientali e Architettonici, nelle persone del Soprintendente arch.

Domenico Valentino e dell'arch. Paolo Mazzoni, assieme agli altri intervenuti, hanno approvato il progetto definitivo senza ottemperare alle precedenti prescrizioni contenute nel parere scritto del 23.XI.2001 n. 8974, a firma del Soprintendente ai Beni Architettonici e Paesaggistici di Firenze, prof. Mario Lolli Ghetti, («Va verificata inoltre, mediante saggi, la dimensione dell'antico vallo per stabilire un corretto rapporto con il collegamento con la porta cinquecentesca di uscita dalla campagna.

Il progetto del parcheggio dovrà pertanto seguire le linee del giardino soprastante e mai viceversa. Analogamente si chiede di valutare la compatibilità. Mancano al momento le specifiche architettoniche di tutti gli elementi costruiti che emergeranno dal terreno, che andranno attentamente valutati... Si richiede anche la presentazione di una esauriente ricerca storica»). Nelle tavole depositate è “disegnata”, invece, la manomissione di questo bene culturale sia nel suo insieme (il parcheggio era a cinque m.

dai bastioni del lato Fortezza comprendente la Porta di Campagna, le scale di discesa dai lati est e ovest al vallo posto sul lato sud erano attaccate direttamente sui bastioni) che, in modo ancora più grave, nella porzione di ben 1200 mq destinata a galleria commerciale.
3. Le modifiche apportate al progetto in corso di opera, dopo il blocco dei lavori causato dalle denunce dei cittadini dell'aprile 2004, non hanno risolto nella sostanza la manomissione del bene culturale perché da quanto contenuto nelle tavole del progetto di variante e dall'esame del manufatto poi realizzato risulta che:

1.

Non solo la porzione che nel progetto originario era destinata a galleria commerciale, ma anche tutto il parcheggio fuoriesce pesantemente dall'originario piano di campagna del giardino che sorgeva in questa porzione della Fortezza (dagli oltre tre metri sul lato che guarda la ferrovia, ai circa m.0,80 del lato collocato nella parte più alta cioè verso est).
2. Gli aggiustamenti effettuati riguardano elementi accessori e non strutturali della galleria commerciale (vetrate, lucernari, aiuole di copertura) e determinano solo un’attenuazione molto blanda degli aspetti manomissivi rispetto all'area e di quelli invasivi e occultanti dei bastioni della fortezza.


3. Il taglio del vertice sud ovest del parcheggio e la sua sostituzione da una scarpata di terra elimina solo in piccolissima parte la fuoriuscita dal vecchio piano di campagna di tutto il parcheggio.
4. Tutte le strutture dei solai del vecchio progetto nella variante che attualmente si sta eseguendo sono stati portate ad una quota più alta.
5. L'unica finalità che risulta chiaramente perseguita nel nuovo progetto approvato e in corso di esecuzione non è quella del rispetto del bene culturale in cui viene inserita, ma quella del maggiore risparmio possibile da parte dei privati che realizzano l’opera (evidentemente intesa come speculazione).


6. Il carattere manomissivo di questo progetto è espresso anche in pareri di tre docenti ordinari di restauro dei monumenti nelle Facoltà di Architettura di Milano, Firenze e Napoli.
4. Nel progetto di variante approvato risalente dell'aprile del 2004 è riportata anche l'eliminazione del terzo piano interrato già realizzata precedentemente e che pertanto a quella data, non essendo mai stata sottoposta al parere della Soprintendenza ai beni Architettonici e del Paesaggio, doveva riguardare un procedimento di sanatoria non ammissibile nel caso di un bene sottoposto a vincolo diretto.

(La Commissione Edilizia Integrata il 9 giugno 2004 approva il nuovo progetto in cui anche il terzo piano non eseguito viene presentato non come sanatoria ma come variante in corso d’opera, un componente della Commissione Edilizia Integrata si dissocia perché “il parcheggio non risulta interrato su tutti i lati”).
5. A seguito della determinazione dirigenziale 10 giugno 2004 del Direttore della Direzione Urbanistica del Comune di Firenze, arch. Gaetano Di Benedetto, che autorizza la Concessione Edilizia a variante in corso d'opera per il parcheggio concordata con la Soprintendenza ai beni Architettonici e Ambientali di Firenze e da quest'ultima autorizzata con nota n.

4341 del 16.06.2004, i lavori riprendono, lo scempio continua.

In merito invece alle ultime vicende relative alla nuova sospensione dei lavori ordinata dal Sindaco di Firenze e all'intervento degli esperti del Comitato di Settore del Ministero dei Beni Culturali per un parere di merito osservano quanto segue:
1. Il comitato di settore del Ministero deve esprimersi sul parcheggio ormai quasi completamente realizzato nelle sue strutture in merito al fatto se si sia manomesso o no un bene culturale notificato e tutelato da vincolo diretto qual è la Fortezza da Basso e l'area circostante, se ne ha modificato sensibilmente del quadro percettivo dei bastioni del Sangallo, se ha compromesso l'area dei fossati e del vallo della stessa.
2.

La soluzione a quello che è uno scempio sotto gli occhi di tutti e che deliberatamente si è portato avanti fino allo stato attuale di realizzazione non può essere oggetto di aggiustamenti parziali e non risolutivi come quello definito nell'aprile 2004, ma deve essere rimosso tutto ciò che fuoriesce dal piano originario di campagna attestandosi con la nuova piazza/giardino alla quota del vallo rimesso in luce davanti alla Porta di Campagna.
3. Devono essere accertate tutte le responsabilità delle autorità chiamate a tutelare gli interessi generali in questa vicenda e a garantire che chi ha sbagliato paghi i danni.

Dai pareri di tre docenti di Restauro:
«[...] sconcerto di fronte all’incredibile manomissione del complesso sangallesco [...] penoso balletto di “giustificazioni" messo in scena dai vari responsabili nel tentativo di negare l’evidenza del danno arrecato a un bene monumentale».

Giuseppe Cruciani Fabozzi, ordinario di Restauro architettonico – Università di Firenze.
«[...] L’intervento per la realizzazione del nuovo parcheggio “interrato” non ha [...] tenuto alcun conto né del piano di campagna come s’era andato stratificando nel corso dei secoli, né di quello originario, ancora godibile a tratti in corrispondenza della Porta a Faenza. [...] Una triste vicenda, questa della Fortezza fiorentina, caratterizzata da “disattenzioni” iniziali e da irrilevanti ed illusorie “riparazioni”».

Riccardo Dalla Negra, ordinario di Restauro – II Univ. di Napoli.
«[...] indirizzo questo SOS [...] perché sia evitato alla città [...] un nuovo irreversibile scempio del proprio patrimonio storico ed ambientale. [...] Un intervento decisamente contrastante con tutte le acquisizioni faticosamente raggiunte da più di un secolo nel campo della effettiva Tutela e della Conservazione dei Beni Architettonici». Marco Dezzi Bardeschi, ordinario di Restauro architettonico – Politecnico di Milano.

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