Nessuna multa per i fumatori in zona vietata
Oltre 120 controlli e 10 sanzioni elevate, tutte relative all'assenza di cartellazione

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
11 gennaio 2005 12:35
Nessuna multa  per i fumatori in zona vietata<BR>Oltre 120 controlli e 10 sanzioni elevate, tutte relative all'assenza di cartellazione

E' questo il bilancio del primo giorno di controlli sull'applicazione delle leggi anti fumo (ovvero la 584/75 e la 3/2003) da parte della Polizia Municipale. In dettaglio i sopralluoghi sono stati 121: 50 hanno interessato pubblici esercizi, 46 attività commerciali, 9 ristoranti, 6 agenzie di affari, 5 artigiani, 4 banche e un ufficio pubblico. Nessuna multa a carico di fumatori indisciplinati né ai responsabili predisposti ai controllo che non hanno fatto rispettare il divieto. Sono state invece 10 le sanzioni elevate per l'assenza dei cartelli di divieto di fumo: 6 in attività commerciali e una rispettivamente in un'agenzia di affari, un laboratorio artigiano, un ristorante e un ufficio pubblico.

"Bravi fiorentini - commenta l'assessore alle politiche sociosanitarie Graziano Cioni -. Una bella campagna di informazione e una marcata sensibilità ai problemi della salute hanno dato un ottimo risultato. Nonostante i controlli a tappeto, infatti, il bilancio mi sembra molto positivo". Per quanto riguarda le proteste dei fumatori, l'assessore Cioni aggiunge: "Quando fu vietato il fumo nelle sale cinematografiche vi fu una sollevazione popolare, oggi nessuno si sogna più di fumare in un cinema".

La Polizia Municipale ogni giorno mette a disposizione 25 pattuglie (per un totale di 50 agenti su due turni) per questi controlli che proseguiranno per l'intera settimana. In concreto tutti i giorni è previsto un servizio in borghese da parte di tutti i nuclei specializzati: agenti della polizia ambientale, annonaria, amministrativa, edilizia per un totale di 20 pattuglie per i controlli ordinari cui si aggiungeranno, nella notte, altre 3 pattuglie in borghese e 2 in divisa. In totale sono quindi 50 gli agenti dedicati ai soli controlli anti fumo.

Nel "mirino" dei vigili i locali pubblici, i pubblici esercizi e pubblici spettacoli, gli esercizi commerciali al dettaglio e all'ingrosso, gli artigiani, gli ambulanti con chiosco. E ancora gli studi professionali (medici, dentistici, legali), palestre, agenzie, circoli privati, sale bingo e sale corse, trasporti pubblici (taxi, noleggio con conducente, ATAF, Lazzi e Sita) e qualche edificio delle pubbliche amministrazioni. Ecco le principali sanzioni: chi viola il divieto fumando in un luogo non idoneo dovrà pagare 55 euro (se salda al momento della contestazione) mentre per il gestore del locale e per il responsabile predisposto al controllo che non ha fatto rispettare il divieto dovranno pagare 440 euro.

Rappresenta un'aggravante fumare in un luogo chiuso in presenza di una donna in evidente stato di gravidanza e/o in presenza di un lattante e/o di un bambino di età fino a dodici anni. In questo caso la sanzione per il fumatore sarà di 110,00 euro.

Prevenzione del tabagismo, Asl e Università insieme
E' un'iniziativa del tutto nuova, quella che hanno progettato insieme il Dipartimento delle Dipendenze della Asl e l'Università di Siena a Grosseto: si chiama “Lascia che fumi solo il tuo cervello” e vedrà l'avvio agli inizi del mese prossimo.

“Si tratta di un progetto di prevenzione del tabagismo fra gli studenti universitari – commenta Maria Grazia Petruzziello, psicologa esperta sul tema ed ideatrice dell'iniziativa - realizzato attraverso l'apertura di un punto di consulenza sul tabacco all'interno della sede dell'Università grossetana, apertura preceduta dalla somministrazione di un questionario agli studenti universitari grossetani, nel quale vengono analizzate le abitudini sul fumo”. Il punto di consulenza sarà a disposizione degli studenti, ma anche di docenti e personale non docente.

Completa collaborazione da parte dell'ateneo grossetano. “Ci fa piacere collaborare con la Asl – interviene Lionello Punzo, delegato del Rettore per l'Università di Siena a Grosseto – è un intervento di formazione per gli studenti, che li dovrebbe mettere al riparo dallo stress causato dalla nuova legge, sulla quale sono d'accordo. E' necessario stimolare uno spirito di adesione spontaneo, senza bisogno di coercizione, per questo riteniamo che l'Università sia un luogo adatto”.“Si tratta di una sperimentazione che ha lo scopo di sensibilizzare gli studenti – afferma Alessandro Coacci, direttore Dipartimento Dipendenze Asl 9 – è un'operazione meritevole, si tratta di coinvolgere i giovani maturi che hanno già fatto le loro scelte di vita professionale in una scelta di vita sulla salute”.

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