Autorizzazioni più semplici per l'apertura di sale cinematografiche

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
22 dicembre 2004 18:40
Autorizzazioni più semplici per l'apertura di sale cinematografiche

Firenze - Il Consiglio regionale ha approvato, con il voto favorevole della maggioranza e Rifondazione Comunista e quello contrario del centro destra, la legge che disciplina le modalità di autorizzazione regionale per la realizzazione, trasformazione ed adattamento di immobili da destinare a sale ed arene cinematografiche, nonché alla ristrutturazione di sale ed arene già in attività anche al fine di razionalizzare la distribuzione sul territorio delle diverse tipologie di strutture cinematografiche.

E’ necessaria l’autorizzazione regionale solo qualora la capienza complessiva sia o diventi superiore a trecento posti, successivamente verrà approvato un regolamento di attuazione. “ E’ una legge che disciplina le autorizzazioni regionali per le sale minori superiori a trecento posti – ha ricordato Lucia Franchini (Margherita) Presidente della Commissione Cultura – mentre restano allo Stato le autorizzazioni per le multisale superiori a 1800 posti e questo fatto, a volte, condiziona in modo negativo la programmazione complessiva dell’offerta cinematografica sul territorio.

L’azione regionale di promozione della cultura cinematografica ha l’obiettivo di salvaguardare la pluralità dell’offerta cinematografica di qualità e promuovere il cinema d’autore anche attraverso rassegne e festival.” “ In Toscana si hanno troppe volte pericolose spinte in avanti – ha affermato Giuliana Baudone (Alleanza Nazionale) - che hanno l’obiettivo primario di andare contro il governo nazionale; anche in questa legge crediamo che si usi poco il dialogo e la correttezza istituzionale conseguentemente esprimiamo il voto contrario dei gruppi di centro destra.” “ Una legge che è principalmente di adeguamento e recepimento di norme statali – ha detto Mariella Zoppi assessore regionale alla cultura – e il successivo regolamento attuativo sarà portato in Commissione Cultura per un confronto aperto di idee e proposte; non vediamo l’intenzione da parte della Giunta regionale nel caso specifico di opporsi alle politiche portate avanti a livello nazionale.” (rf)

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