Oggi la la giornata di studi sulla programmazione dei fondi strutturali comunitari ed i sistemi di valutazione

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
20 dicembre 2004 20:13
Oggi la la giornata di studi sulla programmazione dei fondi strutturali comunitari ed i sistemi di valutazione

FIRENZE – L’oggetto dell’indagine era “analizzare le interrelazioni fra i diversi strumenti di programmazione operanti a livello regionale ed europea” e “approfondire la tematica la valutazione di tali programmi”. Lo scopo, invece, era quello di “fornire uno strumento analitico utile alla commissione di Vigilanza per la lettura integrata dei documenti di programmazione e dei relativi rapporti di valutazione”. Così si è espresso il ricercatore dell’Irpet Roberto Pagni che, nel corso della giornata di studi sulla programmazione dei fondi strutturali europei e dei sistemi di valutazione, è entrato nel merito del rapporto fra la programmazione europea e quella regionale affrontando anche la questione dei sistemi di valutazione.

“L’attività di valutazione dei fondi strutturali”, ha detto Pagni, “fornisce informazioni qualitative e quantitative necessarie, anche se non sempre sufficienti, per esercitare il controllo”. Ed ha aggiunto: “In questo ambito che potrebbe definirsi politico si colloca la vigilanza sulla coerenza fra i vari atti di programmazione che si succedono e talvolta si sovrappongono in alcuni settori di intervento”. Il convegno è stato organizzato dalla commissione regionale di Vigilanza in collaborazione con l’Irpet Toscana.

Non a caso, in apertura di convegno, il presidente della commissione di Vigilanza, Fabio Pacini, aveva parlato di “necessità di mettere l’accento sui fondi strutturali europei avvertita dalla commissione e da molti consiglieri regionali”. L’altro ricercatore dell’Irpet intervenuto, Eugenio Pizzimenti, ha invece sottolineato il “rispetto delle regole” chiedendo che venga “sempre controllata la regolarità degli adempimenti degli atti compiuti”. Ed ha aggiunto: “Per quanto riguarda il controllo dell’organizzazione bisogna verificare i comportamenti dei singoli e la rispondenza alla loro strategia organizzativa”.

Ed ha aggiunto: “Per quanto concerne la programmazione bisogna simulare i possibili effetti di una politica per scelta tra scenari alternativi”. Il convegno è stato chiuso da Pacini che, dopo aver ricordato come “il piano regionale di sviluppo sia alla base della programmazione economica della Toscana così come il documento di programmazione comunitario è alla base di quello dell’Europa”, ha ricordato che “i fondi strutturali europei sono fra i principali strumenti di intervento sull’assetto dell’economia e della società” aggiungendo che “pertanto è importante offrire un quadro generale del loro possibile utilizzo anche e soprattutto perché essi prevedono un’attività di programmazione assai articolata”.

Pacini ha infine concluso con una esortazione ai suoi colleghi consiglieri: “Sono temi, questi, su cui molti consiglieri sono davvero preparati, altri forse un po’ meno, ma sui quali tuttavia serve necessariamente avere il massimo della preparazione e l’opportunità di capire le problematiche che di volta in volta possono interessarci. La riuscita di questa giornata, dunque, non può che renderci pienamente soddisfatti”.
“Volevamo dare un contributo conoscitivo alla questione dei fondi strutturali e in tutta sincerità crediamo di esserci riusciti”.

Così ha aperto i lavori il presidente della Settima commissione di Vigilanza, Fabio Pacini, quando questa mattina ha preso il via la giornata di studi, attualmente in corso di svolgimento, sulla programmazione dei fondi strutturali europei ed i sistemi di valutazione. L’odierna giornata di studi, organizzata assieme all’Irpet, trae origine dall’analisi di una ricerca, svolta proprio dall’Irpet su incarico della stessa commissione regionale di Vigilanza, il cui fine era ed è mettere in relazione la programmazione economica regionale, a partire dal piano regionale di sviluppo, con la programmazione dell’Unione europea.

La ricerca è stata redatta da Eugenio Pizzimenti sotto la supervisione di Roberto Pagni e di Renata Caselli. “I fondi europei sono fra i principali strumenti di intervento sull’assetto dell’economia, della società e dell’ambiente”, ha detto Pacini nella sua introduzione, “e quindi offrire un quadro generale del loro possibile utilizzo, dal momento che essi prevedono un’attività di programmazione particolarmente articolata, è un qualcosa che noi abbiamo ritenuto fondamentale ancorché doveroso”.

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