Un disservizio di Poste Italiane

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
19 dicembre 2004 19:50
Un disservizio di Poste Italiane

Scrive a Nove da Firenze da Borgo San Lorenzo Alessio Barletti, per raccontare un disservizio di Poste Italiane:
"Ho spento la prima candelina. Per festeggiare un compleanno. Ebbene si. Un anno è passato. Anche nel 2003 di questi tempi si preparava il Natale. Cerchiamo di spiegare la storia. Il 17 ed il 18 dicembre dello scorso anno, mi reco alla Posta di Borgo San Lorenzo per inviare a degli amici, rispettivamente a Caravaggio (Bergamo) ed a Gorizia, due pacchi di miei libri (la Flecha Amarilla), che era stata appena pubblicata e che, almeno nelle mie intenzioni ed in quelle dei miei amici, dovevano essere venduti in occasione di due manifestazioni organizzate proprio in occasione del Natale.

Dopo essermi informato su quale fosse il metodo più veloce e sicuro per inviarli, e dopo aver avuto la conferma dall’impiegato che anche in periodo natalizio non ci sono ritardi, propendo per il “Pacco Celere con Corriere Espresso”, servizio offerto da Poste Italiane che garantisce l’arrivo entro le 12 del seguente giorno lavorativo. Pago 12 euro a pacco, ed invio in tutto 28 libri, per un valore complessivo di 406 euro. Risultato della spedizione: a Gorizia il pacco arriva dopo 5 giorni (doveva arrivare il 20 è arrivato il 23), a manifestazione finita.

A Caravaggio, addirittura, dopo 11 giorni (doveva essere consegnato il 19) del pacco non si anno notizie e così, chiamando il Call Centre delle Poste si scopre che il pacco è in giacenza presso il deposito SDA di Bergamo, perché il corriere dopo essere passato al 4 giorno e non aver trovato l’indirizzo (!?!?) si è riportato via il pacco, senza avvertenza nessuna né per il destinatario né per il mittente, malgrado il foglio di consegna chieda espressamente di indicare i telefoni di entrambi.

Risultato: anche in questo caso vendita andata in fumo. Passa qualche giorno, passa Natale, ed il 28 dicembre (il pacco di Caravaggio non è ancora stato recapitato) mi presento alle Poste di Borgo San Lorenzo per avere spiegazioni e per compilare l’apposito reclamo. Consegno il tutto all’Ufficio Postale indicando nell’apposito spazio che vorrei ricevere per posta la risposta a questi due reclami e l’assegno di rimborso, come previsto dal Pacco Celere in caso di consegna oltre i tempi previsti.

Da qui cala il silenzio. Il 29 marzo, non avendo avuto né rimborso né risposta alcuna, mi reco all’Ufficio Postale per avere notizie ma mi viene detto di rivolgermi al Call Centre (803160) per saperne qualcosa. Chiamo il numero verde e mi viene detto di rivolgermi allo sportello delle Poste da cui l’ho inviato. Un po’ più irritato torno allo sportello, e qui, grazie ad un impiegato ed alla direttrice che ho fatto chiamare spiegandogli la situazione, e che quanto meno si dimostrano estremamente gentili, vengo a sapere tramite il Call Centre il numero della mia pratica, mi dicono che è in lavorazione, e mi fanno compilare due solleciti al reclamo.

Passano altri 3 mesi, siamo a fine giugno e, malgrado tutto di risposte (e di conseguenza di rimborsi), neanche l’ombra. Richiamo il solito Call Centre, questa volta fornendogli anche il numero della pratica e mi dicono che la pratica è in lavorazione (!?!) e che devo capire che i tempi sono un po’ lunghi e che nel computer inseriranno un sollecito urgente. A metà novembre, anche arrabbiato e minacciando di rendere pubblica questa storia, richiamo il solito numero e la risposta è la solita, anche qui con la promessa di inserire un sollecito urgente nella mia casella.

Ebbene il 18 dicembre, data di spedizione del secondo pacco, è passato ed ancora non ho avuto né il rimborso che mi spetta, né, e questa è la cosa più grave che io considero, alcuna risposta al mio reclamo. Come si può capire non è per i 24 euro da riavere (ai quali però andrebbero aggiunti quelli della mancata vendita dei miei libri), ma per la scarsa serietà delle Poste Italiane che: 1) Garantiscono servizi che non portano a termine nei modi e soprattutto nei tempi giusti (se non erano sicuri di poter effettuare in tempo questa consegna nel periodo festivo potevano prospettarmelo ed io mi sarei rivolto, pur spendendo un po’ di più, ad un Corriere); 2) Che giocano a scaricabarile nascondendosi dietro un anonimo Call Centre; 3) Che non curano il rapporto con gli utenti del servizio abbandonandoli a sé stessi.

Se davvero la lavorazione di una pratica comporta così tanto tempo, le possibilità sono due: o chi si occupa della cosa procede con una lentezza mostruosa, non degna di uno stato civile e di un servizio informatizzato, oppure alle Poste Italiane sono letteralmente sommersi dai reclami, segno che le cose non funzionano secondo l’assioma tanti reclami uguale tanti cittadini scontenti uguale tanti disservizi. Questa la storia di questo insolito compleanno e del servizio di Posta Celere di Poste Italiane che, evidentemente, di Celere hanno soltanto il modo di riscuotere il pagamento del servizio senza, in realtà, offrirlo come dovuto".

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