FIRENZE – Lo Statuto della Regione Toscana ha ufficialmente superato il vaglio di costituzionalita' da parte dei giudici della Consulta. Corte costituzionale ha depositato questa sera l'attesa sentenza (la n.372, 23 pagine, scritta Piero Alberto Capotosti), la prima di altre pronunce che verranno su altri Statuti regionali impugnati. Nella sostanza le questioni sollevate dal Governo sulla Carta fondamentale toscana sono state respinte. Piu' precisamente sono state giudicate inammissibili (e quindi la Corte non e' entrata nel merito dei dubbi che sono stati espressi) quelle che hanno investito l'articolo 3, nella parte in cui stabilisce che "la Regione promuove, nel rispetto dei principi costituzionali, l'estensione del diritto di voto agli immigrati"; l'articolo 4, laddove dispone che la Regione persegue, tra le finalita' prioritarie, "il riconoscimento delle altre forme di convivenza", laddove stabilisce che la Regione persegue, tra le finalita' prioritarie, "il rispetto dell'equilibrio ecoligico, la tutela dell'ambiente e del patrimonio culturale, la conservazione della biodiversita', la promozione della cultura del rispetto degli animali, la tutela e la valorizzazione del patrimonio storico, artistico e paesagistico".
“Oggi è un giorno bellissimo per tutta la Toscana ed io sono felice ed emozionato”. Questo il primo commento del presidente della Regione, Claudio Martini, che prima di esprimere la propria opinione ha voluto aspettare di leggere il testo della sentenza con cui la Corte Costituzionale ha respinto il ricorso del Governo nei confronti dello Statuto approvato dal Consiglio regionale. “E’ una sentenza chiara e netta – prosegue Martini - che risponde ad una diffusa aspettativa della società toscana, protagonista, insieme alle forze politiche, dell’elaborazione del nuovo Statuto.
E’ quindi legittima la soddisfazione dell’intero Consiglio regionale e della comunità civile. E’ da questo impegno collettivo che è nata la nuova carta dei diritti della Toscana, una carta che rispetta tutte le culture e che tiene conto delle sensibilità che provengono dalla nostra storia e da quelle che oggi segnano la società moderna”. La Corte ha respinto il tentativo di bloccare questo processo che, come dimostra la stessa sentenza, non aveva e non ha nulla di anticostituzionale.
Ciò consentirà di affrontare la scadenza elettorale della prossima primavera con un sistema di regole fortemente innovativo, scelto in piena autonomia e coerente con le opportunità offerte dalla riforma federalista in vigore. “Con il via libera della Corte che ha respinto il ricorso presentato dal governo – continua il presidente - avrà più forza la nostra voglia di innovare, di guardare con coraggio al futuro senza essere frenati da paure immotivate”. “Abbiamo vinto perché lo Statuto era fatto bene.
Ringrazio quindi per il lavoro svolto la commissione consiliare e tutti i consiglieri regionali. Il vasto consenso con cui lo abbiamo approvato è stato un contributo determinante. Abbiamo vinto – conclude Martini - quando abbiamo deciso di affidarci al giudizio della Corte, respingendo le improvvide sirene che ci proponevano di cambiare il testo approvato. Se lo avessimo fatto oggi non avremmo questo statuto, che fa della Toscana una delle terre più avanzate per i diritti del XXI secolo”.
Il presidente della Provincia di Firenze, Matteo Renzi, ha telefonato al presidente del Consiglio regionale Riccardo Nencini per esprimere la sua soddisfazione.
“Si possono avere idee diverse sullo Statuto – ha commentato Renzi – ma è importante rilevare come con la sentenza della Corte sia fallita una manovra, presentata come giuridica ma in realtà politica, del Governo contro la Toscana”.
«Abbiamo sempre posto la questione Statuto come questione istituzionale. Ci siamo sempre sottratti ad ogni strumentalizzazione politica di un problema che riteniamo fondante per la nostra Toscana e per le istituzioni in generale».
«Abbiamo lavorato duramente su questo versante per fare una Carta che, pur nel rispetto delle diverse sensibilità, fosse punto di riferimento per tutti i toscani.
Abbiamo anche lavorato perché quanto andavamo facendo fosse nell’alveo dei principi costituzionali, e questo abbiamo fatto anche per le parti dello Statuto che non condividevamo e che non abbiamo per questo motivo votato. In piena coerenza abbiamo dichiarato sbagliata la decisione – per altro legittima e comprensibile sul piano politico – del governo di impugnare lo Statuto della Toscana. Abbiamo sempre ritenuto che le questioni principali poste all’attenzione della Corte fossero, sotto il profilo della loro costituzionalità (a parte il merito politico) ineccepibili».
«Anzi, abbiamo sostenuto – più esattamente – che è una questione di carattere programmatico e non precettivo. Oggi, non senza soddisfazione, constatiamo che la Corte Costituzionale non solo ha ritenuto corretta per quanto di sua competenza la Carta regionale toscana, ma ha motivato così come noi fin dall’inizio di questa vicenda avevamo affermato. Ancora una volta il sistema istituzionale italiano si è dimostrato solido e garantista, e il senso civico dei toscani è stato in qualche modo premiato.
Continueremo a rimanere estranei ad ogni dibattito politico nel merito di una questione che è soltanto questione di regole sulle quali si basa la civile convivenza. Non potremo che censurare quanti, per interessi che non sono paragonabili alla grande opera che abbiamo costruito insieme, volessero strumentalmente e da qualsiasi parte utilizzare questo evento che premia tutta la Toscana come una clava elettoralistica».
Via libera a maggioranza da parte della commissione speciale Regolamento alla proposta di legge che, una volta approvata dal Consiglio regionale, detterà le norme per la selezione dei candidati alle elezioni per l’Assemblea toscana e per la carica di presidente della Giunta regionale, ovvero che introdurrà il meccanismo delle primarie per quei partiti che vorranno far propria la nuova disposizione di legge.
Presumibilmente la seduta in cui il Consiglio regionale potrà votare le norme per l’introduzione delle primarie è quella già fissata dal calendario per il 14 e 15 dicembre. Nel testo licenziato si prevede che l’elettore esprima una preferenza in virtù della quale, sempre per quei partiti politici che vorranno attenersi a questo meccanismo, verranno individuati i candidati che scenderanno in competizione nelle varie circoscrizioni elettorali. Il presidente della commissione Regolamento, Agostino Fragai, ha evidenziato come la legge votata oggi rappresenti un risultato positivo conseguito grazie al lavoro dei consiglieri commissari e dei vari gruppi politici.
Con questa legge, secondo Fragai, la Toscana si dota di un sistema elettorale unico ed innovativo nel panorama nazionale. Che ciò avvenga contestualmente al deposito da parte della Corte costituzionale della sentenza che, dando il via libera al nuovo Statuto regionale, assai probabilmente renderà possibile votare con la nuova legge elettorale, ha sottolineato Fragai, conferma e rafforza gli impegni che il Consiglio toscano aveva assunto nei mesi scorsi. Non tutte le forze politiche si sono tuttavia dichiarate d’accordo con la proposta di legge votata.
Al sì convinto dei Democratici di sinistra e della Margherita, al voto favorevole di Rifondazione comunista e al voto tecnico dei Comunisti italiani, si sono infatti contrapposte, in commissione Regolamento, le posizioni critiche di Forza Italia e l’assoluta contrarietà dell’Udc.