La Camera dei Deputati ha impegnato il Governo per la realizzazione nell’area dell’Osmannoro del progetto integrale del Polo Tecnologico ferrovia

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
22 Novembre 2004 15:20
La Camera dei Deputati ha impegnato il Governo per la realizzazione nell’area dell’Osmannoro del progetto integrale del Polo Tecnologico ferrovia

Lo ha fatto approvando un ordine del giorno presentato dall’on. Riccardo Migliori (An).
L’impegno scritto segue di qualche giorno quello verbale preso da un rappresentante del Governo, il Ministro Matteoli, che durante un recente convegno a Firenze organizzato dall’Associazione Linea Nuova aveva promesso un impegno concreto per velocizzare i tempi di realizzazione del Polo, visto anche l’interessamento manifestato dalle altre parti in causa intervenute durante il convegno, dal presidente di Trenitalia Legitimo all’ing.

Elia della direzione tecnica di RFI.

Cos’è il Polo Tecnologico ferroviario
Il Polo Tecnologico Ferroviario ed in particolare il suo Centro di sperimentazione, ricerca e certificazione è un progetto imponente varato nel 2001 con un finanziamento previsto di 120 miliardi di lire per realizzare nell’area dell’Osmannoro, nella periferia nord—ovest di Firenze, l’impianto di dinamica polifunzionale per la manutenzione dei treni (in parte già attivo), ma soprattutto il centro di dinamica sperimentale.


Per la realizzazione di quest’ultimo – un impianto innovativo progettato di concerto con le università di Firenze, Pisa, Milano e Napoli - la gara europea di appalto dei lavori dal valore di circa 65 milioni di euro era partita nell’estate del 2003, ma è stata bloccata dopo qualche settimana per rivederne alcuni dettagli. Da allora, però, tutto è rimasto fermo.

“La non realizzazione del Centro e l’inattività del polo di Porta al Prato – commenta l’on. Riccardo Migliori - potrebbero provocare gravi conseguenze come la perdita di ben 400 posti di lavoro sul territorio toscano (il Polo potrebbe infatti essere trasferito a Napoli); la perdita di tutta la potenziale domanda occupazionale; la non possibilità di dismettere e dunque riutilizzare al meglio lo stabile delle FS di viale Lavagnini (800 stanze e 34 mila metri quadri di edificio in ottime condizioni, completamente informatizzato); la non possibilità di utilizzare ben 11 ettari di area dietro Porta al Prato”.
Inoltre, sottolinea il parlamentare, Firenze e la Toscana rischiano di perdere la possibilità di diventare sede dell’Agenzia Nazionale per la sicurezza e il trasporto ferroviario (prevista dal terzo pacchetto normativo comunitario sulle ferrovie ed in particolare dalla direttiva sulla sicurezza del trasporto ferroviaria) e di diventare la capitale del trasporto ferroviario.
“L’impegno preso dal Governo attraverso il Parlamento – conclude Migliori – ci fa ben sperare che quanto prima partiranno i lavori per la completa realizzazione del Polo tecnologico, della durata stimata di 1050 giorni”.

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