Firenze, 4-7-2025 - In questi giorni i quotidiani della nostra regione aprono con titoli cubitali su un argomento “scottante”. Per “colpa dei condizionatori” manca la corrente elettrica in intere città, come capitato nei giorni scorsi a Firenze, dove un blackout ha lasciato senza energia per ore il cuore del centro storico.
"Per difenderci da questo caldo asfissiante dobbiamo tenere accesi migliaia di condizionatori d’aria, proprio quelli che le aziende elettriche consigliavano di installare come sistemi di riscaldamento e raffrescamento, per usare meno gas e più energia elettrica e contribuire in questo modo a combattere il “cambiamento climatico”.Peccato che c’è un problema: per far funzionare una macchina elettrica come il condizionatore (o il frigorifero, la lavatrice, gli ascensori, etc.) serve l’energia elettrica, disponibile quando e dove serve.Ed è proprio qui il fatto: chi dovrebbe garantire a cittadini e imprese di avere sempre e comunque a disposizione la quantità di energia elettrica necessaria per tutti i bisogni (familiari o industriali), oggi dà la colpa dei blackout al caldo eccessivo e… inaspettato.
Ma i blackout non “nascono sotto i cavoli” e non sono un accidente climatico: sono il risultato di scelte sbagliate fatte nel tempo.Le aziende concessionarie del servizio pubblico di distribuzione dell’energia elettrica — come e-distribuzione S.p.A. del Gruppo Enel, che ha la concessione per oltre l’85% del territorio nazionale — hanno il compito, affidato dallo Stato, di costruire e mantenere infrastrutture adeguate ai bisogni delle famiglie e delle imprese, e questi investimenti sono pagati dalle bollette e quindi dai cittadini.
Purtroppo, invece di potenziare impianti e reti, si è scelto di risparmiare:• rattoppando vecchi impianti invece di sostituirli e ammodernarli;• riducendo drasticamente il personale tecnico/operativo e impiegatizio, che oggi non basta più a gestire la manutenzione e gli interventi necessari;• appaltando molte attività, perdendo così controllo diretto sui lavori più delicati.
Approfondimenti
Come Organizzazioni Sindacali del settore elettrico FILCTEM-CGIL, FLAEI-CISL e UILTEC-UIL, da anni lottano dentro questa azienda, contro politiche industriali sbagliate perché ENEL sta curando quasi esclusivamente la dimensione finanziaria, privilegiano i dividendi per gli azionisti rispetto alla qualità e alla sicurezza del servizio. Chi gestisce una concessione non deve farlo in questo modo, le risorse economiche e gli utili devono servire anche ad abbassare le bollette e fare gli investimenti necessari sulla Rete e sulla forza lavoro.Ormai si contano a decine, su tutto il territorio della Toscana, gli ordini di servizio ai lavoratori, perché gli organici di base sono del tutto insufficienti: il sindacato con queste lotte ha messo a nudo queste fragilità aziendali.
Da oltre un anno e mezzo sono in atto scioperi in e-distribuzione proprio su questi temi.Oggi come Sindacato chiediamo alle Istituzioni (Regioni, Sindaci, etc.) e alle forze politiche regionali di ogni parte, di intervenire per riprendere la loro funzione di controllo sui concessionari di servizi pubblici come sono le Aziende che svolgono attività di distribuzione di energia elettrica, perché i Blackout come quello accaduto a Firenze non nascono casualmente e non sono fatalità inevitabili, ma sono responsabilità BEN PRECISE di chi non ha fatto quanto doveva per evitarli, e conseguenze dirette di scelte industriali che si sarebbero potute e dovute evitare.Solo pretendendo che le aziende rispettino fino in fondo gli obblighi connessi alle concessioni e investano nella rete e nelle persone che la fanno funzionare, potremo garantire ai cittadini e alle imprese della Toscana un servizio elettrico moderno, stabile e sicuro.Speriamo che questa volta, sul tema dei blackout, non cali nuovamente il Buio, ma che finalmente si faccia Luce sulle vere responsabilità di ognuno", concludono le Segreterie Regionali Toscana FILCTEM-CGIL FLAEI-CISL UILTEC-UIL.