Il Corecom propone il blocco della trasmissione TV Noi Toscana

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
07 ottobre 2004 17:47
Il Corecom propone il blocco della trasmissione TV <I>Noi Toscana</I>

All’unanimità dei componenti presenti (5 su 6) il Comitato Regionale per le Comunicazioni della Toscana ha deliberato il proprio parere in merito all’esposto, per la violazione della ‘par condicio’ (Legge 28/2000), dei capogruppo regionali della ‘Casa delle Libertà’ sulla trasmissione della Giunta regionale “Noi, Toscana”, andata in onda la scorsa settimana su 20 emittenti televisive. Il Corecom ha proposto all’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni di archiviare il procedimento di violazione della normativa sulla parità di condizione nelle trasmissioni di comunicazione istituzionale nei confronti delle venti emittenti televisive, a seguito della nuova disciplina che non pone più tali restrizioni nei loro confronti.

Contemporaneamente ha deliberato di esprimere un parere favorevole alla sospensione della trasmissione del programma “Noi, Toscana” relativamente alle emittenti che irradiano i bacini del Mugello e di Scandicci interessati dalle elezioni suppletive per la Camera dei Deputati. Sono otto le emittenti indicate dal Corecom per l’eventuale sospensione: Canale 10, Rtv2, VideoFirenze, Italia 7, Toscana Tv, Tvl, Tv Prato, Antenna 5. L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni esprimerà la decisione finale entro le prossime 48 ore.



Secondo loro il Corecom non poteva decidere altrimenti e perciò non si son certo messi a stappare lo spumante. Tuttavia i capigruppo della Casa delle Libertà Maurizio Dinelli di Forza Italia, Maurizio Bianconi di Alleanza Nazionale e Marco Carraresi dell’Udc non nascondono la loro soddisfazione per la risoluzione con cui il Corecom propone di bloccare, fino a dopo le elezioni suppletive del prossimo 24 ottobre, la messa in onda del programma della giunta Noi Toscana nei bacini d’utenza che coincidono coi due collegi elettorali dove si andrà al voto: Mugello e Scandicci.
«Questa decisione – affermano i capigruppo – oltre a ripristinare la legittimità nei comportamenti della giunta di centrosinistra, di fatto stabilisce la natura propagandistica di questa trasmissione che, ben lungi dal rappresentare informazione istituzionale come volevano farci credere, altro non è che un maxi-spot pre-elettorale».

Certo, c’è voluto un esposto: «Dispiace che per ottenere da questa sinistra comportamenti legittimi si debba ricorrere alle vie legali», osservano Bianconi, Dinelli e Carraresi.
«Se persino Calabrese ravvisa nella trasmissione della giunta intenti propagandistici – afferma Dinelli – allora correttezza politica vuole che anche le trasmissioni nelle altre emittenti vengano o sospese o modificate con il ripristino del contraddittorio. Nel dibattito di ieri in consiglio, del resto, parte della maggioranza si era espressa negativamente sui contenuti della trasmissione.

Di fatto ieri l’aula ha sconfessato l’assessore Boni, così come oggi il Corecom l’ha sconfessata di diritto. Ci appelliamo a chi nella maggioranza ha dimostrato maggiore sensibilità alle regole democratiche affinché cessi questa situazione, altrimenti continueremo ogni iniziativa istituzionale e non che porti al ripristino della legalità».
«L’assessore Boni? In Consiglio perde i fogli e non sa quel che dice, e fuori dal consiglio perde le cause», attacca diretto Bianconi. «Con la decisione del Corecom – incalza – la sua trasmissione tv non è più solo un atto di arroganza istituzionale, ma anche un fatto illegittimo.

Oggi qualche giornale ha titolato che è tutto legittimo e che la signora Boni non accetta lezioni di pluralismo, specie nell’informazione. Mi auguro che con lo stesso rilievo domani si dica che era tutto illegale e che sarebbe l’ora che la signora Boni vada a lezione. Le istituzioni e la dialettica con un’opposizione sempre corretta e puntuale sulle regole meritano altra considerazione. Non sempre chi si comporta da razza padrona la spunta. Questa volta c’è stato un giudice a Berlino».
Carraresi non usa accenti più morbidi: «Il pronunciamento del Corecom è una vittoria contro l’arroganza di chi pensa di aver sempre ragione e rivendica, come ebbe a dire l’assessore Conti, il diritto di spendere i soldi dei cittadini toscani come gli pare.

Ora spero che l’assessore alla comunicazione Chiara Boni abbia quantomeno il buon garbo di chiederci scusa, dato che aveva definito il nostro esposto una ‘iniziativa irrazionale che interpreta in maniera pretestuosa le norme in vigore’ falsando addirittura la realtà nell’attribuire al Corecom una posizione diversa da quella che poi è stata. Il Corecom non ha affatto confermato, come la Boni sosteneva, ‘la scelta della giunta regionale di proseguire nella produzione e messa in onda’ del programma.

Viceversa, ne ha proposto la sospensione per tutta la durata della campagna elettorale. Rileggere le affermazioni dell’assessore, come quella secondo cui ‘l’iniziativa (della trasmissione) risponde perfettamente alle raccomandazioni del Corecom’ appaiono ora a dir poco ridicole».

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