Accesso a Firenze: urge metropolitana di superficie

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
30 settembre 2004 13:10
Accesso a Firenze: urge metropolitana di superficie

Audizione del vicesindaco Matulli, nelle prossime settimane, in commissione ambiente. «Stiamo proseguendo - ha spiegato il presidente della commissione Gregorio Malavolti - nel nostro percorso di approfondimento e di conoscenza delle tematiche dell'inquinamento e della mobilità sostenibile. Durante l'audizione del vicesindaco Matulli affronteremo i temi del traffico urbano, delle tranvie e dello sviluppo delle busvie». «Quanto alle busvie - ha spiegato Malavolti - cercheremo di stabilire i metodi migliori per proteggerle, a partire dall'installazione dei cordoli verificando i casi nei quali è utili mantenerli e trasformarli in piccoli marciapiedi.

Alcuni cordoli, infatti, sono stati introdotti per separare le carreggiate ed evitare gli incidenti».

L’Associazione Idra protesta in una lettera alla Sesta Commissione consiliare fiorentina (Ambiente, vivibilità urbana e mobilità) per il modo in cui sono stati resi noti i risultati della seduta aperta ai cittadini lo scorso 22 settembre nella Sala de’ Dugento a Palazzo Vecchio. “Non sembra essere stata accolta la richiesta - scrive l’associazione ecologista - che la Commissione desse conto pubblicamente degli argomenti portati da quanti, come la nostra associazione e altre intervenute, hanno formulato un dissenso radicale e motivato nei confronti delle scelte amministrative fin qui operate.

Siamo portati quindi a temere che le denunce e le richieste presentate il 22 settembre dai cittadini non siano state recepite”.
Perciò Idra le mette nero su bianco, e dalla Commissione aspetta riscontri concreti.

Prima denuncia: i numerosi preoccupanti errori esecutivi o improprietà progettuali che sono stati verificati negli ultimi anni nella costruzione di strade, parcheggi, rampe e sottopassi nella nostra città.
Seconda: le palesi contraddizioni e incongruenze che lo stesso vice-sindaco Giuseppe Matulli ha registrato nei progetti di cantierizzazione per l’Alta Velocità a Firenze.
Terza: le difformità fra progetti e cantierizzazioni che l’Associazione ha documentato ai consiglieri negli ultimi mesi.
Quarta: la pressoché totale assenza di informazione su progetti e cantieri alla cittadinanza da parte dell’Amministrazione.

Idra chiede quindi “che la Commissione e il Consiglio si facciano urgentemente parti attive presso il Sindaco e la Giunta affinché non si proceda oltre con le cantierizzazioni prima che siano stati chiariti i misteri che soggiacciono alle procedure autorizzatorie e amministrative relative agli interventi infrastrutturali indicati, e prima che i cittadini siano stati messi in grado di conoscere i particolari delle progettazioni, dei modi e dei tempi delle esecuzioni, dei riflessi sulla loro sicurezza, salute e qualità della vita”.

In particolare Idra – che su questi temi fa istanza di un’audizione urgente – propone che la Commissione si attivi affinché si svolgano “assemblee pubbliche informative, adeguatamente pubblicizzate, nel corso delle quali i cittadini siano messi in grado di proporre correttivi, mitigazioni, alternative”.

Sul tema critico della mobilità, madre di tutti gli inquinamenti nella Città del fiore, Idra propone scenari radicalmente innovativi. E’ ben curioso che associazioni che si definiscono “ambientaliste” propongano una gabella sotto forma di ticket di accesso, quando non esistono alternative serie e concrete all’automobile.

L’ingresso a Firenze non dev’essere monetizzato: deve avvenire in modo corretto. Se il problema è la penetrazione in città dall’hinterland, allora occorre garantire in tempi brevi un accesso collettivo su ferro. Le direttrici non mancano, esistono persino stazioni centrali dismesse (come la storica Leopolda)! Purtroppo invece a Firenze si predica la “cura del ferro”, ma si pratica la “cura del catrame”: lo dimostra l’invasione di strade, sottopassi, rampe, sovrappassi e parcheggi a disposizione dei mezzi privati su gomma anche a ridosso del centro storico.

Se i dati persistentemente allarmanti forniti da ASL e ARPAT su salute e ambiente nella nostra città preoccupano davvero Palazzo Vecchio, allora è abbondantemente arrivato il momento di attuare una prevenzione efficace e sistemica di ulteriori danni alla salute e all’ambiente. La famosa “cura del ferro” urge, ma deve passare dalla dimensione dello slogan a quella della realtà. Ecco perché Idra propone che il Comune chiami a raccolta le competenze tecniche e scientifiche indipendenti presenti in città, in Italia e all’estero (le indicazioni non mancano) attraverso una conferenza pubblica, da organizzare insieme ai cittadini e alle associazioni, sulle effettive potenzialità del trasporto pubblico su ferro nell’area metropolitana sull’attuale rete di superficie.

Una conferenza i cui esiti permettano e legittimino un cambio di rotta nella politica della mobilità a Firenze e nell’area metropolitana. Qui l’urgenza delle urgenze non è certo lo sventramento decennale del sottosuolo fiorentino a opera dall’Alta Velocità, ma la realizzazione di un’efficiente metropolitana leggera.

In particolare, secondo Idra, andranno studiate e verificate le seguenti opportunità:
– la riattivazione dei rami ferroviari dismessi e di una stazione strategica come la Leopolda;
– l’istituzione di nuove fermate ferroviarie in funzione delle esigenze della popolazione;
– una nuova filosofia della formazione dei convogli ferroviari rispetto alla città di Firenze, baricentro dell’area metropolitana: la formazione dei convogli è opportuno che avvenga alle estremità dei percorsi, non a Santa Maria Novella;
– l’adeguamento tecnologico e organizzativo di S.

Maria Novella e delle altre stazioni fiorentine;
– l’ottimizzazione della rete di superficie con l’istituzione di nuove relazioni fra le stazioni cittadine;
– l’aggiunta locale di binari di superficie alla rete esistente;
– una intermodalità efficiente e non solo virtuale con le altre modalità di trasporto.

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