Il sociale a Firenze: i problemi dei dipendenti comunali
Precari della scuola: slittano ancora le assegnazioni delle cattedre

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
31 agosto 2004 16:24
Il sociale a Firenze: i problemi dei dipendenti comunali<BR>Precari della scuola: slittano ancora le assegnazioni delle cattedre

Anche in Toscana assegnazioni delle cattedre in alto mare a pochi giorni dall’inizio del nuovo anno scolastico fissato il 13 di settembre. Per gli insegnanti precari è ancora caos per le nomine delle supplenze. Situazione difficile anche a Firenze dove oggi alla scuola “Ottone Rosai Calamandrei” saranno rese note le liste degli insegnanti di medie e superiori. Si allunga invece l’attesa per elementari e materne; le nomine saranno ufficializzate tra l’8 e il 9 settembre.

Il 26 luglio la Società della Salute (SdS) ha ufficialmente avviato la sperimentazione per due anni concertata con i sindacati CGIL-CISL-UIL.

I lavoratori proseguono lo stato di agitazione indetto dall’assemblea del 17 maggio 2004 e si preparano a nuove iniziative per il mese di settembre. Non perché siano contrari all’integrazione sociosanitaria, anzi, la richiedono da anni per potere avere un rapporto paritario, oggi lontanissimo da venire, con i colleghi della ASL.
La preoccupazione è costituita dal rifiuto da parte dell’Amministrazione Comunale di rassicurare su quello che è il punto individuato come preliminare ad ogni discussione sulla SdS: il diritto dei dipendenti del Comune di Firenze di avere la garanzia di scegliere di non cambiare contratto qualora (e sembra certo) al termine della sperimentazione questa ipotesi diventi reale e di avere di conseguenza il diritto di opzione.

Ci sono anche altri problemi che i sindacati hanno sollevato a novembre 2003 circa il bilancio che dovrà essere ogni anno in pareggio prevedendo il contenimento dei costi, il conflitto d’interessi del privato sociale che programma servizi e può allo stesso tempo partecipare agli appalti e quello che viene definito come il coinvolgimento del privato profit. Ma ancora più rilevante è il ruolo dei Poli, soprattutto alla luce della legge regionale di riordino delle ex IPAB approvata il 27 luglio, che gestiscono per conto del Comune importantissimi servizi per donne con bambini, immigrati, senza dimora, disabili, anziani.

I Poli però appaltano al privato i loro servizi così che in un gioco di scatole cinesi il Comune di Firenze ha la titolarità dei servizi, ma questi sono gestiti dai privati. "In un momento in cui ci sono meno soldi a causa del cattivo Berlusconi -affermano in un documento le RdB – CUB Rappresentanze Sindacali di Base- fra trovarli con tagli agli sprechi o nuove imposte e tagliare i servizi si preferisce, differendo di poco dal cattivone, il taglio dei servizi, annunciando il blocco degli ingressi di anziani e disabili nelle strutture. Non sarebbe meglio invece tagliare i tantissimi soldi che prendono i membri dei consigli di amministrazione delle IPAB, Poli compresi e quelli spesi per ulteriori nuovi incarichi dati a personaggi che poi sono sempre gli amici di sempre.
Non sarebbe meglio, parlando di anziani, prevedere di poter dare alle famiglie il corrispondente del costo di un anziano in una struttura ? Molti potrebbero scegliere di organizzare in casa l’assistenza all’anziano con personale regolarmente retribuito creando così anche tanti posti di lavoro.

Certo, verrebbe però penalizzata la lobby delle case di riposo!
Che dire poi dello spezzatino di competenze fra l’assessore che si occupa di minori, quello di anziani e disabili, quello di senza fissa dimora ed immigrati, quello dei quartieri, i 5 presidenti dei quartieri. Il risultato è il ritorno alla divisione in varie categorie delle persone disagiate, così nella carenza di fondi è facile immaginare chi sarà il vaso di coccio e chi quello di ferro.
È la faccia locale del ritorno, a livello nazionale, alle mutue ed alle pensioni per categorie di lavoratori, con il beneplacito di CGIL-CISL-UIL".

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