Sessanta anni dalla liberazione di Firenze: un volume la ricorda

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
02 agosto 2004 17:14
Sessanta anni dalla liberazione di Firenze: un volume la ricorda

Disegni e dipinti per ricordare la Liberazione di Firenze. Si tratta del volume "Firenze ferita, 4 agosto 1944" presentato oggi a Palazzo Vecchio dal presidente del consiglio comunale Eros Cruccolini, da Valdo Spini, presidente del Circolo Rosselli e Ivano Tognarini, presidente dell'Istituto Storico della Resistenza in Toscana. Presenti anche l'ex presidente del consiglio comunale Alberto Brasca, membro del comitato organizzatore delle celebrazioni per il sessantesimo anniversario della Liberazione, i curatori del libro Luca Giannelli e Massimo Tarassi.

"Iniziative come questa, che tramandano il ricordo di un evento così drammatico della storia della nostra città, sono molto importanti soprattutto alla vigilia del sessantesimo anniversario della Liberazione - esordisce il presidente Cruccolini -. E proprio Firenze, che allora ha saputo rinascere grazie all'impegno politico, sociale, culturale e concreto di tutti, e che si può fregiare del titolo di città operatrice di pace può far sentire la sua voce perché nel mondo non vi siano più guerre".

Il volume, realizzato in occasione del sessantesimo anniversario della Liberazione, è un'opera originale e preziosa per la grande quantità di materiale inedito e si apre con un'intensa introduzione storica di Massimo Tarassi: alla fine della guerra, i tedeschi in ritirata distrussero i ponti sull'Arno per rallentare l'avanzata degli alleati. Fu fatta eccezione per il Ponte Vecchio, il ponte simbolo di Firenze, fu risparmiato ma a un caro prezzo: la totale distruzione delle sue vie di accesso.

I fatti risalgono al 3-4 agosto 1944: esattamente 60 anni dopo, viene presentato questo libro, il cui nucleo è costituito dai disegni e i dipinti che sono un addolorato omaggio di tanti pittori allo scempio che Firenze subì in quel tragico agosto. "Allora si scrisse una pagina fondamentale della storia della Resistenza italiana - aggiunge Spini - : Firenze è stata la prima città del nostro paese a essere stata liberata dai partigiani e dal Cnl. Un obiettivo raggiunto a caro prezzo sia in termini di vite umane che di patrimonio artistico e culturale.

Questo libro è la testimonianza di come, anche in un momento così drammatico, Firenze abbia saputo trovare la forza di reagire, di come sia riuscita a fare arte anche dalle sue disgrazie". Il volume contiene 119 opere a colori di 21 artisti con schede biografiche: da Annigoni, passando per Galileo Chini, Granchi, Michelacci, Berti fino ad arrivare agli accuratissimi disegni dell'architetto Zumkeller. Grazie a loro, a partire dai giorni immediatamente successivi all'evento, fino agli anni '50 si ha una testimonianza unica del dramma vissuto da Firenze in quei giorni, ma anche dello sforzo tenace per la ricostruzione.

Il libro si conclude con un album fotografico delle vie prima della distruzione: questa parte conclusiva chiamata "I luoghi della memoria" vuole essere un riscontro oggettivo di quanto fu fatto nella distruzione della città e di quanto grande fu il danno. Grazie all'entusiasmo, alla ricerca, e all'amore per la Firenze, è stato possibile ricostruire questa pagina di storia così dolorosa ma anche eccezionalmente vigile e partecipe da parte degli artisti fiorentini che dopo una distruzione senza precedenti, si animarono e testimoniarono nel loquace linguaggio pittorico quanto accaduto: si trattò di un atto di denuncia, ma anche di una presa di coscienza insostituibile che costituì il primo fondamentale passo verso la ricostruzione della città.(mr)

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