Traffico pesante e sicurezza: la testimonianza di un autista fiorentino

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
14 luglio 2004 10:37
Traffico pesante e sicurezza: la testimonianza di un autista  fiorentino

La mortale carambola di ieri nella Tangenziale di Mestre (cinque morti) ripropone il problema della sicurezza quando i mezzi pesanti affiancano le strade dei vacanzieri. C’è chi, ancora una volta, inquadra il problema sulla mancata realizzazione di nuove opere pubbliche che snelliscano il traffico, raddoppiando o triplicando le corsie autostradali. La vetustà della rete stradale e autostradale italiana è sicuramente un limite per chi viaggia. Ma l’altro aspetto altrettanto importante viene spesso sottaciuto: i turni di lavoro ed i percorsi giornalieri ai quali sono obbligati molti autisti. Venerdì scorso, lungo la superstrada Firenze – Pisa- Livorno, dopo una serie di incidenti che alle prime ore dell’alba avevano rallentato il traffico, nel tardo pomeriggio si è verificato un nuovo incidente in cui è rimasto coinvolto un camion, che prima si è ribaltato e poi si è incendiato. Per fortuna non sono rimasti coinvolti altri mezzi nello schianto, ma dalle ore 17.00 si è formata una lunga colonna di mezzi (pesanti e non) bloccata all’altezza di Montopoli (Pisa). Tra i mezzi fermi anche quello di un autista, dipendente di una cooperativa fiorentina di servizi che effettua consegne per tutta Italia: l’autista ha raccontato a Nove da Firenze la sua giornata. Ecco le sue parole: “Venerdì scorso sono partito alle ore 5 da Livorno, destinazione Crema, dove ho consegnato materiale per poi caricare altra merce e ripartire velocemente.

Nuova destinazione Firenze via Bologna. Una volta a Firenze ho girato in largo e lungo tutta la provincia con varie destinazioni in mezzo al traffico cittadino. Concluso il giro, pensando di aver finito, mi sono invece sentito dire dal responsabile della cooperativa che c’era da fare un nuovo viaggio, destinazione prima Livorno e poi Massa Marittima. Al che sono ripartito e rimasto bloccato per l’incidente a Montopoli. Dopo è stato durissimo riprendere la guida e portare a termine il lavoro: dopo oltre dieci ore di guida interrotta solo dal carico/scarico e da un boccone (ed il bagno), la stanchezza era enorme.

A quel punto basta poco per commettere un errore e creare – con i ns. grandi automezzi – un disastro. Il cronotachigrafo? E’ un rischio che viene calcolato, ma il lavoro deve essere fatto. Sempre. Anche la domenica, quando magari sei con la famiglia e ti telefonano per correre a smontare uno stand e portarlo in un altro luogo, dove poi lo devi rimontare. E a quel punto continui perché è già lunedì. La paga? Sempre quella. Nel mio caso, venerdì scorso, niente di più mi è stato dato per il viaggio finale aggiunto a sorpresa.

Tanto poi ti dicono che se non ti va bene ci sono decine di autisti, molti dell’Est, pronti a sostituirti. E questo è l’unico lavoro che ho. Di sindacato nemmeno a parlarne, siamo dipendenti/soci di cooperative!!! Nuove autostrade? Certo aiuterebbero, ma a farci correre di qua e di là ancora di più!”. AS

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