Lavoro: il punto sulla riforma della legge 30

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
08 luglio 2004 19:00
Lavoro: il punto sulla riforma della legge 30

Un momento di riflessione su quelle che sono le competenze e gli strumenti in mano alla Toscana dopo la legge 30 “Delega al governo in materia di occupazione e mercato del lavoro” e il decreto legislativo, che modificano profondamente le regole del mercato del lavoro. E’ quello che si è tenuto questa mattina in III Commissione. La Commissione, presieduta da Loriano Valentini dei Ds, ha infatti svolto un’audizione dell’assessore regionale al lavoro Paolo Benesperi sullo stato dell’arte e le strategie, per i prossimi mesi, del governo toscano per adeguarsi alla nuova normativa.

Benesperi ha spiegato che le competenze regionali nel decreto legislativo riguardano l’apprendistato, per quanto riguarda la parte formativa, le norme contrattuali e di inserimento lavorativo e i servizi per l’impiego. Per le agenzie di lavoro, infatti, è necessaria un’autorizzazione che può essere nazionale se le agenzie hanno una copertura sovraregionale, oppure regionale se svolgono la loro attività all’interno di una regione. C’è inoltre la questione importante dell’accreditamento: la Regione deve dettare i criteri a cui attenersi.

Ancora, la funzione regionale è importante per quanto riguarda i lavoratori svantaggiati, il loro inserimento lavorativo e la stipula di convenzioni. Quanto allo stato dell’arte, l’assessore ha detto che, in accordo con le parti sociali, è emersa l’esigenza di non disperdere l’esperienza toscana della rete dei servizi per l’impiego e di non annullare i buoni effetti della legge sulle categorie svantaggiate. “Pensiamo di avere pronto un testo legislativo su questa materia a ottobre” ha annunciato Benesperi.

Se per Mario Ricci di Rifondazione Comunista non è opportuno accelerare i tempi prima di sapere il pronunciamento della Corte Costituzionale sul ricorso che la Toscana ha fatto proprio sulla legge 30 e sull’invadenza delle competenze regionali da parte dello Stato, secondo Loriano Valentini (Ds), presidente della Commissione, “se si vuole salvaguardare l’esperienza toscana, che è di alto livello, dobbiamo cogliere la sfida di arrivare a una modifica legislativa del testo unico in materia di lavoro, in modo da attenuare i danni della nuova legge e di tutelare le prerogative che la nostra regione ha”.

Anche Ambra Giorgi (Ds) ha sottolineato la necessità di “toscanizzare per quanto possibile la legge inserendosi negli spazi lasciati aperti alle Regioni”; Andrea Manciulli (Ds) ha rilevato come il provvedimento arrivi in un momento in cui il regionalismo è messo in discussione.

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