Progetto Sento nel Giardino di Villa Corsi Salviati a Sesto Fiorentino
Quando l’handicap diventa un punto di vista e la letteratura si mostra al massimo del suo piacere

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
01 luglio 2004 18:24
Progetto Sento nel Giardino di Villa Corsi Salviati a Sesto Fiorentino<BR>Quando l’handicap diventa un punto di vista e la letteratura si mostra al massimo del suo piacere

di Barbara Nativi

Cento sdraio allineate nel Giardino della Villa Corsi Salviati, rivolte verso il bellissimo giardino all’italiana della villa o verso la fila di cipressi che lo divide da quello più spoglio del teatro. Gli spettatori: in ascolto, con lo sguardo perso verso il cielo o il verde; ciascuno comodo sulla sua sdraio, con una bibita, o un gelato, in viaggio dentro un classico della grande letteratura brasiliana. L’attrice che legge sta alle loro spalle, non si rende visibile, è la voce dell’autore che chiama in causa l’immaginazione di ogni spettatore, lasciando che sia lui a completare, interpretare, vivere la storia.

Sento è un progetto da vivere ad occhi chiusi, che festeggia la voce e la narrazione insieme, e ci ripropone l’ascolto, vuole recuperarne il valore, festeggiarne la potenza. E’ un progetto per portatori di handicap, una specie di lettura privilegiata per ipovedenti, ma anche una grande chance per i cosiddetti normali - ammesso che ce ne siano - che si sottraggono per una sera al dominio dell’immagine e scelgono di gettarsi nella parola, nella storia, nello stile di un grande autore classico brasiliano per cominciare a conoscere il Brasile, questo paese-continente cui oggi ci rivolgiamo con fiducia, perché ci sembra stia cercando di immaginare un futuro diverso; per sé, certo, ma anche per noi.

Sento è un progetto innovativo e non effimero, che il Teatro della Limonaia si propone di portare avanti anche nel prossimo inverno, distribuendo le 100 sdraio sul palco, in scena, e creando un appuntamento fisso con un pubblico che ha voglia di tuffarsi nei classici ad occhi chiusi o che ascolta le grandi storie ad occhi aperti, fissando il nero del fondale.

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