Lavoro sospeso nei cantieri edili “sotto il minimo etico”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
21 giugno 2004 19:19
Lavoro sospeso nei cantieri edili “sotto il minimo etico”

FIRENZE- Lavoro sospeso nei cantieri edili a rischio di gravi infortuni: è questa la sanzione prevista dalla campagna straordinaria di vigilanza e di controllo che la Regione Toscana ha fatto partire in questi giorni tramite le Aziende sanitarie e di concerto con le Direzioni provinciali del lavoro e con l’Inail. La stagione estiva è infatti, per intuibili ragioni meteorologiche, il periodo in cui l’attività in edilizia si sviluppa di più e con questo aumentano le probabilità di infortuni e incidenti anche gravi sui cantieri.

Per questo motivo la Regione Toscana si è mossa con tempestività in base anche alle indicazioni della Commissione europea, che ha confermato la ripetizione anche nell’estate del 2004 (da giugno a settembre) della campagna di vigilanza straordinaria già realizzata l’anno scorso. Dall’analisi degli eventi emerge con evidenza come ancora la caduta dall’alto rappresenti la principale causa di infortuni gravi e mortali registrati nella nostra Regione: ciò impone un’azione più decisa da parte di tutte le componenti del sistema di prevenzione, dei datori di lavoro e dei lavoratori stessi, per determinare una svolta sull’andamento del fenomeno infortunistico.
In particolare verranno tenuti sotto stretto controllo i cantieri definititi “sotto il minimo etico di sicurezza”, nei quali cioè si riscontrano una “scarsa o nessuna osservanza ” delle precauzioni, un grave e imminente pericolo di infortuni, soprattutto per caduta dall’alto, in sintesi una situazione di pericolo non sanabile con interventi facili e immediati.

Alcuni esempi: un cantiere in cui vengono realizzati lavori in quota superiore ai tre metri in totale assenza o con estese carenze di apprestamenti, ripari e protezioni, cantieri in cui si procede a opere di scavo oltre il metro e mezzo senza prevenzione (come puntellature o armature), oppure lavori su superfici non portanti (ad esempio eternit) senza protezione collettiva o individuale. Se non è possibile rimediare subito il cantiere verrà immediatamente sospeso. “Anche con questa iniziativa, che vede il pieno coinvolgimento delle forze sociali - afferma l’assessore regionale per il diritto alla salute Enrico Rossi - vorremmo rompere formalmente la barriera di luoghi comuni che ha fino ad oggi avvolto l'infortunio dell'operaio edile: l'ineluttabilità dell'evento, l'impossibilità di progettare un luogo di lavoro sicuro, la forte componente "soggettiva” della responsabilità dell'infortunio chiamando in causa più direttamente, quale momento principale del nuovo sistema della sicurezza, l’organizzazione del lavoro, le varie figure che svolgono ruoli determinanti nella vita del cantiere, il costo dell'opera e la necessità di comprendervi i costi per la prevenzione e per la tutela della salute dei lavoratori”.

(sc)

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