Volo di Notte di Saint-Exupéry il 9 giugno all'Istituto Francese

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
07 giugno 2004 12:10
Volo di Notte di Saint-Exupéry il 9 giugno all'Istituto Francese

Per la prima volta sulla scena la versione teatrale del racconto di Antoine de Saint-Exupéry «Volo di Notte» (Istituto Francese, 9 giugno ore 21), grazie alla concessione fatta dagli eredi di Saint-Exupéry all’Associazione Mannini dell’Orto Teatro che ne cura la riduzione e interpretazione.
Lo spettacolo celebra i 100 anni dell’invenzione del volo (Fratelli Wright, 17 dicembre 2003) e viene presentato in concomitanza con l’opera musicale Vol de Nuit di Luigi Dallapiccola (di cui ricorrono invece i 100 anni dalla nascita) al Maggio Musicale Fiorentino, i gg.

10,12 e 14 giugno.
L’Associazione Mannini dell’Orto Teatro (regia e interpretezione Italo Dall’Orto, in scena con Roberto Càccavo, costumi Elena Mannini e musiche originali Gionni dell’Orto) da anni porta in tutta Italia con successo Il Piccolo Principe e continua con Volo di notte la ricerca su Saint-Exupéry.
Il romanzo, nato dalla passione dell’autore per il volo aereo, uscì nel 1931 con prefazione di André Gide e si impose all’attenzione del pubblico, vincendo il premio Fémina.

Poco dopo ne fu tratto un film, protagonista Clark Gable.
L’azione si svolge a Buenos Aires, nell’ufficio di Rivière, granitico direttore delle linee postali aeree del Sud America, che ha istituito i voli notturni per accelerare il traffico postale e che, sul far della notte, è in attesa del rientro degli aerei postali da Cile, Paraguay e Patagonia; ma il volo del pilota Fabien si perde per un imprevisto uragano e sulla scena vediamo lo svolgersi della tragedia, con Rivière aggrappato al telefono e alla radio-trasmittente, nel tentativo disperato di salvare il pilota (e forse la sua coscienza).
Non è facile inquadrare il fenomeno Saint-Exupéry, né da un punto di vista letterario, né da un punto di vista ideologico; non ci riuscirono nemmeno i suoi contemporanei, che lo accusarono perfino di collaborazionismo (lui che difendeva gli ebrei e finì mitragliato da un caccia tedesco).

Senz’altro la sua vocazione teatrale lo porta a inscenare il rovello interiore di una persona che dialoga con se stessa mentre gli eventi gli precipitano addosso con un’urgenza inesorabile.
Italo dall’Orto, diplomato presso l’Accademia d’Arte Drammatica Silvio D’Amico, ha lavorato in teatro con Visconti, Orazio Costa, Missiroli, Albertazzi, Glauco Mauri; nel cinema con Bellocchio, Placido, Ferrara, Sindoni e i Fratelli Frazzi. Ha insegnato alla Bottega di Gassman, alla Toneelschool di Amsterdam e all’Accademia d’Arte Drammatica di Roma.

Dal ’98 è direttore artistico dell’Associazione Mannini Dall’Orto Teatro, con la quale ha messo in scena: Il piccolo principe (già al quarto anno di tournée nei maggiori teatri italiani e giudicato dagli eredi la migliore messa in scena livello internazionale), Le avventure di Pinocchio e Volo di Notte, che ha debuttato a Firenze (Teatro dell’Antella) e ha proseguito a Roma, al Teatro Eleonora Duse dell’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica (30 repliche).
Lo spettacolo è realizzato in collaborazione con gli Amici del Maggio Musicale Fiorentino.

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