Balbuzie: cosa fare?

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 maggio 2004 19:25
Balbuzie: cosa fare?

L'Associazione Italiana per la Balbuzie e la Comunicazione ha organizzato una giornata di consultazioni, gratuite e senza impegno a S. Lorenzo alle Corti (Pisa) in Via Arquata 48, il 18 Maggio dalle ore 15 alle ore 20.
La proposta intende rispondere alla esigenza di effettuare – da parte di persone affette da balbuzie – una valutazione della loro attuale situazione emotiva e verbale, così che si possano orientare sul da farsi: a) non intervenire, b) rimandare, c) intraprendere un percorso di rieducazione. L’Associazione ha coinvolto per l’occasione uno dei massimi esperti del settore, il suo consulente scientifico Prof.

Piero D’Erasmo – membro tra l’altro della “International Fluency Association” e della “Stuttering Foundation of America” – che con il Presidente dell’Associazione sarà a disposizione delle persone interessate per offrire consigli personali ed informazioni su eventuali terapie rieducative.
Sarà distribuito – pure gratuitamente – materiale informativo ai genitori di bambini con balbuzie. Gli interessati potranno presentarsi direttamente presso la sede, oppure concordare un appuntamento in altra data telefonando in sede: 050.760161.
La balbuzie è un disturbo che spesso umilia profondamente, relega in un ruolo patetico o grottesco, inibisce nei rapporti sociali condizionando non di rado ogni relazione con il mondo esterno, costringe a volte all'autoemarginazione.

Purtroppo è uno di quei mali che feriscono sottilmente ma in modo penetrante, anche perché la scienza ufficiale non ne conosce la genesi; sui volti della gente poi c'è sempre un misto di pietà, di imbarazzo o di divertita ironia nell'ascoltare il balbuziente, il quale non ha così cittadinanza tra i "normali" e neppure la dignità dei disabili: "figli di un dio minore", per di più senza riconoscimenti o benefici di legge né assistenza da parte del servizio sanitario nazionale. Inoltre chi balbetta è idoneo per il servizio di leva, ma rifiutato per la carriera militare; escluso in partenza in concorsi pubblici nel cui baldo si cita esplicitamente la balbuzie come motivo di esclusione.

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