Lavoro: meno incidenti a Firenze, ma crescono gli infortuni per i lavoratori stranieri e interinali

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
08 Aprile 2004 18:55
Lavoro: meno incidenti a Firenze, ma crescono gli infortuni per i lavoratori stranieri e interinali

Diminuzione generale degli incidenti sul lavoro nella Provincia di Firenze, ma rimane alto il livello degli infortuni che riguardano lavoratori interinali e soprattutto stranieri. Sono i dati che emergono dall'ultimo lavoro commissionato all'Osservatorio infortuni sull'area fiorentina dall'assessore all'immigrazione Marzia Monciatti e presentato questa mattina in Palazzo Vecchio dall'assessore insieme al direttore dell'ufficio prevenzione igiene e sicurezza Francesco Carnevale, Francesca Giovani dell'Irpet, il direttore regionale dell'Inail Piero Giorgini.

L'Osservatorio è stato costituito circa tre anni fa con un protocollo d'intesa firmato dall'Anci e dall'Inail per volontà dell'assessorato all'immigrazione con l'intento di monitorare i vari settori del lavoro e l'incidenza degli infortuni in ogni comparto e lavorare insieme all'Asl per elaborare dati e mettere a punto politiche d'intervento. L'analisi degli infortuni è stata inquadrata alla luce delle caratteristiche socio-economiche dell'area fiorentina e, in particolare, delle trasformazioni in atto nel mercato del lavoro soprattutto con la crescita dei lavoratori cosiddetti "atipici" e con la presenza sempre più rilevante dei lavoratori stranieri.

"In questi tre anni- ha detto la Monciatti-, proprio grazie ai dati acquisiti attraverso l'Osservatorio l'amministrazione ha redatto un capitolato speciale per gli appalti dove sono state recepite tutte le proposte formulate da Cgil, Cisl e Uil. E' stato costituito un coordianamento cantieri che comprende tutte le direzioni del Comune che appaltano lavori pubblici e che costituisce il punto di riferimento permanente per il dipartimento sicurezza dell'asl 10. Inoltre è stato fatto un approfondimento sulle condizioni di lavoro nei laboratori cinesi presentato due giorni fa insieme alla Asl.

L'attenzione è ora sui lavoratori atipici e sulle persone immigrate e la prossima tappa sarà proprio il settore delle costruzioni che continua ad essere un punto per il quale è necessaria una grande attenzione e dove si concentrano molti lavoratori stranieri" "Il lavoro prodotto dall'Osservatorio in questi tre anni - ha aggiunto la Monciatti- dovrà essere parte integrante della Società della salute perché sono dati essenziali per prevenire infortuni, malattie professionali e morti" Per quanto riguarda l'andamento del fenomeno infortunistico la ricerca segnala un decremento di circa l'1 per cento ed anche una diminuzione degli incidenti mortali che passano da 15 a 6 fra il 2001 e il 2002.

Crescono invece del 13,5 per cento gli infortuni che hanno avuto conseguenze permanenti. Complessivamente sono avvenuti 11.351 infortuni di cui 300 hanno avuto come conseguenza un'invalidità permanente e 19 sono risultati mortali. In aumento gli infortuni stradali che rappresentano oltre il 10 per cento degli infortuni complessivi (1360) e che incidono in modo drammatico sulle morti sul lavoro (14 morti bianche sulle 19 avvenuto). La ricerca dedica anche un'attenzione particolare alle condizioni di lavoro degli stranieri, i quali insieme ai lavoratori atipici, sono maggiormente colpiti da infortuni.

Ogni 100 lavoratori nati all'estero ben 9 sono colpiti da infortunio, il che equivale ad un tasso più che doppio rispetto al rischio che incombe sulla generalità dei lavoratori (4,2 per cento). Inoltre più di un evento ogni 500 denunciati è mortale, con una preoccupante tendenza all'aumento. Nel 2001 si registra un incremento dell'11,5per cento rispetto al 2000. Per quanto riguarda la Asl 10, il totale degli stranieri infortunati risultano 965. Fra questi spiccano gli albanesi (215), i marocchini (8148) e i senegalesi (65).

La ricerca fa emergere anche le difficoltà dei lavoratori interinali che in una serie di interviste raccontano le proprie difficoltà sul lavoro: un maggiore sfruttamento rispetto agli assunti, meno ferie e mobbing.

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