A Palazzo Bastogi nasce il nuovo Archivio Storico della Città
Un'immensa raccolta con tutti i documenti di Firenze

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 aprile 2004 19:51
A Palazzo Bastogi nasce il nuovo Archivio Storico della Città<BR>Un'immensa raccolta con tutti i documenti di Firenze

"Il nuovo Archivio Storico della città di Firenze rappresenta una testimonianza della memoria della città, frutto di un sapiente lavoro di conservazione e di recupero funzionale degli spazi di Palazzo Bastogi che soltanto pochi mesi fa erano completamente inagibili. In questo modo viene anche salvaguardato il patrimonio artistico e culturale del regista russo Andrej Tarkovskij a cui è dedicato un intero fondo". Così l'assessore alla cultura Simone Siliani stamani ha presentato i nuovi spazi di Palazzo Bastogi.

Il prestigioso edificio, in via dell'Oriuolo, 33 ha subito importanti interventi di restauro e di modifiche strutturali grazie all'intervento del Comune di Firenze che ha messo in atto un ampio progetto di recupero e riqualificazione di tutti gli spazi che ha permesso di restituire il palazzo alla Città con una nuova funzionalità ed una nuova finalità; quella, cioè, di contenere il nuovo Archivio Storico. L'Archivio, che conserva i documenti, memoria della città, è aperto a tutti i cittadini e a chiunque sia interessato a conoscere la "vita" di Firenze: un vero tesoro per conoscere il passato di Firenze e dei suoi cittadini.

L'Archivio accoglie anche l'Istituto Internazionale Andrej Tarkovskij, dedicato all'opera del famoso regista russo.
Il costo totale degli interventi eseguiti dal Servizio delle Belle Arti e coordinati dall'architetto Giuseppe Cini, è stato di 1.920.000 euro (1.460.000 euro per la messa a norma e 460.000 euro per l'allestimento e l'attrezzatura); la Regione Toscana ha contribuito con 1.195.000 euro. "Il 30% dei beni artistici si trova in Italia - ha spiegato l'architetto Giuseppe Cini -. Di questi, il 10% si trova nell'area fiorentina ed il 3% è di proprietà del Comune di Firenze.

La maggiore parte deve essere adeguata alle norme relative all'abbattimento delle barriere architettoniche e spesso questo si presenta di difficile soluzione perché si tratta di edifici antichi nei quali si svolgono quotidianamente attività di vario tipo che non possono essere interrotte". L'Archivio è aperto dal lunedì al giovedì dalle 8,30 alle 17,50. Il venerdì dalle 8,30 alle 13,45, sabato e domenica è chiuso.

L'Archivio Storico conserva tutti i documenti prodotti e ricevuti dall'amministrazione locale fiorentina dal 1781, anno della sua istituzione, al 1960.

Regolamenti, deliberazioni, lettere, progetti, disegni che testimoniano i maggiori eventi storici e contemporaneamente la vita quotidiana della città. Dalle prime iniziative di istruzione pubblica all'organizzazione delle moderne scuole comunali, dai sussidi ai poveri e ai malati indigenti, all'odierna attività assistenziale. L'Archivio accoglie documenti preziosi sul riordinamento urbanistico della città, sulla costruzione di grandi opere, sullo sviluppo dei nuovi quartieri. Offre notizie sulle arti e mestieri, sugli insediamenti e le strutture commerciali cittadine e sull'amministrazione delle finanze locali.

L'intervento su Palazzo Bastogi vuole offrire un servizio di qualità, per migliorare i servizi offerti ed incrementare il numero di utenti e di visitatori, recuperando spazi pregevoli, attraverso i quali si realizza una maggiore valorizzazione dell'intero complesso documentario. I lavori a Palazzo Bastogi, iniziati nel 2002, hanno riguardato la messa a norma dell'edificio per la sicurezza degli utenti e per la salvaguardia dei beni archivistici conservati, l'eliminazione delle barriere architettoniche, prevenzione incendi, rifacimento impianto elettrico.

L'allestimento degli spazi per la riqualificazione funzionale dell'Archivio: destinazione d'uso, arredi, riorganizzazione dei depositi. A marzo del 2003 è terminata la prima fase dei lavori con il recupero dei locali del piano terreno. Nel 2004 sono terminati i lavori di messa a norma. L'anno prossimo è previsto l'allestimento degli spazi e la riorganizzazione dei depositi. I nuovi servizi offerti permetteranno una migliore e più efficiente fruizione di un importante e cospicuo patrimonio documentario storico ed un generale miglioramento delle condizioni di conservazione e di sicurezza dei documenti.

L'Archivio vuole dare anche un contributo per il consolidamento di nuove attività professionali legate alla conservazione e alla catalogazione di beni archivistici, mettendo a disposizione i locali e la propria esperienza per tirocini orientativi e di formazione. Nel 1976 il Consiglio comunale delibera l'istituzione dell'Archivio Storico nella sede di Palazzo Bastogi. I documenti storici dispersi in vari locali e per lo più inaccessibili agli studiosi, vengono raccolti dalle logge del Porcellino, da Palazzo Vecchio, dal Convento delle Oblate, dai depositi degli Uffizi e da vari uffici comunali.

Tutti trovano un'idonea sistemazione sulle scaffalature, permettendo l'inizio dei lavori di riordinamento. In seguito, grazie ai finanziamenti del Comune, della Regione Toscana ma anche mediante donazioni e aiuti economici anche da parte di numerosi enti soppressi, assistenziali e ospedalieri l'Archivio si è arricchito di ulteriori fondi documentari.

NOTIZIE STORICHE
Palazzo Bastogi è stato edificato su antichi edifici preesistenti dalla famiglia Bargilli Sarchi che li aveva acquistati nel 1735.

Successivamente è passato ai Bastogi, ricchi banchieri livornesi che lo hanno venduto al Comune di Firenze nel 1938. L'edificio si sviluppa su tre piani fuori terra più un piano interrato e presenta numerosi locali di pregevole valore artistico: la sala di consultazione dell'Archivio, in precedenza salone per i ricevimenti, è ricca di stucchi e di dipinti murali in stile neoclassico. La facciata, pur rivelando rifacimenti successivi, è interessante per gli ornati e per l'esempio, raro per Firenze, di un doppio portale affiancato da mezze colonne e sovrastato da un elegante terrazzino.

Prima che diventasse sede dell'Archivio Storico, il palazzo ha accolto vari uffici comunali quali l'ONMI (Opera Nazionale Maternità e Infanzia), l'Acquedotto, l'Ufficio di Igiene ed in un'ala del primo piano, nel 1947, anche l'abitazione privata del Segretario generale. L'intervento permetterà anche una migliore sinergia con le strutture presenti all'interno del vicino complesso edilizio conventuale delle Oblate, la Biblioteca comunale centrale, la Biblioteca della città, gli altri importanti Archivi storici, così da costituire un importante polo documentario culturale di rilevanza regionale.



IL NUOVO PALAZZO BASTOGI
L'intervento di riqualificazione ha assegnato un nuovo "volto" e un nuovo ruolo al palazzo.
Piano terreno
Il recupero del piano terreno permetterà l'apertura agli utenti di nuovi spazi. I locali di pregevole valore architettonico rappresentano un risorsa strategica, perché tutto l'Archivio possa assumere una diversa organizzazione con una maggiore visibilità e accessibilità. La prima sala con accesso diretto dalla strada è destinata all'accoglienza dei visitatori, come punto informativo di ciò che l'Archivio offre e conserva; un primo orientamento alle ricerche.

La seconda e terza sala sono dedicate ad esposizioni, conferenze e demo, a disposizione anche di altre realtà del territorio. Tutto l'arredo è stato previsto nell'ottica della massima flessibilità e trasformabilità: elementi modulari mobili per l'esposizione diventano piani d'appoggio per terminali, tavolo per conferenze. La quarta sala è il laboratorio didattico per un servizio rivolto a tutti, per la crescita culturale collettiva, per lo sviluppo del concetto di identità sia della città che dell'Amministrazione Comunale, principale soggetto produttore della documentazione conservata, per un servizio di didattica nei vari ambiti della storia locale, di storia dell'urbanistica aperto alle scuole di ogni grado.

Ma è anche laboratorio archivistico, dedicato all'orientamento, alla formazione e all'aggiornamento della professione di archivista, cioè al confronto fra addetti ai lavori per soluzioni innovative nei vari ambiti di attività. La quinta sala accoglie l'Istituto Internazionale Andrej Tarkovskij, che svolge attività divulgative, didattiche e promozionali sull'opera del famoso regista russo, compresa la gestione del suo archivio, una delle più importanti testimonianze dell'arte cinematografica mondiale del XX secolo.


Primo piano
Si accede alla Sala di consultazione, rinnovata nell'illuminazione e nel numero di postazioni dedicate ai computer portatili, con annessa la saletta dove si può consultare in rete la banca dati Archifirenze e visionare le riproduzioni digitali dei documenti. La Sala della Biblioteca, di supporto alla ricerca sui documenti, è anch'essa liberamente consultabile dagli utenti. Il Laboratorio di riproduzione si presenta altamente tecnologico. Per gli utenti sono scansionati o fotografati gli originali, sono stampati su carta i microfilm o copiati su CD i file immagine dei documenti che l'Archivio ha già riprodotto.

Il Laboratorio di restauro è dedicato ad interventi di pronto soccorso alle carte danneggiate o per restauri più completi su disegni, legature antiche, carte alluvionate o attaccate da microrganismi ed è aperto anche a tirocini formativi. Due stanze sono destinate al Laboratorio di catalogazione informatizzata per incrementare l'attività di riordinamento e di inventariazione dei fondi documentari e per implementare la banca dati in rete. Infine gli uffici dove è anche attivo un servizio di assistenza agli utenti, via telefono, via e-mail o help-on-line nel nuovo sito dell'Archivio.


Secondo e terzo piano
I veri e propri depositi della memoria con 3500 metri lineari di scaffalature che raccolgono buste, filze, registri, cartelle, contenenti migliaia di documenti, prodotti e acquisiti dall'Amministrazione Comunale e da altri Enti ed istituti fiorentini, che rivelano e tengono vivo il passato della città di Firenze e della sua collettività.

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