Ecco come il populismo si è diffuso in Italia

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 aprile 2004 01:23
Ecco come il populismo si è diffuso in Italia

Un’analisi del populismo puramente tecnica e scevra dall’applicazione di categorie etiche: questa la caratteristica del libro “L’Italia populista. Dal qualunquismo ai girotondi” di Marco Tarchi, edizione Il Mulino, presentato oggi pomeriggio nella Sala affreschi di Palazzo Panciatichi, sede del Consiglio regionale della Toscana. Alla presentazione sono intervenuti, oltre all’autore, Paolo Cocchi, presidente del gruppo consiliare Democratici di sinistra, Maurizio Bianconi, presidente del gruppo consiliare Alleanza nazionale, Paolo Nello, docente all’Università di Pisa.

L’opera esamina il fenomeno del populismo, che in Italia ha avuto radici profonde e che, dopo aver conosciuto l’apogeo in epoca fascista, si è ripresentata nel dopoguerra sotto varie forme. Tarchi, che insegna scienza della politica all’Università di Firenze e ha già pubblicato numerosi saggi, spiega le manifestazioni del populismo in un arco di tempo che va dal 1944 ai giorni nostri, con uso rigoroso del concetto. Come ha spiegato Paolo Nello, il populismo viene considerato una “forma mentis” che considera il popolo depositario di ogni virtù; inoltre il richiamo al popolo implica spesso una protesta contro l’establishment.

In questo senso Tarchi finisce per ricomprendere nella categoria “populista” anche movimenti, come i girotondi, che generalmente non vengono considerati tali. Secondo Paolo Cocchi nell’approccio utilizzato da Tarchi è condivisibile “la non demonizzazione del concetto di populismo e la consapevolezza che la mentalità populista si è molto diffusa anche in Italia”. “Non mi convince invece – ha detto ancora Cocchi – la definizione eccessivamente larga, che finisce per far diventare tutto populista”.

La classificazione del populismo, ha osservato Maurizio Bianconi, “può stare sia a destra che a sinistra”. Il populismo, secondo Bianconi, presenta una debolezza: il leader cerca di accattivarsi la gente con promesse eccessive, che non può mantenere, e quindi tutti i movimenti populisti sono destinati a finire. Un problema è costituito dal fatto che, dato che i leader populisti riescono a fare breccia, chi non lo è è costretto ad imitarlo.

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