Nel microchip sotto pelle la carta d’identità del vostro Fido

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
01 aprile 2004 00:46
Nel microchip sotto pelle la carta d’identità del vostro Fido

firenze - E’ un cilendretto minuscolo, lungo poco più di un centimetro e del diametro di 2 millimetri. Si inietta sottopelle con una siringa sterile e in modo completamente indolore, senza anestesia e senza il ricorso a mezzi di contenzione. Un “pic”, una scrollatina al pelo e tutto è finito. Con questo sistema semplicissimo, che si aggiunge alla normale iscrizione all’anagrafe canina, il vostro Fido sarà in regola e perfettamente identificabile. Costo dell’operazione: 15 euro. Niente più tatuaggi scomodi, poco leggibili e facili da mascherare: a far riconoscere il vostro amico a quattro zampe sempre e dovunque sarà un microchip che conterrà un codice individuale.

Le informazioni sul cane (e sul proprietario) corrispondente al codice saranno disponibili in tempo reale in una banca dati organizzata per Asl in un primo momento e in seguito su base regionale. Sono alcune delle novità contenute nel nuovo “Regolamento per l’identificazione elettronica dei cani iscritti all’anagrafe canina” approvato nell’ultima seduta dalla giunta regionale. “La Toscana è tra le prime regioni italiane a dotarsi di questo sistema – spiega l’assessore al diritto alla salute Enrico Rossi – Quello del tatuaggio era ormai un metodo superato e soprattutto facile da aggirare.

Con il microchip l’identificazione è semplice, sicura, indolore e permanente”. Si calcola che attualmente in Toscana i cani tatuati siano 550.000. Ogni anno vengono sottoposti a questo tipo di intervento circa 40.000 esemplari. Con il sistema del microchip, che potrà essere impiantato anche dai veterinari libero professionisti, si spera di raddoppiare questa cifra. L’identificazione sicura del cane consente inoltre di rendere più efficace la lotta al randagismo. Ogni anno vengono catturati e affidati ai canili circa 3500-4000 animali.

Il 60% trova una collocazione “in famiglia”, o perché si riesce a rintracciare il legittimo proprietario o perché qualcun altro si incarica di riallacciare un rapporto di affetto e di cura con l’animale abbandonato o disperso. Nelle zone urbane la restituzione o la sistemazione di questi animali raggiunge quote molto alte, fino al 90%. Dotando i cani di microchip si spera di poter aumentare anche queste restituzioni, perché l’identificazione è certa e non sono possibili crudeli contraffazioni del tatuaggio, e di scoraggiare ancora di più gli abbandoni.

Il codice del microchip permette infatti di risalire al proprietario. I cani già tatuati non dovranno essere “chippati”. La nuova procedura interessa i cuccioli (entro 60 giorni dalla nascita, entro gli 8 mesi se si tratta di cani di piccola taglia) e gli animali acquistati o trasferiti in Toscana da altre zone. Per rendere ancora più afficace la rete di vigilanza il regolamento prevede che la banca dati sia resa disponibile a tutti gli interessati: le Asl, la polizia provinciale e municipale e i veterinari liberi professionisti.

Anche le guardie ambientali volontarie, le associazioni cinofile, animaliste e di protezione degli animali sono chiamate a collaborare al fianco dei servizi veterinari delle Asl. (sc)

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