Via libera del consiglio comunale alla costituzione di Opera Prima spa
Ma in consiglio uno più uno quanto fa?

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
23 marzo 2004 00:08
Via libera del consiglio comunale alla costituzione di Opera Prima spa<BR>Ma in consiglio uno più  uno quanto fa?

E' nata oggi Opera Prima spa, la società che ha per obiettivo la realizzazione di un teatro e di un auditorium che, insieme ai nuovi servizi permetteranno la nascita di una vera e propria città della musica a Firenze. Il consiglio comunale ha infatti approvato oggi la delibera di costituzione della società, un voto arrivato dopo il via libera a larga maggioranza delle commissioni consiliari competenti. "Lo scopo di questo progetto - spiega l'assessore alle aziende partecipate Simone Tani - è realizzare un modello di riferimento di Città della Musica a livello internazionale".

La società, partecipata al 99% del Comune di Firenze e all'1% della Fondazione del Maggio Musicale, ha l'obiettivo di proporre al consiglio comunale il sito per la nuova Città della Musica, la ricerca dei fondi per realizzare l'intervento e la realizzazione delle opere stesse. La creazione di una società dà l'opportunità di facilitare la ricerca dei finanziamenti e permette di individuare un nucleo di competenze specialistiche e professionali in grado di garantire la costruzione di un progetto di altissimo livello.

La società che, precisa l'assessore Tani, sarà assai leggera e contenuta nei costi di gestione, coinvolgerà nel suo Comitato di Onore personalità di livello internazionale in grado di promuovere a tutti i livelli il progetto della Città della Musica di Firenze, trovando una nuova prospettiva di sviluppo per il Maggio Musicale e per tutta la musica a livello fiorentino e regionale. "Siamo di fronte a un fatto storico per Firenze che ha deciso di rilanciare la musica in città. Le discussioni sui percorsi di realizzazione di questo grande obiettivo lasciano il tempo che trovano - conclude l'assessore Tani -.

Sono anzi il segnale di un'insufficiente comprensione di quanto la realizzazione di questo obiettivo strategico abbia bisogno del concorso di tutte le forze in campo".
"La costituzione di una spa (Opera) per progettare la realizzazione di una nuova città della musica è una novità del tutto inconsueta. Dispiace che non si sia ritenuto possibile individuare all'interno dell'Amministrazione le professionalità necessarie decidendo quindi rivolgersi all'esterno". E' quanto dichiara il capogruppo dei Verdi Alessio Papini in merito alla delibera esaminata oggi dal consiglio comunale che prevedeva appunto la costituzione di Opera Prima, una società per azioni tra il Comune e la Fondazione del Maggio Musicale con l'obiettivo di realizzare il nuovo teatro e il nuovo auditorium della musica della città.

"Per quanto riguarda la proposta di realizzare la nuova città della musica - aggiunge il capogruppo Papini - ritengo che la soluzione più economica e più vantaggiosa per Firenze sia quella di lasciare il Teatro Comunale al centro di un sistema dedicato alla musica che potrebbe comprendere le aree universitarie e abbandonate di Economia e Commercio, l'immobile sede del consolato Usa (risolvendo due problemi in un colpo solo) e l'ampia area militare di via della Scala". "Realizzare il polo musicale altrove - conclude il capogruppo Papini - avrebbe al contrario costi altissimi e rischierebbe di lasciare il Teatro Comunale in abbandono, analogamente a quanto è accaduto agli altri teatri del centro storico cittadino".
«Profondamente sbagliato privatizzare la cultura».

E' quanto ha dichiarato il capogruppo dei Comunisti Italiani Nicola Rotondaro annunciando, in consiglio comunale, il voto negativo del suo gruppo alla delibera che riguarda «la costituenda "Opera prima spa" che dovrà occuparsi della realizzazione e della gestione del nuovo auditorium musicale». «E' singolare - ha aggiunto Rotondaro - che si istituisca una società per azioni che ha come scopo quello di elaborare uno studio ed una valutazione sulla collocazione del nuovo teatro e del nuovo auditorium.

Per questo non c'è bisogno di una spa. Era piuttosto necessario, preliminarmente, valutare se dismettere o meno l'attuale teatro comunale». «Fra gli altri compiti di questa società - ha spiegato il capogruppo dei Comunisti Italiani - c' è quello della selezione del progettista del nuovo auditorium, la raccolta dei permessi e delle autorizzazioni necessarie, la selezione del soggetto che dovrà costruire la nuova opera, il collaudo di questa struttura. In altre parole la delibera elenca tutta una serie di attività che possono benissimo essere espletate, senza troppi problemi, dagli uffici comunali».

«Quanto alla gestione del nuovo teatro - ha concluso Rotondaro - risulta profondamente sbagliato affidarne il compito ad una società per azioni: la cultura non può essere privatizzata. Non dimentichiamoci, ad esempio, che il soggetto vincitore della gara di appalto per la gestione delle tranvie è la società francese Ratp, un colosso pubblico che dipende direttamente dal ministero delle finanze francese. Questo dovrebbe insegnare qualcosa ai nostri amministratori».
«Uno strumento societario inutile, un costoso appesantimento di una gestione che potrebbero essere svolta in modo più economico e funzionale».

Così i consiglieri della Casa della Libertà giudicano «"Opera prima spa" che dovrà occuparsi della realizzazione e della gestione del nuovo auditorium musicale». «La Casa delle Libertà - hanno ricordato - è da sempre favorevole alla valorizzazione del Teatro del Maggio musicale fiorentino mediante la realizzazione di un nuovo auditorium, opportunamente dislocato in un'area funzionale. Siamo però contrari alla creazione di una ulteriore società per azioni che, inizialmente, si preoccuperà di fare eseguire i progetti ed i lavori e, successivamente, pare che si autoassegnerà la gestione dell'opera.

Perché tutto ciò ha bisogno di una spa?». «Non comprendiamo - hanno aggiunto i consiglieri del centrodestra - questo appesantimento del percorso seguito, se non per finalità diverse dalla semplice realizzazione dell'auditorium. Sarebbe stato più economico prevedere un bando di gara internazionale da parte del Comune per la progettazione e la realizzazione dell'opera e, solo successivamente, preoccuparsi della gestione. Sorprende, ad esempio, che nella delibera si parli dell'opportuna presenza della Fondazione del Maggio musicale in quanto ente dotato delle necessarie competenze nell'attività culturale, per poi riservarle solo l'1% della società».

«Stupisce inoltre - hanno concluso il capogruppo di Forza Italia Rodolfo Cigliana e la consigliera di Alleanza Nazionale Gaia Checcucci - l'eccesso di zelo nella previsione dei compensi che riguardano la gestione, senza neanche attendere la realizzazione dell'opera, pari a 50mila euro per consulenze professionali per ognuno dei primi due anni e 20mila per ognuno dei tre anni successivi. Così come appare eccessivo il costo medio annuo per dipendente stimato in 30mila euro nel 2005, con l'aggiunta di 50 mila euro per il direttore tecnico, con aumenti di spesa del 5% a partire dal terzo anno.

Che qualcosa non quadri lo dimostra il fatto che, in sede di discussione, l'assessore Tani abbia eliminato la previsione di spese istituzionali, che riguardano il consiglio di amministrazione, il presidente e il collegio sindacale, stimate in 115mila euro all'anno. In conclusione, il Comune dovrà corrispondere alla società in cui è presente per il 99%, 210mila euro il primo anno e 420mila dal secondo, mentre per la somma non coperta dal corrispettivo versato dal Comune si prevedono contributi da sponsor per 160mila euro l'anno con aumento del 5% dal terzo anno.

Tutti motivi più che validi per indurre la Casa della Libertà a votare contro questa delibera e contro questa società per azioni: l'onere ricadrà sui contribuenti, andando appesantire un bilancio comunale già fortemente compromesso».

Comunque stiano le cose da registrare un momento di comicità involontaria quando l'assessore Tani ha dichiarato di accogliere l'emendamento presentato da alcuni consiglieri DS che chiedevano di rivedere lo stanziamento per retribuire i consiglieri d'ammnistrazione della nuova Spa.

Tani ha ammesso che destinare il 20% del bilancio ai gettoni di presenza era troppo e ha proposto di stralciare la voce finanziaria prevista dalla delibera per approvare il provvedimento subito e risolvere la questione cda in un secondo tempo con una decisione di giunta.
Il presidente Brasca ha allora messo in votazione la delibera emendata della riga di bilancio discussa precedentemente. Un attimo prima di arrivare al voto, fortunatemente, è intervenuta la consigliera di Rifondazione Sgherri per far notare che se si fosse tolto dal bilancio una voce di spesa probabilmente anche il totale finale avrebbe dovuto essere modificato.

Momento di imbarazzo e rinvio di qualche minuto per dare modo all'assessore Tani di rifare la somma. E poi dicono che a Palazzo Vecchio i conti non tornano...

In evidenza