Applicazione dell’art. 59 e 69 del nuovo regolamento orizzontale della Politica Agricola Comunitaria: opportunità ed implicazioni per uno sviluppo sostenibile e di qualità dell’agricoltura italiana

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 marzo 2004 13:55
Applicazione dell’art. 59 e 69 del nuovo regolamento orizzontale della Politica Agricola Comunitaria: opportunità ed implicazioni per uno sviluppo sostenibile e di qualità dell’agricoltura italiana

Se ne parla a Firenze, giovedì 1 Aprile alle ore 9,00, alla Fortezza da Basso in un incontro convocato da AIAB e dall'Assessorato della Regione Toscana Tito Barbini.
Il nuovo regolamento orizzontale frutto della revisione di medio termine della Politica Agricola Comunitaria (PAC) ha creato grandi aspettative nella fase di preparazione ed altrettanto grande delusione per la sua definizione. Sono evidenti alcune sperequazioni che si creeranno in caso di una sua applicazione rigida. Lo stesso regolamento, offre però alle Regioni, tramite l’art.59, l’opportunità, per la prima volta, di avere un ruolo centrale, potendo intervenire direttamente sulle risorse provenienti dal cosiddetto primo pilastro della PAC, ovvero le politiche di mercato, per premiare l’agricoltura mediterranea di qualità.

Infatti questo articolo dà la possibilità a tutte le Regioni di poter determinare l’importo del premio disaccoppiato che ogni azienda, beneficiaria di premi nel triennio 2000/2002, ha diritto a richiedere. La straordinaria novità è che la determinazione del premio unico regionale per ettaro, di fatto, riequilibra la distribuzione delle risorse verso quell’agricoltura collinare, nettamente dominante nelle nostre regioni, che invece in questi anni ha beneficiato marginalmente dei premi provenienti dall’attuale PAC ed inoltre praticamente tutto il territorio regionale a seminativo, foraggiere e pascolo, rientrerebbe come superficie eleggibile a premio.

Un riequilibrio necessario per evitare il pericoloso dualismo tra aziende di serie "A" e serie "B" e per promuovere la sostenibilità ambientale, perché rimette in gioco tutte le superfici foraggiere e quelle produzioni legate al territorio, tralasciate a causa della "rincorsa" ai premi, ridando il giusto valore a queste produzioni trascurate dalla precedente PAC. Inoltre il premio unico regionale risolve il più che probabile problema di vertenzialità che l’applicazione del disaccoppiamento inevitabilmente comporta, sia per l’obiettiva onerosità e complessità della determinazione del premio particella per particella, sia per l’ulteriore "disaccoppiamento" tra premi e proprietà.

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