Gianni Conti (PPI-la Margherita): del Piano Strutturale andrebbero riviste molte cosette

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 febbraio 2004 13:11
Gianni Conti (PPI-la Margherita): del Piano Strutturale andrebbero riviste molte cosette

«Sul nuovo strumento urbanistico -afferma il consigliere Gianni Conti (PPI-la Margherita)- chiamato in modo poco elegante Piano Strutturale, si è ritenuto doverosamente consultare categorie, ordini professionali e quartieri, nonché la Commissione urbanistica consiliare, per l'importanza dello stesso e per ricevere qualificati contributi anche sui contenuti più specifici. Questo strumento, apparentemente solo tecnico o per addetti ai lavori, ha una grande valenza politica, sociale ed economica che non si può ne deve essere preso con leggerezza o superficialità.

Occorre capacità di previsione, di indagine e soprattutto una costante attenzione alle modificazioni e agli sviluppi delle molte variabili che interessano la città. Infatti, pensare alla città così come sarà fra 10 o 20 anni non può essere oggetto solo di un dibattito limitato e circoscritto a 100 o 120 persone. E' necessario, secondo il mio parere, che la definizione del piano e la sua prossima gestione implichi preliminarmente la presenza e il coinvolgimento ampio di forze sociali e culturali e dei cittadini portatori di esigenze non personali, ma d'interessi generali.

Complessivamente, per quanto il mio giudizio può valere, è positivo. Però, questo non toglie che andrebbero riviste molte cosette. Per esempio, faccio notare una cosa interessante: le aree di trasformazione possono essere attuate anche senza aspettare il regolamento urbanistico, basta che il Comune predisponga un programma integrato di intervento. Come sappiamo, il regolamento urbanistico è lo strumento (di approvazione comunale) che attua il Piano Strutturale, il quale di per sé non cambia il regime e lo stato di diritto dei suoli.

E' insomma il vero e proprio Piano Regolatore, e ci vorrà molto più tempo per farlo di quanto ne sia occorso per il Piano Strutturale. Dunque è positivo che si individuino strumenti, che accelerino i tempi di intervento per alcune zone strategiche, ma questo potrebbe anche significare che ci si arrende di fronte all'ipotesi di fare il Regolamento e che forse si pensa ad un'attuazione con strumenti parziali, che sostituiscono in parte l'attuale Piano Regolatore. Insomma una pianificazione a bocconi.

Così facendo , si andrebbe nella direzione delle scelte potenzialmente clientelari. Occorre evitarlo!»

Un confronto a tutto tondo sul Piano strutturale di Palazzo Vecchio: questa la filosofia dell’incontro organizzato da Apifirenze che si è tenuto ieri presso la sede fiorentina e che ha visto Gianni Biagi, assessore all’urbanistica di Firenze, incontrare i vertici ed il direttivo dell’associazione.
“L’iniziativa che abbiamo organizzato, ha spiegato il Presidente di Apifirenze Rualdo Martini, ci ha permesso di avere, grazie alla disponibilità dell’assessore Biagi e dei tecnici presenti, maggiori conoscenze del Piano strutturale.”
La discussione ha visto numerosi interventi, fra i quali i rappresentanti della categoria edile Massimo Castellani, Fabrizio Spagnoli e Massimo Murarolli, membri del Direttivo Apifirenze, che hanno ribadito l’importanza del dialogo con le istituzioni per poter apportare idee e contributi dal mondo della piccola e media impresa.
L’assessore Biagi ha, fra l’altro, evidenziato come il Piano strutturale oltre ad essere uno strumento di programmazione e di indicazione degli obiettivi strategici di una città abbia un duplice obiettivo: da un lato definire un quadro di riferimento e delle certezze, dall'altro introdurre nelle procedure dell'urbanistica una maggiore capacità di seguire le modifiche delle esigenze della città, dei cittadini, delle attività economiche.

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