I Verdi fiorentini non sono soli nel contrastare il progetto della circonvallazione Est - Ovest

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
21 gennaio 2004 17:18
I Verdi fiorentini non sono soli nel contrastare il progetto della circonvallazione Est - Ovest

«Siamo soddisfatti che la nostra ferma opposizione al progetto del "tubone", ovvero la circonvallazione Rovezzano-Castello, abbia trovato nuovi alleati nel "Forum per Firenze", il tavolo di movimenti, associazioni, Ulivo e Rifondazione Comunista». E' quanto ha dichiarato il capogruppo dei Verdi Alessio Papini. «Il Forum - ha proseguito Papini - sta lavorando da mesi per gettare le basi del programma di governo per la prossima legislatura e in quella sede è stata elaborata la nuova posizione sulla circonvallazione che si discosta dalle precedenti scelte fatte dal centrosinistra.

L'ipotesi della circonvallazione Est-Ovest, introdotta nella bozza di "piano strutturale, è del tutto incompatibile con la politica sul traffico perseguita dall'amministrazione comunale negli ultimi 9 anni. Tale opera avrebbe un pesante impatto ambientale e comporterebbe un enorme spreco di denaro pubblico. Il Comune lavora da anni per ridurre l'afflusso di auto verso Firenze: questa politica va in direzione opposta rispetto a quanto si propongono i sostenitori della circonvallazione. Come tutti sanno tale opera non farebbe altro che incrementare ulteriormente i flussi di traffico su Firenze».

«E' un progetto simile al ponte di Messina - ha spiegato Papini - visto che, fatte le necessarie proporzioni, è un'opera con caratteristiche analoghe di impatto ambientale e di previsione di spesa. Si va ad interessare una zona, quella delle colline fiorentine, di tale valore paesaggistico da rendere ipotizzabile la circonvallazione solo se in sotterranea per una cifra approssimativa, 350 milioni di euro, somma che sarebbe sufficiente a realizzare 2-3 nuove linee tranviarie e un sistema di piste e percorsi ciclabili finalmente efficiente.

La costruzione di una galleria di queste dimensioni in una zona collinare farebbe temere per l'equilibrio idrogeologico dell'area. In Mugello, l'escavazione di nuove grandi gallerie per i cantieri della Alta Velocità ha causato gravi problemi alle fonti idriche. L'utilità dell'opera è poi quanto meno dubbia: fortissimi investimenti sono stati già destinati per la terza corsia dell'autostrada, altra opera con pesante impatto ambientale, che riuscirà a dare risposte a chi voglia evitare Firenze da Firenze Sud a Castello, cioè le stesse entrate/uscite del tubone».

«Inoltre - ha concluso Papini - l'idea di portare nuovo traffico a Careggi è pericolosa: qui è presente il più grande ospedale della Toscana che verrebbe ridotto ad un casello autostradale. Manca infine una valutazione seria sulla necessità di incrementare i collegamenti tra la zona di Varlungo e Castello. Attualmente chi usa i viali lo fa per tratti medi, non per attraversare la città.

Quanti fiorentini ritengono prioritario questo collegamento? Quanti sarebbero disposti a pagare il pedaggio necessario, secondo i proponenti, al finanziamento della costruzione dell'opera? Gli unici che potrebbero trarre beneficio da un'opera del genere sarebbero i tir che avrebbero a disposizione un "bypass" per attraversare Firenze. Davvero Firenze deve investire buona parte dei fondi pubblici del futuro solo per incrementare il transito dei tir in città?».

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