Al via il regolamento per le nuove norme sul collocamento
Un contratto per lavoratori atipici dell’amministrazione comunale di Sesto Fiorentino

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
15 gennaio 2004 19:15
Al via il regolamento per le nuove norme sul collocamento<BR>Un contratto per lavoratori atipici dell’amministrazione comunale di Sesto Fiorentino

Firenze – La Commissione Attività produttive ha dato il via libera al regolamento attuativo delle nuove norme in materia di collocamento. Le linee guide della riforma in atto pongono al centro del sistema il disoccupato non in modo burocratico, ma per una ricerca attiva di una nuova attività lavorativa affermando una logica di servizio delle attività per l’impiego e semplificando gli adempimenti amministrativi. Per il Presidente della Commissione Attività produttive Loriano Valentini (DS) si procede verso la progressiva razionalizzazione delle procedure di incontro tra domanda e offerta, creando un vero patto tra disoccupato e parte pubblica con l’assunzione di impegni precisi per trovare una nuova collocazione del lavoratore.

Secondo Valentini è importante che nel nuovo regolamento, il primo esempio a livello regionale, sia mantenuto un’attenzione particolare nei confronti dei disabili, prevedendo percorsi facilitati per alcune categorie svantaggiate. Adesso si attende l’esame dell’aula per l’approvazione definitiva del regolamento regionale. Nella stessa seduta è stato approvata una modifica al “ Testo unico in materia di cave, torbiere, miniere, recupero d’aree escavate” che prevede la possibilità di apportare alcune modifiche ai tributi applicati in sede locale sulle attività estrattive per recuperare le spese sostenute dall’ente locale.

Sono una cinquantina di lavoratori “Cococo” ovvero con contratti coordinati e continuativi attualmente che operano all’interno dell’amministrazione comunale di Sesro Fiorentino e che da ieri hanno visto migliorare la propria posizione grazie alla firma di un protocollo d’intesa tra Comune e sindacati.

E’ il primo Comune della Toscana che firma un protocollo di questo genere e uno dei primi in Italia. “Il percorso è iniziato un anno fa – spiega l’assessore al personale, Ivan Moscardi – con una dichiarazione d’intenti per riconoscere maggiori tutele a questi lavoratori, poi il consiglio comunale ha approvato un ordine del giorno su questo tema, a settembre è stata firmata una preintesa che si è concretizzata in questi giorni”. Per i lavoratori “Cococo” il protocollo d’intesa cambierà la loro condizione all’interno dell’amministrazione comunale.

“In questi ultimi anni – dice Moscardi – c’è stato un ricorso cospicuo all’opera dei lavoratori cocco dovuta a due cause da una parte l’aumento del carico di lavoro all’interno dell’amministrazione comunale e dall’altro la legge Finanziaria di Berlusconi che ha impedito la assunzioni”. I contratti “Cococo” verranno trasformati in contratti di lavoro a progetto con scadenze diverse che possono essere di un anno o di alcuni mesi e saranno garantiti periodi riposo, pari a un dodicesimo del periodo di durata del contratto, le assenze per malattie, pari a un sesto del periodo di durata del contratto, e 180 giorni per la maternità.

“Ci saranno anche aumenti dal punto di vista delle remunerazioni – dice Moscardi – in modo da uniformare i compensi, mentre fino ad ora erano soggetti a variazioni. Inoltre ai soggetti viene riconosciuta l’autonomia lavorativa e la possibilità allo stesso collaboratore di avere un diritto di prelazione sui nuovi contratti”. Ai lavoratori “a progetto” sono riconosciuti anche i diritti sindacali come la partecipazione alle assemblee. L’intesa ha validità fino al 2006. “La pubblica amministrazione –dice Moscardi – reperirà il personale a progetto attraverso un bando pubblico e una procedura selettiva per i vari progetti”.

Soddisfatti la Rsu e i sindacati che ricordano che questo tipo di intesa “non significa stabilizzare la precarietà, ma garantire i diritti al riposo e non solo anche nell’ambito di un lavoro autonomo”.
L'accordo avrà un costo, per l'Amministrazione comunale, di circa 100mila euro.

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