“Nero Cardinale” è un beffardo e sarcastico ritratto di un'epoca di decadenza, quale quella degli Ultimi Medici , che sinora non aveva avuto molta attenzione da parte della storiografia , e non aveva suscitato particolare interesse letterario o drammaturgico. Adesso un affresco impietoso dell'ultimo atto di una saga familiare tra le più potenti della storia., ci viene narrato da Ugo Chiti, autore del testo e regista dell'allestimento. L’autore è rimasto affascinato da una storia antica che tuttavia ha caratteristiche e risonanze assolutamente moderne, tanto che passato e presente si confondono.
L’opera , scritta a metà anni Ottanta e pubblicata dall’Editrice Fiorentina nel 2002, è ambientata durante il carnevale fiorentino del 1707 e racconta una pagina poco nota della famiglia dei Medici tristemente avviata sul viale del tramonto. Il Granduca Cosimo III dei Medici ha visto vanificati tutti i tentativi dei propri figli per assicurare un erede alla dinastia che ha governato Firenze nell’ultimo secolo. A Cosimo III ormai non è rimasto che spendere l’impropria cartuccia costituita dal fratello minore Francesco Maria, secondogenito della casata, da tempo rivestito della porpora cardinalizia e felicemente insediato nella villa di Lappeggi, all’Antella, dove ha allestito una vera e propria corte all’insegna del buon vivere, di una filosofia disincantata e di carnalità priva di pensieri.
                           
Soprannominato a giusto titolo Cardinal “Cuccagna”  Francesco Maria viene convocato in una fredda notte di febbraio nel palazzo fiorentino dei Medici ed apprende dall’imperiosa voce del fratello maggiore il proprio destino.Francesco Maria si trova all'improvviso davanti ad un inconciliabile dissidio:abdicare alla propria dissoluta condotta di vita o piegarsi al potere servendo la storia e pensando al futuro della propria famiglia ? Alessandro   Benvenuti   interpreta   con  grande   intensità   la parabola biografica di “Nero Cardinale”,( un testo per la scena attento  alle  fonti storiche di riferimento), regalando momenti  di  grande  qualità   nel  rendere il  dramma, l’ironia , la malinconia   e il  disincanto  di  questo  “viveur” chiamato  a una missione  davvero  impossibile  : diventare  adulto per  impedire il definitivo tramonto di   una   dinastia  ormai  agonizzante.
Il terzo appuntamento con la stagione di prosa 2003-2004 del Teatro Excelsior di Empoli è fissato per lunedì 12 gennaio: va in scena Sior Todero Brontolon, commedia di Carlo Goldoni con la quale si apre il secondo filone della stagione di prosa: il viaggio nella farsa e nella commedia d'autore.
                          
                           Prodotta dal Teatro Franco Parenti e dal Teatro degli Incamminati, interpretata da Eros Pagni e Ivana Monti, per la regia di Andrèe Ruth Shammah, il Sior Todero Brontolon è testo tra i meno frequentati di Goldoni, per quanto già caro ai grandi capocomici veneziani come Zago e Baseggio.
La stagione di prosa è presentata dall'Amministrazione comunale in collaborazione con la Fondazione Toscana Spettacolo e con la Compagnia Giallo Mare Minimal Teatro.
Lo spettacolo inizierà alle 21; il costo del biglietto è di 17 euro (ridotto 14).
Alessandro   Lazzeri
                          
 
     
             
					 
					