Polemica sulle piste ciclabili

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
03 Gennaio 2004 11:42
Polemica sulle piste ciclabili

"Piste ciclabili ad ogni costo sembra la logica del Comune di Firenze, altrimenti non si spiegherebbero le ultime realizzazioni fatte. La conseguenza è che i numerosi gruppi di turisti sono costretti a camminare in fila indiana nello spazio di marciapiede residuo e non possono nemmeno affacciarsi alla spalletta e godere del panorama a rischio di essere arrotati dalle biciclette che corrono nel lato prospiciente l'Arno". È quello che sostiene Bianca Maria Giocoli, consigliera comunale di Forza Italia, commentando la realizzazione delle piste ciclabili sui lungarni Cellini e Serristori (da piazza Ferrucci al Ponte alle Grazie), dove è stata disegnata sul marciapiede una striscia bianca continua che lo divide in un terzo riservato ai pedoni e in due terzi ai ciclisti dal lato della spalletta dell'Arno.

"Un'altra analoga soluzione è stata adottata nel Viale Europa - prosegue la consigliera Giocoli - dove la pista ciclabile nella parte verso il centro della città è diventata ormai a tutti gli effetti un parcheggio abusivo per le auto mentre nella parte iniziale che proviene da Bagno a Ripoli, ha defraudato i pedoni del marciapiede costringendoli ad emigrare sull'altro lato della strada con grande difficoltà di attraversamento. I ciclisti che percorrono questa pista ciclabile non hanno però vita facile perché devono superare molti ostacoli; come segnali stradali e pali della luce lasciati lì a bella posta per rendere più avventurosa la corsa".

Bianca Maria Giocoli individua anche nella zona di Coverciano, in particolare nel viale Duse, una soluzione di pista ciclabile penalizzante per i pedoni che, "nonostante la presenza di numerose botteghe frequentatissime soprattutto da anziani, sono stati sfrattati completamente dal marciapiede per lasciare spazio ad una fiammante pista ciclabile. Qual è la logica di tutto ciò? Voler realizzare a tutti i costi piste ciclabili laddove non c'è spazio o laddove si crea pericolo per l'incolumità pubblica? Non ci sembra il modo migliore né per stimolare l'uso della bicicletta né per salvaguardare la sicurezza dei pedoni.

Mi auguro che per realizzare questi capolavori non sia stata pagata nessuna consulenza!".(mr)

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