Turismo: approvato ieri dal Consiglio comunale il piano di settore alberghiero
Morelli: Contraddittorio costruire nuove grandi strutture ricettive in quartieri ad alta densità abitativa

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
23 dicembre 2003 13:00
Turismo: approvato ieri dal Consiglio comunale il piano di settore alberghiero<BR>Morelli: <I>Contraddittorio costruire nuove grandi strutture ricettive in quartieri ad alta densità abitativa</I>

Il nuovo piano di settore alberghiero, che contiene le modifiche elaborate dalla giunta comunale attraverso l'assessore al turismo Emilio Becheri, è stato presentato e approvato ieri dal consiglio comunale. In particolare il nuovo piano elimina criteri e limiti troppo rigidi per l'apertura di nuove strutture ricettive, introducendo parametri oggettivi. Si prevede, infatti, che, per perseguire condizioni di maggior qualità, i nuovi esercizi debbano disporre di più di un parcheggio per auto ogni tre camere e che il rapporto fra superficie lorda complessiva e numero delle camere sia non inferiore a 60 metri quadri.

E' prevista anche una zona satura, all'interno del centro storico, nella quale non possono essere costruiti nuovi alberghi. Inoltre si lega l'apertura di nuovi alberghi al previsto ampliamento dell'attività congressuale (sarà realizzata una nuova sala congressuale da circa 2500 posti da Firenze Fiere fra il Palazzo congressi ed il Palazzo degli affari). Durante il dibattito in consiglio l'assessore Becheri ha ricordato che circa il 79% delle imprese alberghiere ed il 70% dei posti letto di Firenze si trova in quella parte del Quartiere 1 che si colloca "di qua d'Arno", dove il Piano istituisce appunto una parziale zona satura e che il secondo quartiere per densità di alberghi, con una percentuale del 12,3% dei posti letto, è il 5.

"L'aggiornamento e l'integrazione del piano rappresenta uno strumento indispensabile - ha sottolineato l'assessore Becheri - per impostare una programmazione dello sviluppo delle attività ricettive e dei servizi a queste connessi a livello di area metropolitana, sentendo anche le associazioni di categoria e le rappresentanze sociali". Il Piano rappresenta una ulteriore fase di quella liberalizzazione ragionata che, pur ponendo limiti precisi, era stata attivata con il precedente Piano che nel 1999 prevedeva 3.000 nuovi posti letto (pari a circa 1.500 camere) per il comparto alberghiero e 600 per quello extralberghiero, 467 camere erano previste per nuovi esercizi e 1.050 per l'ampliamento.

Prima del 1999 la situazione era rimasta bloccata per oltre una ventina di anni: ad oggi sono state concesse autorizzazioni, dall'apposita Commissione dell'Osservatorio sul Turismo, per 946 camere per ampliamenti e 465 camere per nuovi esercizi.
«Voler far insediare delle strutture ricettive di una certa consistenza all'interno dell'area individuata dal piano non costituisce altro che un aggravio della qualità della vita dei residenti, con un aumento del carico urbanistico». E' quanto ha dichiarato il consigliere Luigi Morelli a proposito del piano del settore alberghiero approvato questa sera dal consiglio comunale.

«All'apparenza - ha sottolineato Morelli - è difficile individuare una logica chiara e razionale sui criteri di delimitazione della zona "satura", quella zona all'interno del centro storico nella quale non possono essere costruiti nuovi alberghi». «Tutti gli strumenti urbanistici pregressi ed in fase di adozione - ha proseguito - individuano molte di queste aree a prevalente destinazione residenziale con una scarsa qualità abitativa per la mancanza di servizi. Ormai da decenni si è attuato un progressivo abbandono da parte dei residenti di queste zone del centro storico che oggi risultano quanto mai degradate a quasi "ghetti"».

«Infine - ha concluso Morelli - sarebbe logico collocare le nuove strutture ricettive in corrispondenza dei punti nodali delle rete infrastrutturale tranviaria e ferroviaria in fase di attuazione. Sarebbe inoltre opportuno integrare il nuovo piano turistico cittadino all'interno delle previsioni del nuovo piano strutturale. A questo proposito sarebbe doveroso rispettare quanto già affermato nel precedente piano strutturale sulla necessità di utilizzare i grandi spazi che si liberano nei quartieri ad alta densità abitativa per dare servizi diretti e migliorare la qualità di vita dei cittadini.

Per questo non appare contraddittorio costruire nuovi grandi alberghi».

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