Bar e ristoranti: verso una nuova legge regionale

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 dicembre 2003 19:19
Bar e ristoranti: verso una nuova legge regionale

FIRENZE - Una legge snella e flessibile, che semplifichi e faccia chiarezza, tenga conto delle novità del nuovo Titolo V della Costituzione che affida alle Regioni nuove e maggiori competenze in materia di commercio e, soprattutto, che registri i profondi cambiamenti che hanno attraversato il settore dei pubblici esercizi negli ultimi dieci, quindici anni. E' questo secondo l'assessore al commercio Susanna Cenni il senso della nuova normativa sui pubblici esercizi cui la Regione sta lavorando, in stretto rapporto con le associazioni di categoria e con gli enti locali.

Un percorso che oggi ha avuto un primo momento di confronto nel convegno Indicazioni e proposte per una legge regionale sui pubblici esercizi svoltosi all'Auditorium del Consiglio regionale. "Un percorso, avverte Susanna Cenni, che si concretizzerà in precisi appuntamenti del tavolo di concertazione per poi sfociare in un testo condiviso".
E quanto sia cambiato il volto di bar e ristoranti, anche in relazione alle abitudini dei cittadini lo dimostra anche una ricerca, curata per l'Osservatorio regionale del commercio da Sergio Signanini con la collaborazione del Simurg di Livorno.


Una fotografia del settore
Oltre 20 mila esercizi, fra bar, ristoranti, trattorie e simili, che alimentano un giro di affari superiore ai 5000 milioni di euro, pari al 3,5% del prodotto interno lordo regionale, con una occupazione che si stima intorno ai 50.000 addetti. Un settore produttivo fondamentale dell'economia regionale dunque, ma anche un elemento caratterizzante la qualità della vita e le tradizioni regionali.
Qualità e identità
"Nella nuova legge - ha affermato a questo proposito l'assessore Cenni - sarà indispensabile introdurre elementi di garanzia e tutela degli elementi di identità regionale che sono poi, quasi sempre, sinonimo di qualità".

In Italia i dati statistici al 2002 sulla consistenza della rete dei pubblici esercizi indicano, malgrado alcune discrepanze tra le varie fonti, un numero di locali intorno ai 210.000; questo valore risulta sia in assoluto, che in rapporto alla popolazione residente, notevolmente più elevato di quello di altri paesi europei.
I bar e ristoranti toscani sono complessivamente 20.741 (di cui 949 con autorizzazione stagionale); di questi, 16.641 esercizi sono riconducibili alle due tipologie più tradizionali e diffuse: 4.586 sono ristoranti, 8.373 sono bar, 3.682 sono i bar-ristoranti.

Completano il quadro 1.190 esercizi in cui la somministrazione di alimenti e bevande si accompagna ad attività di intrattenimento e svago, 408 bar nei quali è esclusa la somministrazione di bevande alcoliche e 2.502 circoli privati che svolgono attività di somministrazione.
A livello provinciale, dai dati raccolti, emerge che le province con la maggiore presenza di bar e ristoranti in assoluto sono Firenze (20,5%), Lucca (13,9%), Livorno (11,1%) e Pisa (10,6%); la provincia meno dotata è Prato, con meno del 4%.

Le province che si scostano in positivo dalla media regionale (5,9 esercizi per 1.000 abitanti) sono quelle poste sulla costa e Siena, soprattutto a causa degli ingenti flussi turistici.
Quanto si spende in Toscana per bar e ristoranti? La ricerca indica un valore medio regionale di spesa annua pro-capite di circa 1.017,3 euro. Da queste stime si ricava il quadro complessivo della domanda, che ammonta a quasi 5.100 milioni di euro, di cui oltre 3.500 (il 69,1%) attribuibile ai residenti e quasi 1.600 (il 30.9%) ai non residenti (turisti, pendolari, etc.).

(bc)

In evidenza