Toscana al bivio: sviluppo o declino?

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
09 dicembre 2003 19:20
Toscana al bivio: sviluppo o declino?

FIRENZE - "Investire sulla Toscana per trasformare questa fase di crisi in una nuova opportunità di sviluppo, capace di far fare al suo sistema produttivo un salto di qualità". Lo ha detto il presidente della regione Caudio Martini intervenendo a conclusione del convegno organizzato nella sede fiorentina del Monte dei Paschi di Siena da Confartigianato Toscana sul tema "Toscana al bivio: sviluppo o declino?".
Questa volontà di investire si è già concretizzata in azioni e interventi. "Non a caso - spiega Martini - la Regione ha deciso di mettere in campo risorse per il sistema moda pari a una volta e mezzo quelle che il governo ha stanziato a livello nazionale per l'intero sistema italiano.

Proprio stamani la giunta regionale ha deciso (oggi pomeriggio lo farà il Comune di Firenze) il via libera alla realizzazione di un grande auditorium per 2.200 posti, per potenziare il polo congressuale fiorentino". L'analisi della crisi, le finalità e i modi della concertazione, i problemi della finanza locale: questi i tre temi al centro dell'intervento di Martini che, pur condividendo le preoccupazioni sull'attuale congiuntura economica manifestate dal presidente regionale di Confartigianato Natalino Giorgio Guerrini, ha preferito insistere sulle carte che il sistema produttivo toscano può validamente giocare per il suo rilancio.

E a chi sollecita ulteriori forme di sostegno alle imprese in difficoltà, ricorda l'importanza di non perdere di vista la prospettiva. "Dobbiamo avere la forza, il realismo e la pazienza per legare riflessioni sul medio-lungo periodo a interventi più immediati. E' quello che vogliamo fare con il nuovo Patto per l'occupazione e lo sviluppo, che stiamo riscrivendo in queste settimane e che dovrà essere l'occasione per aggiornare obiettivi, strumenti e metodi della concertazione, per renderla più incisiva e rispondere al meglio alle istanze di tutti coloro che sono chiamati al tavolo".

Il nuovo Patto che aggiornerà quello siglato nell'agosto del 1996 si articolerà su quattro fondamentali assi. "All'analisi del cambiamento che dal 1994 a oggi ha visto uno scenario profondamente mutato, si affiancherà il bilancio dell'esperienza fatta, cui si aggiungeranno contenuti, idee e obiettivi. "Ci dovrà poi essere un allegato nel quale verranno inserite due, tre questioni emblematiche, la cui soluzione si ritiene prioritaria e di immediata attuazione. Questo allegato dovrà essere firmato dalla Regione e da tutti i soggetti della concertazione".

E se all'interno del nuovo Patto la Regione farà la sua parte, dando spazio all'innovazione, facendo con le sue politiche da sponda allo sviluppo, le imprese dovranno attrezzarsi sul fronte produttivo per superare i limiti della piccola dimensione. "Sono due processi innovativi che dovranno interessare le politiche pubbliche come le strategie industriali delle imprese e che dovranno convergere, incontrandosi a metà strada".
Quanto alla politica fiscale, Martini ha sottolineato la complessità del problema.

"Sento crescere da più parti una domanda diffusa di intervento pubblico - ha detto - ma a questo si accompagna una caduta delle risorse e dei trasferimenti da parte statale. Siamo perciò stretti fra due fronti, pur mantenendo il fermo no ad un aumento della pressione fiscale. Iniziative in discussione,come l'introduzione di una tassa di scopo o di un tributo legato alla capacità delle imprese di non incidere negativamente sull'ambiente non sono, secondo Martini, in contraddizione con questa volontà.

"Anche se è ancora tutto da discutere posso già dire che gli eventuali interventi che ipotizziamo non serviranno a pareggiare bilanci o a pagare servizi già esistenti ma, semmai, saranno legati a servizi supplementari e comunque potranno essere di volta in volta oggetto di concertazione a livello locale". Del concreto impegno della Regione nell'avvicinare il mondo delle amministrazioni locali a quello delle imprese ha parlato l'assessore all'organizzazione Carla Guidi. "E' stato un lungo percorso - ha detto l'assessore - il cui obiettivo era quello di sburocratizzare e rendere più efficiente la Toscana a partire dalla macchina regionale e delle amministrazioni locali.

Il progetto e-government è partito e nei primi nove mesi sono già stati finanziati progetti per circa 30 milioni di euro, di cui 11 milioni tratti dal bilancio regionale". (bc)

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