Alta Velocità: Mugello e Calabria fanno festa insieme a Santa Barbara
Perché i cittadini non devono conoscere i particolari dei nuovi progetti a Firenze?

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
28 novembre 2003 11:12
Alta Velocità: Mugello e Calabria fanno festa insieme a Santa Barbara<BR>Perché i cittadini non devono conoscere i particolari dei nuovi progetti a Firenze?

Si stringono sempre di più i rapporti tra il Mugello e Petilia Policastro e Pagliarelle, terre calabresi da cui proviene la maggior parte dei lavoratori e minatori dell’Alta Velocità. Giovedì prossimo, 4 dicembre, in occasione dei festeggiamenti per Santa Barbara, protettrice dei minatori, gli amministratori della Comunità Montana dell’Alto Marchesato e del Comune di Petilia Policastro arriveranno in Mugello per incontrare i loro cittadini, da alcuni anni impegnati nei lavori della tratta ferroviaria.

Assieme a loro anche due gruppi folkloristici - Hantura e Di Cutro - che si esibiranno la sera a Scarperia. Lavoratori, amministratori calabresi e mugellani, responsabili di Tav e Cavet si ritroveranno assieme a pranzo. Poi alle 21 nella tensostruttura del circolo Mcl di Scarperia, dove saranno allestiti banchi con degustazioni di prodotti tipici della Calabria e del Mugello, si terrà, ad ingresso gratuito, uno spettacolo di canti, balli e danze della tradizione calabrese con anche una performance del gruppo di Maggiaioli Povlò di Marradi.

L’iniziativa è finanziata dalla Comunità Montana del Mugello, i Comuni di Borgo San Lorenzo, Firenzuola, San Piero, Scarperia e Vaglia, Tav e Cavet nell’ambito degli impegni assunti per favorire l’integrazione sociale tra lavoratori dell’Alta Velocità e le comunità mugellane.

Le modifiche al progetto di penetrazione urbana di Firenze da parte della linea ad Alta Velocità TAV SpA approvato il 3 marzo '99 non riguardano soltanto la qualità architettonica della nuova stazione, ma anche le conseguenze urbanistiche, trasportistiche e ambientali che derivano in un ampio raggio dalle modifiche progettuali apportate per il rispetto dei vincoli posti dal Ministero dei Beni Culturali e Ambientali: le previsioni di intervento sull'area della Centrale del Latte; lo spostamento a ovest del baricentro del sistema-stazione; la soppressione del people-mover; la diversa ubicazione del nuovo collegamento tranviario; la cancellazione dell'interramento del viale Redi; le modifiche nell'ubicazione e nella capacità ricettiva dei parcheggi; la realizzazione di un'opera di scavalco nel sistema ferroviario tra Castello e Rifredi che consenta l'indipendenza dei traffici ferroviari di superficie proposta da TAV con nota del 28.1.'03, e gli altri nuovi interventi previsti a Castello; la parziale difformità delle opere previste rispetto al vigente strumento urbanistico, sia per la nuova stazione A.V.

sia per lo Scavalco di Castello; ecc.
Ecco perché l'associazione di volontariato ecologista Idra ha inviato oggi ai ministri dell'Ambiente e delle Infrastrutture una richiesta di pubblicazione del progetto relativo alla modifica della linea passante AV/AC nel tratto compreso fra le stazioni di Castello e Rifredi e alla modifica della nuova stazione AV di Firenze, e di apertura dei termini per la presentazione delle osservazioni dei cittadini.
Nella lettera (testo sul sito web di Idra) l'associazione fiorentina richiama le serie insufficienze registrate nel progetto dalle autorità pubbliche locali, e il rischio che una procedura di approvazione non partecipata riproponga a Firenze i danni, i ritardi e il salasso erariale che sta provocando la costruzione della linea TAV fra Firenze e Bologna.

La stessa agenzia regionale di protezione ambientale (ARPAT) ha espresso in data 20.10.'03 un parere con il quale, nell'affrontare gli aspetti relativi alle diverse componenti ambientali quali l'impatto idrogeologico, l'inquinamento atmosferico, l'impatto acustico e i campi elettromagnetici, evidenzia che il progetto presenta gravi carenze nella valutazione degli stessi, per cui si rende indispensabile prescrivere un successivo riesame dei progetti esecutivi delle opere e delle fasi di cantierizzazione.

E persino la giunta regionale toscana, nella sua delibera 1073 del 20.10.'03, richiama il parere dell'Area Tutela del Territorio del 15.10.'03, "con il quale, in relazione agli aspetti geologici, viene in particolare evidenziata la mancanza di un piano generale organico di monitoraggio della falda e di un piano di rilievi per il monitoraggio continuo della riposta dei terreni, delle macchine di scavo e degli edifici interferiti e viene infine ritenuto fondamentale che i suddetti piani in via cautelativa debbano sempre e comunque considerare lo scenario idrogeologico o geotecnico peggiore e che il programma degli interventi di mitigazione sia articolato e dimensionato per far fronte a tali evenienze".
L'esigenza di assicurare al progetto il parere del Ministero dell'Ambiente - conclude nella lettera ai ministri il portavoce di Idra Girolamo Dell'Olio - risponde ai medesimi requisiti di serietà e completezza della delicata fase progettuale che ci spingono a ritenere logico e sensato, oltre che coerente con la domanda di partecipazione e trasparenza di una moderna democrazia europea, aprire la valutazione sul progetto, assai impegnativo in termini urbanistici, ambientali e finanziari - oltre che temporali - in un tessuto delicatissimo e già sofferente quale è quello della città di Firenze, al contributo indipendente di osservazioni, proposte e correzioni che è in grado di esprimere la società civile nelle sue diverse articolazioni (Università, istituti di ricerca, associazioni, singoli cittadini).

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