Come rispondere alla carenza degli infermieri professionali?

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
25 novembre 2003 17:54
Come rispondere alla carenza degli infermieri professionali?

Lo ha chiesto alla Giunta il consigliere Giovanni Barbagli (Rifondazione Comunista), che ha parlato della necessità di fare un quadro aggiornato della situazione toscana, subordinando il ricorso al service – per l’assistenza infermieristica – all’avvio di procedure di assunzione di personale stabilizzato. Per l’assessore alla Sanità Enrico Rossi “è eccessivo parlare di carenza infermieristica, anche se c’è un problema organizzativo serio da affrontare. Il discorso è delicato – ha detto – occorrerà da un lato fronteggiare il lavoro precario, dall’altro favorire altre figure professionali, come gli operatori socio-sanitari specializzati”.

Con dati alla mano, l’assessore ha spiegato che in Toscana il decentramento della laurea infermieristica ha creato migliore risposta da parte dei giovani: mille unità nel 2003-2004, quindi cento in più rispetto all’anno precedente; l’assegno mensile ai giovani che si stanno formando come infermieri ha consentito di aumentare la partecipazione ai corsi di un terzo. Anche la stessa Corte dei Conti, che per la Toscana riporta il dato di 2,25 infermieri per medico, presenta un rapporto abbastanza alto.

“Non mi addentrerei nella discussione se gli infermieri siano pochi o troppi – ha concluso Rossi – l’organizzazione va gestita seriamente”. Il consigliere Giovanni Barbagli ha ringraziato l’assessore, che non si è sottratto dall’affrontare varie problematiche. “Il rapporto del 2,25 nell’assistenza è da tenere a questo livello e magari anche aumentarlo – ha sottolineato Barbagli – e per quanto riguarda le figure professionali il ricorso al service deve limitarsi il più possibile”.

(ps)

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