Barriere architettoniche: la Regione anticiperà i contributi

Redazione Nove da Firenze
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24 novembre 2003 19:53
Barriere architettoniche: la Regione anticiperà i contributi

FIRENZE - C’è chi per lo scivolo costruito di fianco alla scala di casa o per l’ascensore realizzato nel condominio, magari semplicemente allargato per far sì che ci possa salire anche una carrozzina a rotelle, attende i contributi promessi dal 1999: sono anni infatti che lo Stato non rifinanzia la legge sull’abbattimento delle barriere architettoniche nelle abitazioni. La Regione ha deciso di anticipare quei soldi, dando la precedenza ai soggetti con invalidità totale e non deambulanti.

La proposta di legge è stata licenziata oggi dalla giunta.
“E’ un segnale concreto di attenzione – ha commentato l’assessore alle politiche sociali della Toscana Angelo Passaleva, che ha presentato la proposta – Il miglior modo per onorare l’anno europeo dei disabili alla vigilia della Conferenza regionale che si aprirà a Firenze giovedì e venerdì, anche se come ho ripetuto altre volte non amo molto queste dediche e ricorrenze. Sulla disabilità la nostra attenzione deve essere costante”.


Sono 911 le richieste di contributi che dal 1999 al 2002 giacciono inevase, presentate da disabili non deambulanti: con 4 milioni di euro, che è lo stanziamento proposto dalla giunta, potranno essere tutte finanziate. Le barriere architettoniche sono già state abbattute: le domande si presentavano infatti a lavori eseguiti. Gli interventi sono tra i più vari e riguardano anche lavori nei bagni, non solo su scale e scalini. Una volta che il consiglio regionale avrà approvato la proposta di legge, arriveranno adesso anche i contributi: da un minimo del 20 per cento, per i lavori più grandi, ad un massimo di tre quarti della spesa per gli interventi più piccoli.


Rimangono fuori, per il momento, gli interventi per abbattere le barriere architettoniche in case abitate da soggetti parzialmente non deambulanti: circa 700 domande, qualcuna per lavori realizzati anche nel lontano 1989, per poco più di 3 milioni di contributi attesi.
“Abbiamo pensato anche ad evitare che in futuro altre lunghe liste si riformino – conclude Passaleva – Per questo la legge prevede uno stanziamento annuo di 2 milioni di euro, sufficienti a smaltire le domande di dodici mesi.

Saranno i Comuni ad amministrare i fondi. Rimane in ogni caso un anticipo su finanziamenti che dovranno arrivare poi dallo Stato. Infine abbiamo voluto allargare il concetto di barriera architettonica, estendo la possibilità in futuro di richiedere finanziamenti anche ai disabili sensoriali come i non vedenti e i non udenti, per interventi realizzati nelle loro abitazioni”. (wf)

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